Che sia nell’orto, in vaso sul balcone o sul davanzale di una finestra, se volete coltivare un ortaggio da condimento di estrema facilità e sicuro successo, il basilico è la pianta che fa per voi. Diffusissimo in tutta Italia e praticamente indispensabile per la cucina mediterranea, questa erba aromatica è coltivata in tutte le nostre regioni e finisce immancabilmente per guarnire molte ricette, quando, come nel pesto, non è impiegata come ingrediente principale.
Originario dell’Asia e conosciuto fin dall’antichità, l’Ocimum basilicum dalle nostre parti è coltivato come annuale. Si tratta di una erbacea cespugliosa e ben ramificata che in condizioni ottimali può raggiungere anche il metro di altezza. Le foglie, opposte, possono presentarsi molto diverse a seconda della varietà: le troviamo ampie o strette, piccole ma anche piuttosto grandi, ovali o appuntite, a margine intero o leggermente dentato, lisce o bollose, tutte comunque di un bel verde lucente. Le varietà più diffuse sono ovviamente il classico Genovese, il “bolloso” Napoletano, il basilico “Violetto” dalle foglie color porpora venate di rosso violaceo, il Tailandese e il Greco.
Per quanto riguarda le esigenze colturali il basilico è veramente molto facile. Assicurategli un terreno fertile, ricco di humus e fresco anche se cresce bene in ogni terreno con l’eccezione di quelli troppo argillosi o, al contrario, troppo sabbiosi, terreni questi molto lontani dalle sue richieste idriche, che sono abbastanza elevate ma che non devono mai sfociare nel ristagno.
Il periodo migliore per la semina va da febbraio-marzo (in semenzaio) a fine maggio-inizi di giugno per la semina all’aperto, visto che la germinazione ottimale del seme (che in realtà è un achenio) avviene intorno ai 15°, temperatura minima anche per la buona crescita delle piante. Una volta formate 3 o 4 coppie di foglie è possibile trapiantarlo a dimora a una distanza di 20-25 cm tra pianta e pianta o in vasi di 25 cm di altezza, annaffiando costantemente nei primi giorni poi, quando ha attecchito, ogni volta che il terreno appare quasi asciutto. Prestate maggiore attenzione, in tal senso, alle piante coltivate in vaso, più facilmente soggette alla “crisi” idrica.
Il basilico richiede una posizione calda e soleggiata anche se è bene ricordare che se esposto ad un’elevata intensità luminosa per tutto il giorno verrà stimolato a una più rapida fioritura; garantendogli al contrario una leggera ombreggiatura nelle ore più calde della giornata, si otterrà la formazione di foglie più ampie e una maggiore produzione delle sostanze aromatiche.
Altra operazione fondamentale da fare è la cimatura da compiere quando le piante hanno raggiunto la 6° coppia di foglie; in breve tempo cresceranno gemme ascellari che subiranno la stessa sorte non appena inizieranno a sviluppare l’infiorescenza. Se si lascia produrre i fiori alla pianta infatti essa cesserà quasi del tutto di produrre gli aromi anche se consiglio di far produrre i semi almeno ad una pianta, da utilizzare la stagione successiva. Le foglie si prelevano al momento del bisogno e partendo da quelle più in basso, le più vecchie, in ogni caso prima che perdano colore e aromi. È comunque possibile conservare le foglie seccate, surgelate o in un vasetto ripieno di olio extravergine di oliva.
Infine per scoprire le sue qualità salutari vi rimando al post di Franco.
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Luigi
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Peter
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ornella
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Mariagrazia