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Un po’ di notizie, prese in giro, apparse sui media nei giorni scorsi che parlano di piante, stili di vita, clima, ambiente. Come sempre, quando si parla di clima, prevalgono pessimismo e allarmismi e anche se ogni tanto spuntano i negazionisti (questa volta in casa nostra, con tanto di mozione in Senato da parte di alcuni esponenti della maggioranza) tutte le altre notizie riportano rapporti, studi e ricerche che arrivano sempre alla stessa conclusione: cambiare rotta.

Clima, Italia tra i paesi più a rischio
Secondo il rapporto dell’Unione Europea l’Italia, insieme a Grecia e Spagna, sarà uno dei paesi più colpiti dai cambiamenti climatici. Da qui al 2100 il bacino del Mediterraneo e in particolare la nostra penisola, sono a rischio Alpi, isole, coste, pianure e interi ecosistemi, con gravi conseguenze anche su salute, agricoltura, turismo e chi più ne ha più ne metta. Ma niente paura, è già pronta la soluzione:
Repubblica – “Italia tra i paesi più a rischio” Clima, l’Europa corre ai ripari

l’Italia risponde al clima con la mozione!
Con una mozione in Senato, che vede tra i suoi firmatari Dell’Utri, Nania e Poli Bortone alcuni esponenti della maggioranza si svelano in tema climatico negazionisti e contestano la tesi che dà “per scontata l’attribuzione della responsabilità del riscaldamento globale in atto da circa un secolo nell’atmosfera terrestre all’emissione dei gas serra antropogenici”, sostenendo che “una parte consistente e sempre più crescente di scienziati studiosi del clima non crede che la causa principale del peraltro modesto riscaldamento dell’atmosfera terrestre al suolo finora osservato (compreso fra 0,7 e 0,8 gradi centigradi) sia da attribuire prioritariamente ed esclusivamente all’anidride carbonica di emissione antropica”. Giuro che vista l’uscita a cavallo del primo aprile ho pensato che fosse un pesce particolarmente riuscito ma anche se l’incredulità stenta ad andarsene sembra che sia tutto vero, e l’hanno pure votata! Solo puro calcolo per le sanzioni di Kyoto?
Repubblica – Effetto serra? Non esiste Pdl all’attacco di Kyoto e Ue

Greenpeace: taglio del 40% dei gas serra entro il 2020
Guarda un po’, al mondo c’è chi la pensa in maniera diametralmente opposta: secondo Greenpeace dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2050 non è più sufficiente a scongiurare i cambiamenti climatici e le loro tragiche conseguenze ma in quel di Bonn, in occasione dei negoziati sul clima, chiederà ai paesi industrializzati di tagliare del 40% entro il 2020. Temo di sapere già la risposta…
Greenpeace – Dimezzare le emissioni entro metà del secolo non basta più

Intanto si vedono gli effetti
Deterioramento, perdita di vegetazione e diminuzione delle precipitazioni: sono i mali di cui soffre ben un quarto della superficie terrestre. Stati come  Congo, Zaire, Guinea Equatoriale, Gabon, Sierra Leone, Zambia hanno più della metà del loro territorio compromesso fino ad arrivare al 95% nel piccolo Swaziland. Male anche diverse zone dell’Asia mentre sembra per il momento risparmiato il bacino del Mediterraneo.
Blogeko – Immagini satellitari mostrano che il degrado del suolo colpisce un quarto della superficie terrestre

Risparmiamo energia, siamo inglesi!
È crisi dappertutto si sa e (quasi) ovunque si cercano soluzioni, alternative e risposte che aiutino la gente a superare l’emergenza e al contempo abbiano un effetto positivo anche per l’ambiente. In Inghilterra verrà presto proposta, dalla Energy Saving Trust, una non profit finanziata dal Governo, una campagna di sensibilizzazione l’opinione pubblica a uno stile di vita meno dispendioso ed ecologico, proponendo di riportare i ritmi di consumo a quelli a cui erano costretti gli inglesi durante la seconda guerra mondiale.
Tra razionamento delle risorse, riciclo delle acque grigie e ricerca di un nuovo spirito unitario provate a indovinare quale proposta emerge decisa? ovvio: tornare a coltivare l’orto!
Blogeko – Campagna ecologica in Inghilterra per tornare alle abitudini di vita della Seconda guerra mondiale

Buone notizie, le italiane hanno l’anima ecologica
5o domande e 8000 questionri raccolti. La rivista Grazia, in collaborazione con Enel, ha pubblicato l’inchiesta “Misura il tuo indice verde” dalla quale emerge che le donne italiane hanno molto a cuore la salvaguardia dell’ambiente e del pianeta e che molte di loro effettuano la raccolta differenziata e pretendono maggiore spazio per i temi ecologici. Che dire? meno male che ci sono le donne…
La Stampa – Alle italiane piace verde 9 su 10 attente al riciclo

Vegetariani a rischio?
Per par condicio, visto che parliamo sempre dei benefici delle piante: stando ai risultati di una ricerca della John’s University del Minnesota che ha analizzato un gruppo di 2516 giovani di età compresa tra i 15 e i 23 anni i vegetariani sarebbero più soggetti al pericolo di disturbi alimentari rispetto a chi si alimenta anche con la carne.
Benessereblog – I vegetariani sono maggiormente esposti al rischio di disturbi alimentari

Açai, superpieno di vitamine
E concludiamo con una segnalazione salutista di Benessereblog: la più alta concentrazione di vitamine A, B, C, E oltre a ferro, calcio, fibre, proteine vegetali e grassi Omega, tutto in un unico frutto.No, non è un sogno, esiste, proviebe dall’Amazzonia e si chiama açai. La curiosità a questo punto è tanta anche sembra difficile da trovare, qualcuno lo ha mai assaggiato?
Benessereblog – Antiossidanti: il più potente è l’açai

Foto di ironmanixs