Vivete in condominio e proprio non avete possibilità alcuna di coltivare un pezzo di terreno a orto? Non scoraggiatevi, potete sempre coltivare in balcone che certo non coprirà il fabbisogno familiare di ortaggi e verdura ma volete mettere la soddisfazione di poter servire a tavola qualcosa prodotto da noi, coltivato in maniera naturale e rispettosa dell’ambiente e per giunta di gran lunga più profumato, saporito e fragrante degli ortaggi ibernati che siamo di solito abituati a consumare.
Certo, ottenere ortaggi in balcone non è semplice ma con un po’ di impegno, qualche accortezza e molta pazienza possiamo toglierci le nostre soddisfazioni anche in un balcone di pochi mq.
Cominciamo da quello che serve:
• vasi per la semina, larghi anche 40 cm ma non molto alti, più gestibili per la fase iniziale dove le piantine risultano particolarmente fragili;
• vasi per la coltivazione di 35/40 cm di diametro, profondi 30/40 cm;
• un buon terriccio, se possibile già concimato. Li trovate a vendere in sacchi più o meno grandi, a volte indicanti il tipo di coltura specifica. Da fogliame di castagno, di quercia o di faggio i terricci migliori;
• ghiaia argilla espansa;
• i semi delle piante che vogliamo coltivare. Attenzione alla qualità dei semi: controllate la data presente nella bustina perché se sono vecchi le poche piante che spunteranno cresceranno stente e deboli;
Avete tutto a portata di mano? bene, prendete il vaso di coltivazione e, una volta assicurato uno strato drenante alla sua base (con la ghiaia o l’argilla espansa), riempitelo con il terriccio e bagnatelo per far assestare il terreno; stessa operazione per i vasi “semensaio” senza bagnare però, lo farete solo dopo aver seminato. Non fatevi prendere la mano al momento di seminare: ricordate che state seminando in un vaso di pochi centimetri quadri e non saranno molte le piante che porterete in fondo con la coltivazione. Il vaso semensaio va tenuto alla luce del sole ma in posizione riparata e pronto a essere protetto se le temperature dovessero calare. Una volta che le piantine hanno raggiunto una decina di centimetri e si sono un po’ irrobustite le potete trapiantare nel vaso di coltivazione stando molto attenti a non rompere il pane di terra che avvolge le radici e mettendo a dimora nei vasi da 40 cm di diametro non più di 2/3 piantine. Capitolo irrigazione: bagnare preferibilmente la sera, per evitare sia l’evaporazione di gran parte dell’acuqa somministrata sia per evitare shock alle piante se l’acqua ha una temperatura troppo bassa rispetto alla calura estiva. Se le temperature sono particolarmente alte (in piena estate) si dovrà prendere in considerazione la possibilità di coprire la parte incolta dei vasi con dei teli ombreggianti. La quantità giusta di acqua da somministrare per la coltura in vaso è la cosa più delicata: se troppa può causare problemi alle radici e causare il dilavamento del terreno, se troppo poca costringe le piante a far crescere le radici verso la superficie rendendole ancora più sensibili alla carenza idrica. Solo un po’ di esperienza ci farà ottimizzare questa operazione, dopodiché non ci resterà che aspettare un po’ per cominciare a gustare i nostri primi prodotti, sani e genuini.
Nei prossimi post scenderò più nel dettaglio sul come coltivare alcune specie che più si prestano alla coltivazione in vaso.