Pioggia, freddo, nebbia; nubi, gelo, grigiore diffuso; stragrande maggioranza delle piante spoglie, quasi zero fioriture: non si può certo dire che la stagione in corso ce la metta tutta per farsi amare, almeno dal punto di vista degli hobbisti del giardinaggio; niente a che vedere, ovvio, con il periodo primaveril-estivo, durante il quale l’esplosione di forme e colori di cui si rendono protagoniste le piante regala più di una soddisfazione a chi ama coltivarle. Ok, è vero, la Natura offre il suo meraviglioso spettacolo anche durante questo periodo, grazie soprattutto alla tavolozza dei colori che comprende tutte-ma-proprio-tutte le tonalità che vanno dal giallo, al marrone, al rosso, ma il fatto è che, proprio dopo questa meraviglia multicolore (celebrata in tutto il mondo come dimostra l’Indian summer), la maggior parte delle piante rimane senza foglie e rinuncia quasi del tutto a produrre fiori e la cosa, unita al meteo tipico della stagione, tende a intristire fin oltre la malinconia.
Per fortuna il Regno vegetale, nel sondare ogni possibile variante evolutiva della vita vegetale, ha visto lo svilupparsi di piante che fioriscono anche in questo periodo, nonostante i rigori dell’autunno e dell’inverno. Certo, le piante che si comportano così non sono molte e neanche accostabili in numero a quelle che fioriscono in primavera-estate, ma un po’ di scelta non manca, partendo per esempio dalle più diffuse e comuni viole e ciclamini, fino a quelle un po’ meno conusciute come la Liriope muscari, specie se quest’ultima, oltre a regalare una fiortura autunnale, risulta essere molto facile da coltivare.
Appartenente alla famiglia delle Ruscaceae L. muscari è una specie originaria dell’Asia dell’est, più precisamente di Cina, Giappone e Corea dove prospera nei sottoboschi ombrosi fino ai 1.500 metri di altezza. Si tratta di una perenne sempreverde e rizomatosa che cresce dai 30 ai 50 cm formando un cespo largo fino a 45-50 cm; le foglie sono lunghe, lineari, lucide, di un bel verde brillante e capaci di durare molto a lungo; in autunno forma dei robusti fusti che portano delle spighe lunghe 8-10 cm e più di fiori viola, fitti e campanulati, simili a quelli prodotti dalle piante del genere Muscari, somiglianza che dà il nome alla specie; dopo la fioritura produce delle piccole bacche di colore scuro.
Il bello di L. muscari è che è una pianta rustica che resiste bene sia al freddo che alla siccità; pur prediligendo posizioni assolate riesce molto bene anche in zone semi ombreggiate e può essere coltivata con discreto successo anche in piena ombra. Il terreno ideale è sciolto, ricco di materia organica e ben drenante: a questo scopo è bene lavorarlo con l’aggiunta di un po’ di sabbia; come già accennato resiste bene anche ai periodi di siccità tanto che in genere non è necessario bagnarla se non nei periodi più caldi dell’anno. Si moltiplica a primavera per divisione dei rizomi che vanno ripiantati immediatamente.
Insomma una pianta davvero interessante da coltivare non solo perché capace di regalare una bella fioritura in un periodo avaro di fiori ma anche per la bellezza decorativa delle sue foglie; e infatti il suo impiego nei giardini è di solito riservato al primo piano delle bordure ma sono possibili anche altri impieghi come per esempio la coltivazione in vaso: in quest’ultimo caso usate un substrato formato da terricio universale con l’aggiunta di un terzo di una miscela di sabbia e di compost maturo in parti uguali.