Micro rassegna stampa all’insegna dell’ottimismo quella di oggi. Superselezionata e breve è vero, perché non mancherebbero come sempre tonnellate di notizie poco incoraggianti, ma ogni tanto parlare delle piccole cose positive può servire a restituire un po’ di ottimismo e magari ad aiutare nella ricerca di soluzioni ecosostenibili.
Parto dall’iniziativa di La Repubblica che in questi giorni sta piantando 224 alberi in quattro città italiane, uno per ogni articolo dedicato all’ambiente che il quotidiano ha pubblicato dal luglio 2007 a oggi. Gli alberi in questione sono esemplari di lecci, oligni, oppi, aceri, ontani, frassini, peri, ciliegi, e saranno piantati a Napoli, Bari, Parma e Bologna. Certo, 224 alberi non risolvono il problema ma l’operazione è da lodare e da applaudire, sperando che abbia presto un seguito, non solo da La Repubblica.
Blogeko riporta la proposta del presidente della commissione parlamentare agricoltura, l’inglese Neil Parish, che intende istituire delle “zone di compensazione ecologiche” allo scopo di salvare le api dall’autentica strage che in questi ultimi anni le sta drammaticamente decimando ben oltre il livello di guardia. Il progetto prevede di lasciare, sparsi per tutta Europa, alcuni terreni incolti in modo tale che le api possano usufruire dei fiori selvatici dai quali prelevare nettare “naturale” e non posarsi su piante avvelenate da pesticidi come i neonicotinoidi, protagonisti, sembra ormai accertato, della morìa di questi fondamentali insetti. Qui forse sarebbe stato meglio vietare direttamente i neonicotinoidi (e da subito) ma anche qui ben vengano tentativi e proposte che sicuramente non saranno la soluzione a questo grave problema ma potrebbero dare un po’ di tregua alle api, in attesa che vengano prese tutt’altre decisioni.
E infine lo studio inglese, riportato da Ecoblog, che dimostra come il vivere in zone verdi o semplicemente l’usufruire di giardini e parchi pubblici diminuisca i rischi di mortalità generici e in modo particolare quelli legati alle malattie cardiovascolari. Ma dice di più: questi effetti ci sarebbero sia per i ricchi (e forse già si sapeva…) ma anche per i meno abbienti che di solito trovano più difficoltà ad accedere agli stessi servizi che si possono permettere i più fortunati.
Gran bella notizia direi, magari per qualcuno suonerà come una conferma ma rappresenta comunque un altro ottimo motivo per coltivare il proprio pollice verde…