Diego Stocco, musica da un albero

Diego Stocco – Music From A Tree from Diego Stocco on Vimeo.

Sciopero permettendo, settimana casualmente tutta dedicata agli alberi: dall’acerola ricca di vitamnia C al fotocensimento degli alberi monumentali d’Italia passando per il bosco maltrattato dal poco senso civico. Degna conclusione allora il video di oggi che mostra un famoso sound designer italiano, Diego Stocco, che riesce a creare una composizione suonando nientemeno che… un albero!
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Gambe gonfie e capillari fragili? un prezioso aiuto dall’ippocastano

Gambe gonfie e capillari fragili? un prezioso aiuto dall\'ippocastano
Sta per giungere l’estate e con essa il gran caldo, ma per chi soffre di vene varicose e capillari fragili arrivano anche i problemi, dato che il calore può complicare, e non poco, la situazione di chi risente di queste patologie. L’ippocastano (Aesculus hippocastanum) aiuta ad attenuare e a migliorare queste difficoltà. L’albero cresce dalla pianura fino agli 800 metri circa di altitudine ed è imponente, alto fino a 40 metri e dotato di una grande e folta chioma, è originario dell’Europa orientale e fu introdotto in Italia nel XVI secolo, dove oggi viene impiegato a scopo ornamentale nei giardini e nei viali. I suoi frutti (che contengono da uno a quattro semi amarissimi) sono all’interno di ricci spinosi che essendo molto simili alle castagne, vengono chiamati castagne d’India. L’ippocastano in fitoterapia è usato soprattutto per favorire la circolazione sanguigna perché restringe i vasi, attiva la circolazione e favorisce il ritorno venoso, aiutando chi soffre di prostata, alleviando il dolore alle gambe gonfie diminuendone il gonfiore, rinforzando i capillari e sfiammando le emorroidi. Read More

Video, innestare una pianta da frutto: l’innesto a spacco


(Nota: se guardate il video ricordatevi di attivare i sottotitoli)
La primavera è la stagione ideale anche per gli innesti e visto che il post Video, innestare una pianta da frutto ha suscitato un grande interesse, quando l’altro giorno il mio vicino Beppe ha deciso di innestare un paio di susini selvatici non mi sono fatto sfuggire l’occasione di filmarlo intento a praticare quella che è la sua specialità: l’innesto a spacco.
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Mimosa o Acacia che dir si voglia, felice otto marzo a tutte voi

Acacia dealbata
Domenica è l’otto marzo e di conseguenza mi sembra doveroso scrivere della pianta simbolo di quel giorno, ovvero la mimosa ma per farlo la prendo come si suol dire un po’ alla larga partendo addirittura da quasi tre secoli fa, precisamente dal 1735. In quell’anno infatti il grandissimo biologo svedese Carl Nilsson Linnaeus, più conosciuto con il nome latinizzato di Linneo, introdusse un innovativo metodo per la classificazione delle piante e degli animali: la nomenclatura binomiale. Fino ad allora infatti gli esemplari di flora e fauna venivano catalogati con un sistema completamente arbitrario basato su una lunga descrizione, scritta in latino, che riportava i caratteri principali di ogni essere vivente. Il problema maggiore veniva dal fatto che gli scienziati del tempo potevano descrivere per esempio la stessa pianta ponendo l’accento ognuno su caratteristiche anche molto diverse della pianta stessa o descrivendo una particolarità in comune a più specie in realtà molto distanti tra loro con il risultato ovvio di un’estrema approssimazione. Associando la definizione di genere ad un aggettivo che ne descrivesse la caratteristica principale Linneo trovò il modo, semplice e geniale, di dare un nome univoco agli esseri viventi classificati sancendo di fatto una vera e propria rivoluzione che, spazzando via i vecchi metodi, è giunta più o meno immutata fino ai giorni nostri. Tornerò sicuramente sull’argomento perché a mio parere è molto interessante ma adesso mi preme spiegare il perché di questa lunga introduzione. L’albero simbolo della festa delle donne infatti è uno degli esempi più clamorosi che dimostrano l’utilità e soprattutto la necessità della nomenclatura binominale: la pianta che comunemente siamo abituati a chiamare mimosa di fatto non ha niente a che vedere con questo genere di piante ma è in realtà una acacia, la Acacia dealbata.
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Piante che migliorano l’ambiente domestico: l’Areca

