L‘Achillea millefoglie (Achillea millefolium L.), della famiglia delle Asteraceae (Compositae) è una pianta erbacea rustica, perenne, che cresce spontaneamente nei prati di tutta Italia. I fusti che raggiungono un’altezza di circa 50-70 cm, sono eretti, striati e ramificati in alto. Le foglie sono pelose, frastagliate e hanno un certo odore aromatico. I fiori sono piccoli di colore variabile dal bianco al rosa intenso e sono riuniti in infiorescenze. La fioritura avviene da giugno a settembre e produce acheni. Il suo nome deriva dalla tradizione dell’antica Grecia secondo la quale sembrerebbe che Achille ne facesse uso per curare i suoi soldati feriti nelle battaglie. La pianta deve infatti la notorietà alle sue proprietà emostatiche, antiemorragiche e spasmolitiche. Le parti utilizzate sono le sommità fiorite e le foglie. I principali costituenti sono i polifenoli, i flavonoidi, un olio essenziale ricco in terpeni ed azuleni e lattoni sesquiterpenici (leucodina, achillicina ecc.).Il principio attivo che permette alla pianta di essere usata come antiemorragico è determinato dalle componenti di lattoni sesquiterpenici (coagulanti naturali) e canfora, che contribuisce a rilassare il tessuto muscolare. Inoltre, per completare la sua azione antiemorragica, è usata anche come antibatterico e cicatrizzante.
L’ Achillea contiene azulene che rilassa la muscolatura liscia dell’apparato digerente, stimola l’appetito e migliora la digestione. Gli azuleni hanno inoltre il potere di ripristinare velocemente la normale permeabilità capillare dei tessuti, riassorbendo i focolai di infezione e favorendo la guarigione in caso di trauma o ferita. I flavonoidi vanno a rinforzare, in piena sinergia con gli azuleni, le proprietà curative.
Un altro utilizzo della pianta si ha in caso di ipertensione: sembra che associata al Biancospino o al Vischio agirebbe come vasodilatatore, abbassando di conseguenza la pressione arteriosa e riducendo in tal modo i disturbi cardiocircolatori. La sua azione antinfiammatoria e diuretica la rende utile nei casi di cistiti, uretriti e prostatiti. Da non dimenticare ovviamente l’uso esterno della pianta, che essendo astringente, decongestionante, ed analgesica ne fanno buon uso nel trattamento di emorroidi e ragadi anali.
L’olio essenziale che se ne ricava, oltre che a calmare dolori reumatici, serve a preparare creme e shampoo. Non ci sono controindicazioni se non per l’ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. Cautela perché l’olio essenziale contiene anche tracce di tuione (un componente della frazione volatile, che paralizza le terminazioni nervose periferiche delle ghiandole sudorifere ed inibisce la sudorazione).
Foto di gmayfield10