Un altro argomento ricorrente di questo blog è quello dedicato ai concimi naturali nella ferma convinzione che, se ci sono, meglio usare quelli. Anche il concime suggerito in questo post, il lupino macinato, è del tutto naturale, si trova facilmente in commercio ed è ottenuto dal lupino bianco.
Prima di analizzare le proprietà del concime vediamo velocemente le interessanti caratteristiche della pianta dal quale deriva. Il lupino bianco (Lupinus albus) è una pianta annuale che appartiene alla famiglia delle Fabacee (o Leguminose); alta tra i 30 e i 150 cm, presenta un fusto pubescente e poco ramificato; sviluppa una radice a fittone e infiorescenze che danno vita ai legumi. Ha un’ampia distribuzione nella regione del Mediterraneo ed è diffusa come piante selvatica in tutto il sud dei Balcani, in Sicilia, Corsica e Sardegna ma anche in Medio Oriente e nella zona occidentale della Turchia. Si trova nei prati, nei pascoli e nei pendii erbosi, prevalentemente su terreni sabbiosi e a pH tendenzialmente acido. Viene coltivato nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, in molte nazioni africane come Egitto, Sudan, Etiopia e Siria ma anche in Europa centrale, negli Stati uniti, in Sud America e pure in Russia e Ucraina.
Come in pratica tutte le piante appartenenti alla famiglia delle Fabacee anche il lupino è considerato una coltura miglioratrice in grado cioè, grazie alla simbiosi con i batteri del genere Rhizobium, di trasformare l’azoto gassoso presente in atmosfera in forme assimilabili dalle piante e per questa caratteristica viene impiegato anche come coltura da sovescio.
I suoi semi vengono essiccati e poi macinati diventando così un concime naturale in grado di rendere il terreno fertile ma non solo: grazie alle sue proprietà svolge anche un’ottima azione ammendante, miglioratrice cioè delle caratteristiche fisiche e biologiche del terreno. Come fertilizzante è poi in grado di apportare grandi quantità di azoto a lenta cessione. Per questa sua azione graduale il lupino macinato è l’ideale per essere somministrato a inizio primavera a quelle piante che riprendono il loro sviluppo a pieno ritmo.
Il suo impiego risulta ideale per limoni, aranci e gli agrumi in genere e per le piante acidofile come azalee, camelie, gardenie, ortensie e rododendri ma il suo impiego risulta ottimo in genere per tutte le piante da giardino e da appartamento.
Le dosi consigliate sono di 100-120 grammi per metro quadrato e 10-15 gr (più o meno un cucchiaio da cucina colmo) in vasi fino a 20 cm di diametro, da aumentare in proprorzione in base alle dimensioni maggiori; una volta distribuito non lasciatelo in superficie ma cercate di interrarlo, anche di poco, in modo tale che la sua decomposizione avvenga più rapidamente e poi bagnate il terreno. Si applica ogni 25-30 giorni.
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