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Lo psillio (Plantago psylium L.) è una pianta erbacea annuale con fusto eretto e glabro, infiorescenza a spiga e semi di colore bruno, originaria della zona mediterranea ma coltivata soprattutto in Iran, India, Pakistan e Stati Uniti d’America. Le parti utilizzate in fitoterapia sono i semi, che vanno raccolti quando il frutto è già maturo, costituiti in gran quantità di mucillagine oltre a una buona quantità di proteine (15-20%), olio (5-13%), trisaccaridi, triterpeni, fitosteroli, glucosidi iridoidi e alcaloidi. La principale proprietà del psillio è quella lassativa e regolatrice della peristalsi intestinale (normale motilità della muscolatura dello stomaco e dell’intestino che aiuta il transito degli alimenti).La mucillagine è un esopolisaccaride prodotto dalla maggior parte delle piante e semplificando molto si può descrivere come una fibra solubile che ha una funzione emolliente, antiflogistica e lassativa: una volta a contatto con l’acqua l’assorbe aumentando di volume e agendo come lassativo di massa, cioè con azione meccanica, con conseguente riduzione del tempo di transito intestinale e con la diminuizione dell’assorbimento di glucidi e lipidi; il risultato è un abbassamento del colesterolo totale, quello LDL, ma non dell’HDL (quello buono).
I semi di psillio devono essere usati con molta acqua, perché l’aumento del contenuto intestinale, determinato dal rigonfiarsi della mucillagine, provoca lo stiramento della parete intestinale che stimola la peristalsi e provoca l’evacuazione, oltretutto la massa mucillaginosa forma uno strato lubrificante che facilita il transito della massa nell’intestino.
I semi di psillio hanno anche proprietà prebiotiche che favoriscono la crescita della flora batterica, utile per rinforzare le difese immunitarie, migliorare l’efficienza intestinale e prevenire il cancro al colon-retto. La capacità dello psillio di richiamare liquidi nell’ intestino e gonfiarsi, è utile non solo in caso di stitichezza, ma anche in presenza di diarrea, perché agisce assorbendo l’eccesso di liquidi ed aumentando la consistenza della massa fecale.
Perciò, quando la funzione intestinale non è buona, oltre a usare fibre alimentari fornite dalla verdura, dalla frutta, dai cereali integrali, può essere consigliabile un trattamento con i semi di questa pianta, adoperandoli naturalmente con molta acqua, per evitare di ottenere l’effetto opposto. Inoltre avendo anche proprietà lubrificanti, aumenta la morbidezza delle feci e la rende utile anche in presenza di emorroidi e ragadi anali. La pianta è controindicata in casi di occlusione e subocclusione intestinale e ipersensibilità accertata verso uno o più componenti e per questo è opportuno consultare il proprio medico prima di assumerla; può inoltre ridurre l’efficacia di alcuni farmaci fra cui anticoagulanti, antidiabetici, vitamina B12, calcio, magnesio, rame e zinco.
Foto: eFloras.org – Missouri Botanical Garde