Il mio prato, gazie alle abbondanti piogge dei giorni scorsi, ha recuperato il verde brillante dei tempi migliori e con esso un po’ di vigore. In realtà questa baldanza non durerà a lungo, in fondo siamo già a metà settembre, e la sua crescita andrà via via rallentando con l’avvicinarsi dell’inverno. Possiamo per questo tagliare l’erba ogni dieci-quindici giorni e annaffiarla con minor frequenza, grazie (si spera) all’ausilio di Giove Pluvio e alle piogge del periodo.
Per il nostro tappeto erboso a settembre è anche tempo di check-up per verificare il suo stato di salute ed eventualmente effettuare delle operazioni di recupero e prevenzione.
Per esempio un sottile ma minaccioso strato composto da un misto di foglie, germogli, parti secche, residui dei tagli e quant’altro ricopre quasi sicuramente il vostro amato manto erboso: è il feltro e, per la salute del vostro prato, dovete toglierlo, e per farlo dovete ricorrere ad un’operazione non molto simpatica ma utilissima, dal nome che è tutto un programma: la scarificatura.
Il feltro, dovuto in parte a processi naturali e in parte a errori di coltivazione (troppa o poca concimazione e/o irrigazione, tagli troppo alti, intervalli elevati tra le falciature ecc,), è un problema per il prato perché impedisce la circolazione d’aria nella superficie erbosa importante per tutti quei processi chimici e organici che interagiscono positivamente con il terreno. Per toglierlo dovete munirvi di un rastrello a ventaglio e raschiare con energia la superficie del prato con due movimenti perpendicolari tra di loro, cioè incrociando le raschiature. Quello che riuscite ad asportare con tale operazione va tutto eliminato dopodiché potete distribuire sul terreno un po’ di sabbia in maniera uniforme. Prima di compiere la scarificatura però controllate con attenzione che sul vostro prato non sia presente il muschio perché tale operazione favorirebbe la diffusione di questo sgradito ospite.
Visto che è un lavoro piuttosto duro se il vostro prato è grande forse dovreste prendere in considerazione la possibilità di procurarsi una scarificatrice magari, se possibile, a noleggio.
Se è particolarmente sfruttato o se ha patito i mesi più caldi il prato può essersi diradato o può presentare delle zone prive di erba; per questi motivi necessita di un’opera di rinfoltimento del suo manto da effettuare tramite la trasemina ovvero la semina diretta sul nostro tappeto erboso.
Tagliate l’erba piuttosto bassa dopodiché smuovete lo strato superficiale con un rastrello; dopo aver seminato gli stessi semi dell’erba presente, cospargete la superficie con uno strato sottile di una miscela composta da terriccio, sabbia e un po’ di concime e annaffiate bene, mantenendo nei giorni a seguire l’umidità del terreno fino allo sviluppo delle piantine.