Il pepe è una pianta erbacea perenne, sempreverde e rampicante, originaria dell’India, che cresce spontanea nelle zone tropicali e subtropicali della terra. Il genere comprende circa 700 specie, ma quella dal punto di vista economico, gastronomico e fitoterapeutico più importante è il pepe nero (Piper nigrum) della famiglia delle Piraceae. Il termine pepe nero è usato sia per la spezia (il frutto o drupa), sia per la pianta. Il frutto viene raccolto a maturazione avanzata ma non conclusa, viene essiccato al sole oppure in grandi essiccatoi fino a che non diventa del suo colore finale. In esso si trova la droga che viene usata in farmacologia ed è costituita da alcaloidi (piperina), oleoresine, olii essenziali (circa 100 componenti fra cui pinene e limonene), derivati glicosidici, polisaccaridi, proteine e sali minerali.La bacca del pepe nero è ricca di tannini, amido ed alcaloidi in cui si trova la piperina. La piperina è riconosciuta come il costituente attivo più potente del pepe e responsabile delle sue proprietà medicinali. Da molti anni l’estratto di pepe nero viene usato dalla medicina Ayurveda e la fitoterapia ne tramanda l’uso soprattutto per i disturbi gastrointestinali (favorisce la digestione) e per i problemi dell’apparato respiratorio (azione espettorante).
La digestione lenta è un bel problema, ma l’uso della piperina stimola gli enzimi digestivi e favorisce il buon funzionamento del tratto gastrointestinale senza provocare fenomeni di irritazione. Ma l’effetto più interessante è quello di far aumentare l’assorbimento delle sostanze nutrienti contenute nei cibi. Tutto questo è stato dimostrato attraverso studi clinici di varie classi di nutrienti rispetto ad un placebo. La piperina può essere considerata come un qualcosa che esalta la nutrizione e permette il massimo assorbimento dei cibi. Il pepe nero è quindi l’ideale aiuto in caso di assunzione di pochi alimenti, di carenze di assorbimento e utile anche in caso di regimi alimentari disordinati. Combatte il meteorismo, le coliche e la diarrea.
Per i problemi delle vie respiratorie, è notevole la sua proprietà espettorante (un pizzico di pepe mescolato con il miele e acqua calda), potenziata da quella antisettica (dovuta al contenuto di olii essenziali). Pare sia un rimedio anche nella congestione dei seni nasali e nella cefalea.
Alle dosi terapeutiche, il pepe nero non ha provocato nessun effetto secondario, ma è controindicato nelle persone sofferenti di infiammazioni e di ulcere gastrointestinali.
Foto di Joel Abroad