Da quasi 15 anni ho iniziato a coltivare piante sotto le lampade fluorescenti in casa e anche se non posso affermare che qualsiasi pianta possa crescere bene e completare il ciclo di crescita col solo ausilio della luce artificiale (ogni pianta fa storia a sé per tempi di esposizione alla luce e lunghezza d’onda assorbita) sono arrivato alla conclusione che praticamente tutte le piante succulente, carnivore, bulbose, tropicali, nostrane, erbacee, arbusti, alberi, ecc si possono seminare con successo e tenere per i primi mesi di vita sotto a delle semplici lampade fluorescenti.
Per prima cosa si sceglie la zona della casa da adibire a coltivazione, meglio se vicino ad una finestra in modo che la luce naturale integri la luce artificiale delle lampade fluorescenti. Possibilmente si isolano le pareti, con l’ausilio di telo impermeabile ocon dei giornali, per assorbire eventuali schizzi/sgocciolamenti.
Vasi/contenitori: Come contenitori si possono utilizzare vaschette alimentari in cui vengono venduti molti cibi, ad esempio come vasetti si possono usare i contenitori dello yogurt o bicchieri di plastica usati, e come sottovasi le vaschette dei gelati o quelle di polistirolo in cui è venduta la carne nei supermercati.
Il vantaggio di riciclare i bicchieri di plastica usati sta nel fatto che, oltre al fondamentale rispetto dell’ambiente e al risparmio, è possibile tirare fuori facilmente il pane di terra intero: tramite due incisioni, una opposta all’altra sul bordo duro del bicchiere, si tira verso l’esterno e la plastica si spacca in due di scatto.
Luce: Fornire una buona luce artificiale è il fattore più importante; lampade fluorescenti con un buono spettro luminoso sono facilmente reperibili nei negozi di acquari. A dire il vero, quando ho iniziato ad anticipare le semine in casa con queste lampade ne ho usate due comunissime di luce bianca e non ho avuto problemi, poi con il passare degli anni ho trovato lampade fitostimolanti a prezzi abbordabili e ne ho aggiunta una ogni due lampade fluorescente bianche. Non so quantificare precisamente il guadagno, quello che ho notato è che le piante apparivano più compatte e scure; in teoria le lampade apposite per coltivazione dovrebbero servire se si vuole tenere le piante in casa per molti mesi, se invece volete guadagnare 2-3 mesi le lampade a luce bianca forte sono sufficienti, basta avere l’accortezza, al momento dell’acquisto presso un qualsiasi negozio di lampadine, di chiedere quelle chiamate “cool white”.
Le lampade fluorescenti offrono almeno due importanti vantaggi: il primo è che non consumano molto, e il secondo che scaldano poco e questo è indispensabile per non sprecare luce, in quanto più la lampada scalda, più dovrà essere tenuta lontana dalla pianta e meno sarà la luce fornita; quindi possiamo tranquillamente tenerle a 10-15 cm dalla foglia più alta. Dato che un minimo scaldano e normalmente in casa ci sono poco più o meno di 20 gradi, sotto i lampade fluorescenti la temperatura sarà di circa 24-27 gradi, ottima sia per la germinazione che per la crescita delle piante. Se abbiamo un minimo di dimestichezza con i collegamenti elettrici potremo creare il circuito delle lampade fluorescenti a nostro piacimento, ad esempio posizionando i reattori (che scaldano parecchio se sono tradizionali, e molto meno se sono elettronici) sotto il nostro ambiente di semina, questo porterà calore alle radici che sicuramente ne gioveranno (raccomando massima attenzione nell’isolamento da eventuali gocce d’acqua e nella preparazione del circuito!)
Per regolare l’altezza delle lampade ho trovato comodo costruire un telaio da posizionare circa a 60 cm dal piano delle semina a cui ancorare le estremità delle lampade stesse con dei cavetti, in modo da poter personalizzare l’altezza spostando anche le piante più alte nel lato dove le lampade sono più sollevate (utile specialmente se si coltivano piante con caratteristiche molto differenti).
Timer: dall’impostazione del timer dipendono due cose importanti: il costo della bolletta e la velocità di crescita delle piante. Partendo dal presupposto che 12 ore (10 se la stanza in cui si trovano le piante è ben illuminata dal sole) sono il minimo necessario per la sopravvivenza delle piante ma non sono sufficienti; al contrario 18/20 ore sono il massimo che si può offrire con un notevole aumento di bolletta e minimo aumento di crescita, ritengo che il range di ore ottimale è tra le 14 e 16 ore giornaliere.
Germinazione: C’è un metodo che permette di seminare solo i semi germinati, utilizzabile per molti tipi di semi di medie-grandi dimensioni: questi si mettono in una vaschetta con un millimetro di acqua, appoggiati su cotone, una spugna o un foglio di carta assorbente, chiusi in una bustina per alimenti, sempre sotto le lampade fluorescenti, quelli che germinano si piantano; se però ci si dimentica per un giorno di controllare e le giovani radichette affondano in questo substrato, ci sarà un alto rischio di spezzarle o rovinarle e quindi di perdere il seme buono.
Questo metodo è comunque preferibile se si hanno molti semi a disposizione, rispetto al riempire i contenitori di semina con troppi semi, la giungla di piantine dovrà poi essere sciolta, perdendo una considerevole quantità di tempo.
Ricordiamoci sempre che le lampade fluorescenti non sono il sole e che un tranquillo angolo di una stanza è ben diverso da un campo ventilato e per questi motivi le piante così ottenute risultano inizialmente un po’ più delicate. Nel primo periodo in certi casi le piante possono perdere alcune foglie ma non bisogna allarmarsi. È consigliabile, quando le si portano per la prima volta all’aperto, non sbattere subito le piante al sole pieno ma abituarle alla nuova situazione ombreggiandole leggermente per un periodo variabile che va da una settimana a un mese; a quel punto le piante cominceranno a mostrare i segni di una crescita attiva e si potranno trattare come piante seminate all’aperto fornendo loro sempre più sole.