Il genere timo (Thymus) comprende circa 300 specie che appartengono alla famiglia delle Lamiaceae. Il timo comune (Thymus vulgaris L.) è quello che adesso prendiamo in considerazione. Piccola erbacea perenne, molto ramosa, diffusa soprattutto in Europa meridionale, con la fioritura tra maggio e ottobre, non supera i 30 cm. ed emana un odore abbastanza gradevole. Il fusto è tortuoso e abbondantemente ramificato, le foglie sono piccole di color grigio-verdi, i fiori, piccoli e tubolari, di color bianco-rosato, ermafroditi, compaiono all’inizio della primavera. Le proprietà medicinali del timo utilizzate in erboristeria, soprattutto per le proprietà antisettiche, sono conosciute fin dall’antichità. Plinio il Vecchio lo raccomandava come un antidoto contro le morsicature e contro il mal di testa. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le sommità fiorite e le foglie fresche o essiccate. I costituenti principali sono i flavonoidi, responsabili dell’azione antispastica sulla muscolatura liscia, resina, acidi fenolici, tannini e olio essenziale, presente fra l’altro anche nella Farmacopea Ufficiale italiana, ricco in fenoli (timolo e carvacrolo), ma anche in alcoli e monoterpeni. Il Timo contiene diversi principi attivi che lo rendono, in primo luogo, molto utile nella cura delle prime vie respiratorie, esercitando un’azione antisettica, balsamica ed espettorante (quindi molto utile nei casi di tosse e bronchiti acute e croniche). I flavonoidi contribuiscono all’attività antispastica e consentono il miglioramento delle funzioni digestive e l’effetto sedativo della tosse.
Come olio essenziale, grazie al contenuto di timolo, è principalmente antisettico, ma aiuta anche nei casi di diarrea, di meteorismo e nei gonfiori intestinali. Ha inoltre attività antimicrobica, contro i germi di varia natura, oltre che a decongestionare le vie aeree intasate dal muco.
Per uso esterno è utile nella medicazione di piccole ferite, ha proprietà deodoranti e calmanti il prurito, e si usa anche nei dentifrici. Inoltre è impiegato come unguento per dolori articolari e muscolari. Può essere usato, insieme al sapone, per l’igiene intima, data la sua azione antisettica.
In cosmesi, il timo comune è indicato per le pelli grasse ed impure, mentre l’olio essenziale viene comunemente usato nella preparazione di shampoo e lozioni per il corpo e i capelli; è sconsigliato l’uso su pelli delicate.
Le controindicazione sono le gastriti, le ulcere e le dermatiti (uso esterno).
Attenzione al fatto che questo olio essenziale è anche potenzialmente tossico per via dei suoi componenti principali (il timolo ed il carvacrolo), e che quindi prima di usarlo è SEMPRE BENE avvertire il proprio medico curante.