L’inverno si sa, non è proprio il massimo per le piante del giardino in fiore: salvo rare eccezioni alle nostre latitudini non è che la stagione più fredda brilli per numero e bellezza delle fioriture. Ovvio che si tratta della scoperta dell’acqua calda, visto che in questo periodo la maggior parte delle piante è in fase di riposo in attesa di tempi migliori, ma anche in pieno inverno, a ben guardare, il Regno vegetale ci riserva la possibilità di godere di qualche bella fioritura, magari in grado di allietare almeno in parte queste fredde e grigie giornate, in attesa che l’esplosione di colori primaverile giunga il più velocemente possibile. Se per esempio vi piace avere almeno una pianta in fiore tra gennaio e febbraio potete riservare un angolo del vostro giardino al Chimonanthus praecox, molto più noto con il nome di Calicanto.
Già il nome scientifico è rivelatore: quello del genere, Chimonanthus, è composto dalle parole greche “cheimon”, che significa inverno, e “anthos” cioè fiore, quindi “fiore d’inverno” come del resto è altrimenti nota la pianta, mentre il nome della specie “praecox” completa il binominale e c’informa della sua “precocità” nella fioritura.
Il Calicanto è un arbusto cespuglioso originario della Cina, alto dai 2 ai 3 metri (ma può raramente raggiungere i 5 m), molto ramificato e con foglie larghe e ovaloidi, caduche; i fiori ascellari sono di colore giallo, più o meno screziati di porpora all’esterno, risultano molto profumati, (di un profumo che ricorda molto il miele) e durano per molto tempo anche dopo il taglio, caratteristica per la quale vengono usati come decorazione nelle abitazioni. È piuttosto rustico e vegeta bene praticamente in tutte le regioni e, anche in presenza di gelo, fiorisce sempre. Lo si pianta tra novembre e marzo in un terreno ben drenato e sebbene tolleri bene un’ombra leggera l’ideale lo si ottiene piazzandolo in pieno sole, cosa che favorisce una ricca fioritura.
In genere lo si coltiva in forma libera e si limitano le potature alla semplice ripulitura del legno secco o debole, operazione da svolgere in primavera, anche se qualcuno consiglia di tagliare i rami alla terza gemma dopo la fioritura. Lo si moltiplica facilmente per propaggine o, in alternativa, mettendo a ottobre i semi maturi in cassone o in serra.
Il Calicanto di solito non presenta molti inconvenienti. Possono manifestarsi raramente delle macchie giallo-brune sulle foglie ma di solito è sintomo di scompenso del terreno al quale si rimedia somministrando del concime maturo o del semplice humus.
Il vero difetto di questa pianta è che necessita di diversi anni per raggiungere la piena maturazione (anche più di 5 anni) e ragalare le sue abbondanti fioriture ma poi l’attesa è pienamente ripagata, specie se l’arbusto rimane vicino a una finestra e il suo delizioso profumo inebria la casa.
Foto di ajari