Questo pianeta non ci sopporta più! Dobbiamo renderci conto che questo modello di consumo non è sostenibile e dobbiamo giocoforza cambiare radicalmente le nostre abitudini, ma non in fretta: subito! Se non vi rendete conto del livello di assurdità – perché di assurdità di parla – a cui siamo arrivati (per giunta a livello globale) e vi siete persi la puntata di Domenica 13 Aprile di Report intitolata “Buon appetito” provate a leggere il testo integrale o a vedere il video dell’ottimo reportage firmato da Michele Buono e Piero Riccardi (su cui tornerò di sicuro), così vi farete un’idea. Ora che l’idea ve la siete fatta vediamo come possiamo, con poche accortezze e nel nostro piccolo, cominciare a cambiare il nostro comportamento e di conseguenza provare a cambiare un po’ il sistema.
Uno dei problemi principali del nostro vivere quotidiano sono i rifiuti. Non sto a dirvi della situazione tra il grottesco e il drammatico che affligge ormai da anni la Campania, né quanto poco ricicliamo di carta, plastica e vetro (vi rimando al Rapporto Rifiuti 2007 dove potete leggere le cifre, ridicole, del riciclaggio in Italia) ma oltre ai materiali “classici” riciclabili sopraelencati c’è sempre il cosiddetto rifiuto umido che finisce spesso in discarica (anche se alcuni comuni, pochi e soprattutto al Nord, hanno cominciato a raccoglierlo).
L’umido non è altro che la parte organica dei rifiuti solidi urbani e come tale può subire un processo di decomposizione mediante il quale è possibile ottenere Biogas, Syngas o il Compost.
Proprio quest’ultima trasformazione è quella che ci interessa direttamente perché, tramite la compostiera o Composter, possiamo ottenere in ambito domestico il famoso Humus ovvero un componente fondamentale di ogni terreno fertile ed equilibrato.
Dunque se avete un giardino oppure se vivete in condominio e avete un spazio in comune non esitate e cominciate a usare una compostiera (in commercio si trovano a cifre più che abbordabili e molti comuni li distribuiscono gratuitamente, magari anche il vostro…) dove riciclerete un sacco di rifiuti (preparatevi alla lista infinita: scarti di frutta e verdura, scarti vegetali del piatto sia crudi che cotti, fiori recisi appassiti, piante appassite, pane raffermo o ammuffito, fondi di caffè, filtri di tè, bucce di agrumi non trattati, piccole quantità di cenere, avanzi di carne e di pesce, foglie, sfalci d’erba, rametti e trucioli, carta comune, cartone, fazzoletti di carta, carta da cucina ecc…) e dove otterrete, tramite un processo del tutto naturale, il prezioso Humus.
I vantaggi di questo comportamento sono innumerevoli: intanto riduciamo i rifiuti che finiscono in discarica o in un inceneritore; garantiamo la fertilità del terreno, impoverito dall’utilizzo di concimi chimici che non lo arricchiscono ma danno alla pianta lo stretto necessario alla sua crescita senza contribuire minimamente alla fertilità del suolo; risparmiamo sull’acquisto dei terricci e risparmiamo anche molto inquinamento per il trasporto dei terricci stessi visto che l’Italia ne è una grande importatatrice; il compost è un fertilizzante a lenta concessione ed è quindi un ottimo rammendante del terreno, ne accresce la capacità di trattenere acqua oltre a migliorare la struttura del terreno, rendendo più facile e veloce la crescita delle piante.
Per approfondire e avere un’ottima guida veramente ben fatta sull’argomento vi invito a scaricare (in formato PDF) il Prontuario per il compostaggio domestico dell’associazione Fare Verde.
Come vedete i motivi non mancano di certo quindi non avete più scuse: al Compostaggio!