L’Equisetum è il solo genere appartenente alla famiglia delle Equisetaceae e consta, a seconda delle varie interpretazioni, dalle 20 alle 30 specie. Nel post odierno parliamo della specie più diffusa in Europa, l’equiseto dei campi (Equisetum arvense). Noto con il nome di coda cavallina, è una pianta che si trova oltre che in Europa, anche in Asia, in Medio Oriente e in Nord America, inoltre preferisce i luoghi umidi con terreno argilloso e ricco di silicio, per questo si può trovare in prossimità dei fossati e dei torrenti, anche in alte quote. L’aspetto della pianta è caratteristico così come il suo apparato riproduttivo che avviene per mezzo di spore, un po’ come i funghi. Gli agricoltori la odiano perché è infestante e difficile da estirpare, anche se può essere usata come fungicida naturale in difesa delle piante, ma nella medicina popolare è assai apprezzata per le sue proprietà benefiche.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono i fusti sterili. La pianta contiene in particolare flavonoidi, tannini, saponine, silice solubile e insolubile ed altri minerali (potassio, calcio, magnesio, zinco ecc.), vitamine e tracce di alcaloidi. Read More
Antinfiammatorio, analgesico, decongestionante ecc. quel toccasana dell’elicriso italico
Appartenente alla famiglia delle Astaraceae il genere Helichrysum comprende circa 600 specie. Quella che trattiamo in questo post è quella denominata H. italicum che è una piccola pianta cespugliosa perenne originaria dell’Europa meridionale. Cresce spontanea in tutta la bassa macchia del bacino mediterraneo in terreni incolti e pietrosi, assolati e aridi. In Italia si trova soprattutto al centro-sud e nelle isole, soprattutto nei luoghi con una buona esposizione al sole della Sardegna. La pianta ha una base legnosa alta circa 40 cm., le foglie filiformi sono grigio-argento vellutate, i fiori sono giallo luminoso riuniti in piccoli capolini molto profumati, mentre i frutti sono lucenti bianchi di forma cilindrica. Il nome deriva dal greco “helios” (sole) e “chrysos” (oro), e si riferisce al colore giallo dorato molto luminoso dei suoi fiori, piccoli capolini raccolti in infiorescenze. La medicina popolare conosce e utilizza da tempo l’elicriso per le sue proprietà terapeutiche, tra le quali si riscontrano quella antinfiammatoria, analgesica, decongestionante, antiallergica, balsamica, espettorante.
L’Eleuterococco aumenta le difese immunitarie
L’Eleuterococco (Eleutherococcus senticosus) è un arbusto spinoso appartenente alla famiglia delle Araliacee. Alto approssimativamente da uno a tre metri, è originario dell’Asia nord orientale (Siberia, e in alcune regioni del nord di Corea, Giappone e Cina) dove è molto diffuso allo stato selvatico dove vegeta nel sottobosco. I fiori sono piccoli, di colore giallastro (femminili) o violetti (maschili), le foglie sono palmate, ellittiche con margine seghettato, mentre il frutto è una drupa nera, simile a quella dell’edera, che contiene 5 semi. Il rizoma è di colore bruno chiaro con radici cilindriche più scure. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le radici e i rizomi, i costituenti principali sono gli eleuterosidi (ai quali erroneamente venivano attribuite tutte le proprietà della pianta), cumarine, olio essenziale, polifenoli, fitosteroli, in particolare polisaccaridi, presenti in quantità tripla rispetto agli eleuterosidi. Nelle foglie abbondano invece saponine triterpeniche. Read More
Cumino, ottimo per la digestione e per la funzonalità gastrointestinale
Il cumino (Cuminum cyminum) della famiglia delle Apiaceae (o Umbrelliferae) è una pianta annuale con foglie filiformi, con ombrelle di fiorellini estivi bianco-rosa che contengono un solo seme per fiore. Raggiunge un’altezza di 30 cm. ed è originaria del bacino Mediterraneo e dei paesi orientali come quelli Mediorientali, dell’India, di Malta e della Cina. Cresce bene nelle radure soleggiate e ben drenate.