Piante che migliorano l’ambiente domestico: l\'Areca
Volete una pianta capace di assorbire sostanze tossiche pericolose come la formaldeide, lo xilene o il toluene e che al contempo umidifichi con efficacia l’ambiente, rendendo per esempio una casa con l’aria troppo secca (durante l’inverno situazione tutt’altro che rara) più vivibile e salutare? Ok, ho la pianta che fa per voi: si chiama Chrysalidocarpus lutescens ed è più comunemente nota come Areca.
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Votate le 7 meraviglie naturali, votate l’Albero della Vita

L\'Albero della Vita, tree of life
Leggo sul Corriere.it che la ONG svizzera New7Wonders, dopo le 7 meraviglie create dall’uomo, organizza un nuovo censimento dedicato questa volta alle 7 meraviglie naturali. Il censimento è alla fase due dove 261 candidati sono in competizione per rimanere nei primi 77; da lì, entro il 7 luglio, i candidati rimarranno in 21 finché, nel biennio 2010/11, non verranno proclamati i 7 vincitori. Ho visitato il sito e tra un sacco di posti meravigliosi e mozzafiato ho ritrovato mete conosciute e ho fatto qualche sorprendente scoperta, ma tra tutti i luoghi incantevoli in concorso ho finito col rimanere letteralmente folgorato dalla straordinaria e commovente ostinazione dell’Albero della Vita.
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La bella stagione è finita, ce lo dice il Liquidambar

La bella stagione è finita, ce lo dice il Liquidambar

Tra le piante che sono soggette al viraggio del colore delle foglie, una più di altre può essere apprezzata per la sua spettacolare colorazione rossa: il Liquidambar.
Come detto in un precedente articolo, il colore rosso delle foglie è da attribuirsi alla presenza di antociani, la cui produzione è condizionata da fattori quali temperatura, luce, disponibilità di acqua.
Per le piante che virano verso il rosso come il Liquidambar è l’elevato abbassamento delle temperature (appena sopra il punto di congelamento), a condizionare l’intensità della colorazione rossa delle foglie. Read More

La bontà e la bellezza del Diospyros kaki

La bontà e la bellezza del Diospyros kaki
L’autunno, si sa, è il periodo dove la natura, per quanto riguarda i colori, si scatena e produce l’infinita tavolozza che ogni anno, immancabilmente, suscita in noi le stesse emozioni. Un altro spettacolo che ci regala questa stagione (sempre legato agli stessi meccanismi che creano i colori autunnali) è senz’altro quello di una pianta che in questo periodo si presenta completamente priva di foglie ma che mostra, quasi orgogliosa, una più che discreta quantità di grossi, bellissimi e rotondeggianti frutti di color arancione acceso che, nel contrasto con la scheletrica architettura dei rami spogli, crea una visione che non esito a definire quasi surreale.
Questo apparente paradosso tra l’albero spoglio e in dormienza e i meravigliosi frutti cosi vivi e allettanti convive perfettamente in un bellissimo albero: il Diospyros kaki.
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Gli alberi non tagliamoli, semmai andiamo a viverci sopra


Leggo sul sito di The Guardian una ricerca condotta da scienziati inglesi e tedeschi dalla quale emerge il ruolo fondamentale che hanno gli alberi per il controllo del riscaldamento globale. Secondo questo studio infatti i boschi e le foreste sarebbero capaci di un vero e proprio effetto “condizionatore” capace di contrastare il surriscaldamento del pianeta.
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