Alcuni dei pesticidi e dei fitofarmaci usati nell’agricoltura sono considerati inquinanti organici persistenti o POP ( dall’acronimo Persistent Organic Pollutants) e hanno proprietà che è bene ricordare: sono altamente tossici; sono stabili e persistenti, impiegano spesso alcuni decenni prima di degradare in forme meno pericolose; inquinano l’atmosfera e l’acqua; si accumulano nei tessuti adiposi degli esseri umani e della fauna selvatica. Nonostante sia stata istituita nel 2001 la Convenzione di Stoccolma con l’obiettivo di mettere al bando a livello mondiale questi veleni, ancora oggi i POP trovano largo impiego in agricoltura e, anche se è qualcosa da evitare in ogni modo, ritrovarseli sulle nostre tavole e dentro ai nostri piatti è molto più che probabile.
Come fare allora per difendersi? Intanto acquistando i prodotti biologici perché fanno a meno di queste sostanze, e poi conoscendo la frutta e la verdura prodotte dall’agricoltura convenzionale che fanno scarso uso di pesticidi, anche perché meno attaccabili da parassiti e malattie. In queato senso ci viene in aiuto l’artista Heidi Kenney con la simpatica immagine che vedete sopra e che sarà bene stampare per portarla sempre con noi quando andiamo a far compere.
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Earth Day 2010, oltre un miliardo di persone per salvare il Pianeta
E sempre prendendo spunto dal vulcano islandese che sta creando tanti problemi, se siete seguaci delle teorie di James Lovelock e ritenete che il nostro pianeta sia un superorganismo vivente chiamato Gaia (nate, per intenderis, molto prima di Avatar…), allora l’eruzione dell’Eyjafjallajökull vi sembrerà qualcosa di molto simile a un grido d’allarme, un tentativo (tra l’altro, sembra, ben riuscito) di richiamare l’attenzione su quella che è una giornata simbolo per la salvaguardia della Terra: domani è infatti il 22 aprile e come tutti gli anni si celebra l’Earth Day.
Se l’eruzione dell’Eyjafjallajökull annuncia quella del Vulcano Katla, ci aspetta un “anno senza estate”?
Non me ne vogliano i viaggiatori nel Vecchio Continente e le compagnie aeree rimaste a terra (rifatevela con la divinità che se ne occupa!), ma l’eruzione dell’impronunciabile vulcano islandese potrebbe per certi versi avere pure degli effetti positivi richiamandoci tutti all’ordine e facendoci capire chi comanda su questo Pianeta, ovvero il Pianeta stesso. E la sua natura, che lo regola e lo abita, e al cui cospetto ogni tanto ci scopriamo per quello che siamo: ospiti insiginficanti e passeggeri. La nube fuoriuscita dal’Eyjafjallajökull (a vostro rischio e pericolo, ma su Wikipedia potete ascoltare la sua pronuncia) ha in breve tempo paralizzato i trasporti aerei di una bella fetta dell’Europa mandando in tilt i nostri traffici, i nostri ritmi e le nostre abitudini pur essendo, a conti fatti, una manifestazione di modesta entità. Nulla a che vedere per esempio con quello che potrebbe scatenare il fratello maggiore, il super vulcano Katla, decine di volte più potente di Eyjafjallajökull e capace da solo di condizionare, come altri vulcani hanno fatto nel passato, il clima planetario fino a determinare la distruzione di buona parte dei raccolti di cereali e di ortaggi, con qualcosa di simile a quello che avvenne nel 1816, periodo ricordato come “l’anno senza estate”.
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Piante che purificano l’ambiente domestico: Gerbera jamesonii
Nuovo appuntamento con le piante che riescono a purificare gli interni dove trascorriamo gran parte della giornata dai veleni che lì si possono annidare e, dopo l’Aglaonema modestum, lo Spatifillo, la Rhapis excelsa, la Sansevieria e il Pothos, è la volta di una pianta famosa per il suo duraturi e perfetti fiori: la Gerbera jamesonii.
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Urban Biofilter, come depurare acqua e aria in città e vivere felici
… o quanto meno a vivere meglio. È quello che cerca di fare il progetto denominato Urban Biofilter che, unendo concetto di fitodepurazione la capacità di alcune piante di operare da filtro contro gli inquinanti atmosferici, vuole assicurare alle popolazioni urbane una qualità di vita migliore e più sana.
Dai piselli al fotovoltaico, nuovi studi per un’energia sostenibile
Finiamo la settimana con una notizia interessante in chiave”energia sostenibile”. Se si riuscisse a sfruttare in maniera ottimale l’illimitata energia del sole i gas serra derivati dall’uso dei combustibili fossili sarebbero un problema marginale se non inesistente. Purtroppo l’efficienza dei sistemi fotovoltaici è ancora bassa e questa tecnologia contribuisce solo in piccola parte alla domanda generale di energia.
Una nuova soluzione ai problemi legati all’energia solare e alla sua efficienza potrebbe giungere da una fonte inaspettata quanto comune perché spesso nei nostri piatti: il Pisum sativum, meglio conosciuto con il nome di pisello, potrebbe svolgere un ruolo importante nel nostro futuro energetico.
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UE, stop alla moratoria sugli Ogm, via libera alla patata transgenica
E così, dopo il mais, ecco che arriva anche la patata Ogm: l’Efsa, l’autorità dell’Unione europea che si occupa della sicurezza alimentare, ha dato il via libera alla coltivazione nel territorio europeo di Amflora, una patata modificata geneticamente che verrà impiegata in ambito industriale per prodotti come carta e adesivi e per la produzione di fertilizzanti e di mangimi per animali.
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Piante che purificano l’ambiente domestico: Aglaonema modestum
Lo so, a chi vive sotto la venefica nube di smog che ammanta la Pianura Padana per tutto l’anno, darsi da fare per migliorare l’aria all’interno della propria abitazione farà lo stesso effetto del cercare di spengere una candela mentre tutta la casa è divorata dalle fiamme ma, anche se il pessimismo cosmico tende a prendere il sopravvento, è sempre bene ragionarci sopra. Le sostanze inquinanti presenti negli interni, come benzene, formaldeide, tricloroetiline e compagnia bella, non sono certo migliori del PM10, anzi! Molte di loro sono potenzialmente cancerogene e se sommate all’inquinamento cittadino moltiplicano la loro pericolosità. Trovare queste sostanze in casa è tutt’altro che raro e anche se areare i locali è una misura efficace farlo per esempio a Milano è forse una mossa da evitare…
Visto che il quadretto non è proprio idilliaco vale la pena tentare allora di purificare l’ambiente domestico con l’ausilio di determinate piante, tanto più se quest’ultime, come nel caso di Aglaonema modestum, per la loro facilità di coltivazione rientrano nella categoria “Piante per principianti“.
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Jarst, il vaso-compostiera made in Italy
Ancora un concept che sposa la necessità di riciclare i rifiuti organici con il piacere di coltivare le nostre piante. Per trovare chi lo ha pensato però, invece di andare all’altro capo del mondo come per Urb Garden, questa volta rimaniamo a casa nostra perché Jarst, questo il nome del vaso-compostiera, è un’idea tutta italiana.
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Progetto BeBi, il carbone vegetale contro l’effetto serra e la desertificazione dell’Africa
Interessantissimo progetto di ricerca quello promosso dal Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università di Udine che, tramite l’utilizzo del carbone vegetale, cerca di contribuire alla lotta contro l’effetto serra, di arrestare i processi di desertificazione e di arricchire il terreno di sostanze nutritive in alcuni Paesi dell’Africa.
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