Il cumino, dato le sue qualità benefiche e curative, figurava nella maggior parte delle ricette culinarie dei Romani, mentre Plinio il Vecchio lo faceva assumere con dell’acqua, come medicinale, proprio per le proprietà digestive e quindi alleviare la pesantezza che seguiva ai loro festini.
Le parti usate in fitoterapia sono i frutti, costituiti da un olio essenziale (contenente prevalentemente terpeni come carvone e limonene), da flavonoidi, tannini, mucillagini, Vitamine B1, B2, B6, PP, C, K, Acido folico e sali minerali (calcio, ferro, sodio, fosforo, magnesio, potassio, manganese e selenio). Read More
Buon compleanno Italia! piante della salute, il tricolore del benessere
Anche se mi considero cittadino del mondo, amo l’Italia. Amo i miei genitori italiani, amo i miei amici italiani, amo la terra dove sono nato, dove esistono le mie radici. Com’è bello, dopo essere stato in vacanza in un paese straniero, tornare a casa! Ritrovare i luoghi in cui sono cresciuto, rivedere i volti familiari, riassaporare gli alimenti e il cibo della nostra terra! Sono orgoglioso di essere italiano, anche se di questi tempi è dura, e cede la convinzione di esserne fieri. Ma oggi, nel periodo dei festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’Italia, voglio onorare la bandiera italiana rileggendo i colori del tricolore attraverso alcune piante che possiamo definire “del benessere” cioè i “patriottici” verde, bianco e rosso come colori degli alimenti che proteggono la nostra salute. Read More
Canfora, fluidificante bronchiale
La canfora è una resina che si trova in diversi vegetali ma viene principalmente estratta dalla corteccia e dai rami del Cinnamomum camphora (Lauraceae), un albero sempreverde alto fino a 40/50 metri, tipico della Cina meridionale e del Giappone. Le sue foglie sono persistenti, con lamina ovale-allungata, glabre, lucide nella parte superiore e opache in quella inferiore. I fiori sono piccoli di colore giallo-verdognolo, mentre i frutti sono delle drupe ovoidali di colore nero-violaceo.
La canfora si presenta come una sostanza bianca, volatile e cristallina, dall’odore penetrante, mentre il sapore è aromatico e pungente e lascia una sensazione di freddo e amaro. Viene impiegata spesso nella composizione delle pomate per i trattamenti locali di nevralgie. Importante è anche l’olio essenziale che si ricava dal legno della corteccia e dai rami dell’albero. Read More
Olio essenziale di Bergamotto, disinfettante e cicatrizzante
Il Bergamotto (Citrus bergamia L.), è un agrume frutto dell’omonimo albero della famiglia delle Rutaceae. La pianta ha origini oscure e ancora oggi i botanici non sono d’accordo se essa sia un genere vero e proprio oppure se si tratti di una sottospecie dell’arancio amaro o, come sostengono delle recenti ricerche genetiche, un incrocio a quanto pare naturale tra lo stesso arancio amaro e probabilmente cedro e lime. Le prime notizie della sua coltivazione sono datate 1750 in Calabria, regione che ancora oggi, specialmente nella fascia costiera nelle vicinanze di Villa S. Giovanni, detiene la stragrande maggioranza della produzione mondiale, stimata intorno all’80% del totale.
Può raggiungere i 4 m. di altezza e presenta foglie verde chiaro a forma ovale allungata e con fiori bianchi profumati. I suoi frutti, giallo-verdi, sono simili al limone, profumatissimi, dalla cui buccia si ottiene un’essenza odorosa utilizzata prevalentemente nella cosmesi e in profumeria, ma ricca di proprietà medicinali. Lo strato esterno è sottile, ma è in quello sottostante che si trovano le ghiandole oleifere, ed è da qui che viene estratto, con pressione a freddo, l’olio essenziale. Bisogna ricordare che la resa dell’olio essenziale è molto bassa, circa lo 0,005%.
