Come anticipato dal titolo, approfittando delle ultime giornate di pallido sole prima dell’arrivo del grande freddo (beh, qualche assaggio ce lo ha già dato!), ho deciso di farmi una scampagnata alla ricerca di uno dei più rari alberi monumentali che si trova in Toscana, il “Crognolo” (Cornus mas) gigante.
Armato di macchina fotografica sono partito con la mia ragazza alla ricerca di quest’esemplare ultracentenario…
Florablog – Mappa degli alberi monumentali d’Italia
Il Corniolo gigante si trova a Travale, piccola frazione di Montieri, in località “i Casali” immerso in una cerreta che, secondo me, dovrebbe anch’essa esser annoverata tra gli alberi monumentali, vista la mole di alcuni esemplari di quercia.
Arrivato sull’aia del podere in cui si trova il “crognolo” la signora Baldanzi ci accoglie festosamente, orgogliosissima di contare ulteriori 2 turisti dei tanti che ormai quotidianamente invadono il suo giardino per ammirare la meraviglia. La signora ci racconta tutta la storia dell’albero, le sue vicissitudini, di quando lei da piccola vi si sedeva sotto a ricamare, ancora ignara del fatto di esser sotto a una pianta di età stimata di circa 2000 anni!!! (di solito un corniolo vive non più di 90-100 anni).
Racconto affascinante che io ed Elena abbiamo ascoltato a bocca aperta, come due bambini a cui si racconta una fiaba, che continua con la descizione della copiosa nevicata che per poco non divise in due l’albero, visto il peso della neve che gravava sulla sua chioma. Grazie al primo intervento dei signori Baldanzi e successivamente dei tecnici della comunità montana, il tronco è stato consolidato e la chioma di circa 12 metri di diametro sorretta con una struttura di pali di legno.
Tutt’ora la pianta è sana – certo, qualche acciacco di vecchiaia ce l’ha – ma tutto sommato ci ha regalato anche una bella scorpacciata di corniole, frutticini gustosissimi simili ad amarene, apprezzati già dagli antichi popoli mediterranei canditi col miele e conservati in salamoia. Secondo la leggenda, inoltre, si dice che il legno di corniolo sia stato utilizzato per fabbricate il cavallo di Troia; ed anche Virgilio ci narra, nell’Eneide, dell’uso dello stesso per fabbricare lance e picche. Sin dal Medioevo i monaci lo coltivavano nei giardini dei conventi per le sue virtu’ febbrifughe, astringenti e antidiarroiche. Inoltre con la polpa acidula, che contiene sostanze benefiche, si possono confezionare gelatine, marmellate e sciroppi. Oltretutto il nocciolo tostato è un ingrediente per il caffè viennese.
Da ultimo, ma non per importanza, il corniolo è specie mellifera e la sua splendida fioritura gialla che avviene già da fine febbraio, costituisce il primo nutrimento per le api in primavera. Quindi credo proprio che l’anno prossimo non mi perderò questo splendido tripudio di colori!!!
Ah, un grazie di cuore alla simpaticissima signora Baldanzi…
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