salviaMolte piante aromatiche comunemente usate in cucina, sono piuttisto facili da coltivare e non serve necessariamente un giardino, potete tranquillamente coltivarle in vaso, su piccoli terrazzi ed alcune (basilico, erba cipollina, timo, salvia…), addirittura sui davanzali delle finestre così, mentre siete a cucinare, potete cogliere ed utilizzare tali erbe nel pieno della loro fragranza.

Oggi parliamo della salvia ed in particolare della Salvia officinalis, un arbusto facile da trovare nel centro sud del nostro paese anche allo stato selvatico e coltivata in tutti gli “orti” degni di tale nome.
In realità esistono moltissime specie di salvia, più di 500, annuali, biennali e perenni, con altezze variabili dai 50/60 centimetri fino a 150/170 centimetri con fiori che variano dal bianco, al viola, rosa, rosso, blu, alcune delle quali meriterebbero una certa attenzione ed anche una maggiore diffusione anche per la loro particolare bellezza, come ad esempio la salvia azurea dalla fioritura autunnale.
Ma torniamo alla nostra salvia officinalis, facile da reperire e da coltivare, adatta anche al nostro clima invernale usando, nelle zone particolarmente fredde alcuni accorgimenti di protezione come la paglia.
Ama il sole e terreni aridi, anche se in vaso, in piena estate deve essere annaffiata, ma solo quando il terreno è completamente asciutto.
Vale la pena coltivarla per almeno tre ottime ragioni, ossia per la bellezza ornamentale, per l’impiego in cucina e per le proprietà curative che le vengono attribuite, anzi, ne aggiunerei una quarta, necessita di pochissime cure; uno dei pochi accorgimenti da adottare è quello di rimuovere le parti secche all’inizio della primavera, eseguire una leggera potatura a fine fioritura e, se coltivata in vaso, assicurarle un buon drenaggio con ghiaia lavata o con argilla espansa ed evitate ristagni d’acqua nel sottovaso.
Qualora presenti attacchi fungini rimuovete le parti colpite e sperate di avere salvato quel che resta, ma visto l’impiego culinario vi sconsiglio caldamente l’uso di trattamenti chimici, piuttosto sostituite la pianta malata con una nuova pianta.
Per quanto riguarda invece le proprietà curative sappiate che il nome salvia deriva dal latino “salus”, ossia salvezza o salvare, impiegata sottoforma di tisane per infiammazioni del cavo orale e della gola o per disturbi digestivi e malattie dello stomaco e, in tempi anche piuttosto recenti, strofinata sui denti al posto del dentifricio con potere sbiancante. In effetti alla salvia vengono riconosciute proprietà antinfiammatorie e viene diffusamente impiegata in erboristeria e in farmacia.
Parlando per esperienza posso garantirvi che almeno a me porta notevoli benefici soprattutto per le infiammazioni in bocca, infatti ho smesso di comprare colluttori ed uso esclusivamente tisane di salvia preparate con poche foglie immerse in acqua calda lasciando riposare e raffreddare.
Per gli interessati alle virtù benefiche verrà prossimamente pubblicato un post dedicato.

  • Però, interessante: non sapevo che funzionasse meglio di un collutorio. Proverò le tisane, grazie. Volevo segnalarvi un piatto gustosissimo (almeno, a me piace molto) che preparano in un paese in provincia di Macerata che si chiama “Urbisaglia”, dal latino “Urbs Salvia”. Come potrete immaginare, l’ingrediente di base è proprio questa pianta così versatile: in quella zona ve la preparano fritta, immersa in una pastella di farina, un po’ come fanno i romani con i fiori di zucca. E’ davvero una prelibatezza, ve l’assicuro!

  • Ma veramente interessanti questi dritte, Alessandra, specialmente quella sulla toponomastica di Urbisaglia, senza dimenticare quella che sembra una semplice e gustosissima ricetta: non mancherò di provarla!
    Grazie del tuo prezioso intervento!

  • Stefano

    confermo buonissima!!! Pero’ ci vuole quella varietà a foglia grande…in più la variante che ho riprovato è accoppiandone due foglie con dentro un cubetto di mozzarella e acciuga, poi impastellata e fritta!!!! ‘na bontà

  • lozonta

    riallacciandomi al discorso della salvia… a parte che fritta è buona pure la lolla provate fiori di acacia e sopratutto di sambuco! i primi servono a tenere insieme la pastella (almeno quelli che ho provato io) ma i secondi hanno un saporino niente male. se poi qualcuno approfondisse con un bel post tutto quello che si può fare col sambuco…

  • Vi è un metodo nuovo per utilizzare le proprietà curative della Salvia che lascia la Pianta integra, metodo un pò strano ma efficace. Potete trovare informazioni nel sito:
    http://www.webalice.it/corneliagiordani

  • gianni

    io la salvia me la fumo!

  • Spero non l’officinalis…

  • lello

    Ho piantato a maggio dei semi di basilico e salvia.
    Il basilico mi ha dato grosse soddisfazioni.
    La salvia non ha fatto neanche capolino.
    Domanda: perchè?
    Grazie a tutti

  • Sabinalorenzetti

    Confermo, perchu00e8 mi trovo benissimo anche quando ho mal di denti: mi sembra di fare una puntura di anestetico. E’ eccezzionale.u00a0

  • Antonio

    In effetti l’uso molto valido della salvia sul cavo orale u00e8 confermato dalla stessa forma della foglia e soprattutto la superficie che ricordano quella della lingua! Toccare per credere.nComplimenti per il vostro blog.nAntonionwww.anptraining.netn