Forza, eh! che per quanto riguarda l’orto, il periodo peggiore (nel senso di inattività) è quasi alle spalle e a partire dall’inizio del prossimo mese (ma in molte parti d’Italia fin da subito), anche se pur blandamente riparte l’attività nel nostro orto. E riparte a cominciare, tra gli altri, da un ortaggio che non può davvero mancare in nessun orto che si rispetti, ovvero la cipolla. Può infatti definirsi tale un orto che fa a meno della regina della nostra cucina? ovvio che no, vediamo allora più da vicino la coltivazione della cipolla, considerando che proprio in questo periodo è prevista un po’ in tutto il Paese la sua semina.
Appartenente alla vasta famiglia delle Liliaceae (o, se preferite l’ultima classificazione tassonomica, delle Alliaceae) Allium cepa, insieme ai “fratelli” aglio e porro, è sicuramente uno tra i primi ortaggi ad essere stati coltivati dall’uomo. La sua coltivazione è infatti antichissima e la si fa risalire con certezza nell’Egitto del terzo millennio avanti Cristo anche se altri ritrovamenti la daterebbero addirittura al 5000 a.C. Arcinote sono le sue qualità fitoterapeutiche, ricordate da Franco in questo post. Tantissime sono le varietà di cipolla coltivate e tanto per ricordare le più famose cito la cipolla rossa di Tropea, la cipolla di Suasa, la cipolla rossa di Certaldo, la cipolla ramata di Montoro, la cipolla borettana, la cipolla di Brunate, la cipolla di Cannara e la cipolla dolce. Vediamo velocemente come coltivare al meglio la cipolla.
Ciclo produttivo
Il ciclo produttivo della cipolla è annuale e occupa il terreno per un periodo tra i 90 e i 250 giorni. Le varietà da serbo vengono seminate da febbraio a marzo mentre quelle da consumo fresco vengono seminate da settembre ai primi di novembre.
Clima
La cipolla è un ortaggio che si adatta benissimo a diverse situazioni climatiche che vanno dal temperato-freddo del centro e del nord Europa al caldo, quello vero, dell’Africa. La cipolla vegeta infatti a cominciare dai 5 o 6° C e da lì in poi se la cava bene in tutte le situazioni anche se la temperatura ideale per la sua crescita oscilla dai 15 ai 23°C.
Terreno
Sciolto, fresco e privo di ristagni: questo in estrema sintesi il terreno ideale per la coltivazione della cipolla che può comunque riuscire anche in terreni più compatti; il suolo deve avere un pH leggermente acido o neutro, evitare situazioni con pH inferiore a 6. Importante comunque evitare i ristagni dell’acqua che tendono a danneggiare i bulbi rendendoli più attaccabili dalle patologie e infine di difficile conservazione.
Semina
Come già accennato la semina della cipolla avviene di solito in due ben distinti periodi dell’anno: per le varietà da serbo da febbraio a marzo, per le varietà da consumo da settembre ai primi di novembre. Ricordate che questi periodi sono riferiti all’Italia centrale e che per conoscere con precisione quando effettuare i lavori nella propria zona consultate questa mappa. Si semina in file distanti 25-30 cm tra di loro abbondando con i semi (anche un grammo per metro quadrato) diradando poi le piantine lasciando 10-15 cm tra quelle rimanenti.
Disponendo di un semenzaio a letto caldo (o in qualche modo coperto) è possibile anticipare la semina invernale fino a un mese.
Trapianto
È comunque raro vedere in un orto familiare la semina delle cipolle alla quale viene invece preferita l’operazione del trapianto. Il trapianto lo si effettua da marzo a maggio e da settembre a novembre tenendo la solita distanza di 25-30 cm tra le file e 10-15 cm sulla fila stessa, come si può facilmente accertare guardando questo video.
Concimazione
Attenzione: nella coltivazione della cipolla è sconsigliato l’uso diretto del letame. La sostanza organica infatti apporta alla cipolla un’alta quantità di azoto che tende a farla crescere troppo a livello vegetativo a scapito della parte sotterranea, rallentando lo sviluppo del bulbo rendendolo tra l’altro più soggetto ad attacchi di natura fungina. Si può usare humus molto maturo, ormai terriccio, o colitvare la cipolla in un terreno che ha precedentemente ospitato ortaggi che necessitano di abbondanti letamature, oppure si può optare per concimi minerali con elevato titolo di potassio e fosforo, da somministrare durante la lavorazione del terreno e prima della messa a dimora.
Acqua
Durante le prime fasi della coltivazione della cipolla l’apporto idrico è di solito modesto perché normalmente bastano le piogge del periodo a soddisfare il fabbisogno ma se questo non avviene (stagione asciutta) si deve intervenire, così come si deve intervenire durante i mesi più caldi, tramite annaffiature non abbondanti ma regolari evitando di farlo “a pioggia” ma preferendo un metodo a scorrimento. In ogni caso è opportuno sospendere le irrigazioni una ventina di giorni prima della raccolta.
Lavorazioni
Le lavorazioni necessarie alla coltivazione della cipolla sono prevalentemente la sarchiatura e la scerbatura. Per evitarle entrambe è possibile coltivarla tramite la pacciamatura utilizzando i teli biodegradabili a base di amido di mais, tecnica che tra l’altro incide positivamente sulla qualità di diverse varietà di cipolla.
Parassiti e malattie
La cipolla può essere attaccata da insetti (mosca della cipolla e mosca dei semi i principali nemici) nonché da diverse malattie fungine a cominciare dall’antracnosi, dalla botrite, dal marciume e dall’immancabile perenospora.
Rotazione
La cipolla non segue ovviamente sé stessa né gli appartenenti alla sua famiglia come l’aglio e il porro e neppure la patata, il cavolo e la barbabietola. Evitare in ogni caso di coltivarla di nuovo nello stesso posto prima di 3 o 4 anni.
Consociazione
Grazie anche alle sue ridotte dimensioni la cipolla si presta bene alla consociazione con molti altri ortaggi come per esempio radicchi e lattughe, carote, spinaci, ravanelli, fagioli ecc.