In attesa della bella stagione, e dell’esplosione di forme e colori che ne consegue, ecco una specie che fiorisce a fine inverno-inizi di primavera, l’Ipheion uniflorum, che in questo periodo colora i nostri giardini e che è stranamente poco diffusa dalle nostre parti. Stranamente perché oltre a dare vita a una bella fioritura l’Ipheion uniflorum è una pianta davvero facile da coltivare.
Il genere Ipheion appartiene alla famiglia delle Alliaceae e comprende dalle tre alle dieci specie (dipende dalle varie classificazioni) delle quali la più coltivata è appunto l’I. uniflorum. A dir la verità non c’è molta chiarezza su dove collocare la pianta che ha visto di volta in volta occupare vari generi tanto che è ancora oggi conosciuta con i sinonimi di Triteleia uniflora, Brodiaea uniflora, Tristagma uniflorum e Milla uniflora; anche se la sua ultima collocazione nel genere Ipheion non è ancora definitiva in qualche modo questa pianta andrà pure chiamata o no? vada quindi per I. uniflorum, con buona pace dei dubbiosi…
Originaria del Sud America e più precisamente dell’Argentina, l‘I. uniflorum è una bulbosa che già in autunno produce delle foglie strette e piatte di colore verde chiaro che possono raggiungere anche i 30 cm. Dà vita a uno stelo floreale lungo 15-20 cm che porta solitamente un unico ma vistoso fiore caratterizzato dalla tipica forma a stella dovuta ai sei sepali; è leggermente e gradevolmente profumato e il suo colore è un viola piuttosto chiaro anche se in commercio si trovano molte varietà che offrono un ampio ventaglio di tonalità tra il rosa, il blu, il viola e il bianco. Sul bulbo si formano molti bulbilli laterali.
Si può coltivare sia a dimora che in vaso posizionando il bulbo a una profondità pari a tre volte la sua altezza. Non ha particolari esigenze per quanto riguarda il terreno anche se quello ideale è ben drenato e capace al contempo di trattenere un po’ di umidità, umidità che va assicurata alla pianta durante il periodo primaverile, specialmente se dovessero scarseggiare le precipitazioni. Durante lo stadio vegetativo si concima ogni 3 o 4 settimane somministrando dosi ridotte di un comune fertilizzante universale. È semmai consigliato, sia se si coltiva a dimora sia che lo si faccia in vaso, non disturbare i bulbi almeno per i primi due anni per poi diradarli se una loro eccessiva crescita ha preso il sopravvento; i bulbi tolti vanno ripiantati subito.
Per il resto l’I. uniflorum non ha bisogno di altro, essendo una pianta rustica che si adatta bene a diversi climi e terreni ed è piuttosto resistente anche agli attacchi dei parassiti, caratteristiche che ne fanno in assoluto una tra le bulbose da fiore più facili da coltivare, adatta anche ai principianti e a chi non può definirsi propriamente un “pollice verde”.