In un post precedente ho parlato del cardo mariano come protettore del fegato, trattiamo adesso del suo naturale “fratello”: il tarassaco detto anche dente di leone. Dell’altro “fratello”, il carciofo, ne parlerò fra qualche tempo, adesso voglio intrattenervi sulle qualità della suddetta pianta.
Il tarassaco (Taraxacum officinale) è un erba comune e conosciuta che infesta i prati e cresce un pò dappertutto, sia nei luoghi umidi che in quelli aridi. Noto anche con nomignoli fra cui il più famoso è dente di leone, ma anche piscialetto (per le sue qualità diuretiche), soffione, boffarello, solo per usare i più comuni, fiorisce in primavera con vistosi fiori gialli che si trasformano in una sfera bianca per poi disperdersi al primo alito di vento.
Molte sono le proprietà del tarassaco tra le quali ricordiamo quelle depurative che ne fanno, in generale, un ottimo rimedio contro i disturbi del fegato. Il tarassaco è ricco di inulina, di una sostanza amara detta tarassicina, di fruttani, di flavonoidi e di piccole quantità di cumarine. Vi sono anche acidi: caffeico, clorogenico e cumarico, e una certa abbondanza di tannini. Le sue radici sono un ottimo tonico capace di stimolare il deflusso della bile; ancora è un eccellente lassativo e il suo uso è consigliato ai diabetici che dovrebbero masticarne i gambi crudi. Agisce a livello digestivo aumentando la secrezione della bile, favorisce il transito intestinale perché fa aumentare i movimenti dell’intestino stimolandone il fegato grasso (steatosi epatica non alcolica).La ricchezza di inulina del tarassaco aiuta la flora batterica intestinale e quindi il benessere di tutto l’organismo. L’inulina infatti viene considerata un prebiotico, cioè una sostanza capace di favorire il benessere della flora batterica positiva (Lactobacillus e Bifidus). Infine, ma non ultima, l’azione diuretica è di grande importanza, infatti contribuisce, tra gli altri benefici e senza avere effetti collaterali, anche ad alleviare il gonfiore che caratterizza la sindrome premestruale . In associazione con il cardo mariano tende a normalizzare l’alterazione delle transaminasi seriche, agisce sulle membrane cellulari degli epatociti rendendo il tutto particolarmente adatto per la terapia contro i disturbi epatici. Non vi sono controindicazioni se non per pazienti che presentano calcoli di piccole dimensioni alle vie biliari perché può causare dolorose coliche. Il tarassaco è incluso nell’elenco della Food and Drug Administration tra le erbe considerate sicure.
Oltre alle proprietà terapeutiche esso è ricercatissimo dai buongustai perché è una delle migliori verdure cotte primaverili.
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Maria Cornelia