Il costituente principale del Bergamotto è l’olio essenziale ricco in terpeni (linaiolo) e bergapteni. Le maggiori proprietà mediche sono antinfiammatorie, disinfettanti e cicatrizzanti. Read More
Arnica montana, ottima per traumi e contusioni
Il genere Arnica comprende circa 30 specie appartenenti alla famiglia delle Asteraceae o Compositae. L’unica che cresce spontaneamente in Italia è l’Arnica montana ed è di questa pianta che parliamo delle sue proprietà benefiche. Pianta erbacea perenne, preferisce i climi freschi e soleggiati, infatti cresce spontaneamente sui pascoli delle Alpi e dell’Appennino settentrionale da 1000 a 2400 m.. Assomiglia alla margherita, anche se i suoi fiori sono giallo-arancioni ed emanano un forte odore aromatico che in alcuni può provocare starnuti. Le foglie sono glabre nella parte inferiore, ma ricoperte di piccola peluria nella parte superiore. A causa della progressiva sparizione del suo habitat naturale, compresso dalle colture intensive, la A. montana è sempre più rara da incontrare ed è inclusa tra la flora protetta.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono i fiori e il rizoma. I costituenti principali sono i flavonoidi, i triterpeni, i lattoni sesquiterpenici, un olio essenziale contenente anche timolo, le cumarine e i derivati dell’acido caffeico. Altri componenti sono una sostanza amara chiamata arnicina, tannini e un alcaloide proprio, detto arnicaina.
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Timo comune, antisettico ed espettorante
Il genere timo (Thymus) comprende circa 300 specie che appartengono alla famiglia delle Lamiaceae. Il timo comune (Thymus vulgaris L.) è quello che adesso prendiamo in considerazione. Piccola erbacea perenne, molto ramosa, diffusa soprattutto in Europa meridionale, con la fioritura tra maggio e ottobre, non supera i 30 cm. ed emana un odore abbastanza gradevole. Il fusto è tortuoso e abbondantemente ramificato, le foglie sono piccole di color grigio-verdi, i fiori, piccoli e tubolari, di color bianco-rosato, ermafroditi, compaiono all’inizio della primavera. Le proprietà medicinali del timo utilizzate in erboristeria, soprattutto per le proprietà antisettiche, sono conosciute fin dall’antichità. Plinio il Vecchio lo raccomandava come un antidoto contro le morsicature e contro il mal di testa. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le sommità fiorite e le foglie fresche o essiccate. I costituenti principali sono i flavonoidi, responsabili dell’azione antispastica sulla muscolatura liscia, resina, acidi fenolici, tannini e olio essenziale, presente fra l’altro anche nella Farmacopea Ufficiale italiana, ricco in fenoli (timolo e carvacrolo), ma anche in alcoli e monoterpeni. Read More
Farnia, astringente e antinfiammatoria
Appartenente alla famiglia delle Fagaceae, il genere Quercus include circa 600 specie. Tra le molte specie presenti in Italia la farnia (Quercus robur), la quercia più diffusa in Europa, è un albero rustico e si adatta bene sia al clima secco che a quello umido e tollera inverni freddi. Ama i terreni ben drenati (anche se si adatta bene a molte situazioni, possibilmente esposti al sole. In Italia è presente soprattutto nel nord, nei parchi e nei grandi giardini; albero dal bel portamento, con chioma allargata e tondeggiante, la sua altezza oscilla tra i 25 e i 40 metri, anche se si conoscono esemplari che hanno raggiunto eccezionalmente i 50 metri. Le foglie sono verdi scure e lucide sulla parte superiore, più chiare in quella inferiore e cadono durante il periodo invernale, mentre i frutti chiamati ghiande, sono acheni avvolti nella parte superiore da una cupola emisferica ruvida e legnosa.
La parte utilizzata in erboristeria è la corteccia dei rami giovani raccolti in Primavera o in Autunno. I principali costituenti sono i polifenoli (procianidine, cathechine e tannini). Read More