Per trovare le piante che purificano l’ambiente domestico non serve cercare particolari specie esotiche difficili da reperire, anzi! spesso quelle più comuni nei nostri appartamenti svolgono, noncuranti della nostra ignoranza o indifferenza, una preziosa azione di miglioramento dell’aria grazie alla loro capacità di assorbire molte sostanze potenzialmente nocive presenti negli edifici.
E così, dopo aver conosciuto le doti delle familiari pothos e sansevieria, scopriamo le sorprendenti proprietà “assorbiveleni” di un’altra pianta ospite abituale delle nostre case, lo Spatifillo.
Mais OGM in Italia, ok dal Consiglio di Stato, i pro e i contro alla sentenza (e minisondaggio)
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Riassunto della situazione: Silvano Dalla Libera, imprenditore agricolo friulano e vicepresidente di Futuragra, ha chiesto l’autorizzazione per coltivare mais geneticamente modificato in Italia al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e, non ricevendo risposta, ha allora chiesto al Tribunale amministrativo regionale (T.A.R.) e poi al Consiglio di Stato che ha infine emesso una sentenza che sancisce la legittimità di coltivare OGM a patto che siano varietà approvate dall’Unione Europea.
Vediamo le reazioni a questa decisione.
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50 Ways to Help the Planet, cerchiamo di migliorare il nostro stile di vita
Si fa giustamente un gran parlare di cambiamenti climatici, di innalzamento delle temperature, di desertificazione e altre simpatiche sciagure senza che nessuno faccia qualcosa di realmente utile per migliorare la situazione. Né ai piani alti, come dimostra il totale fallimento di Copenhagen, né ai piani bassi, cioè tutti noi, poco disposti a cambiare il nostro stile di vita, come dimostra il comprare la rucola a 27 euro al chilo solo per inquinare ulteriormente la Terra.
Eppure basterebbe poco per rendere più sostenibile il nostro stile di vita, non dico per risolvere la situazione (le cose importanti da cambiare sarebbero altre), ma almeno per ridurre l’impatto della nostra impronta ecologica, questo sì.
Lo dimostra 50 Ways to Help the Planet, un elenco di consigli messi insieme da Wire & Twine che non brillerà certo per originalità (nulla di nuovo sotto il sole che già non sapevamo) ma che risulta essere un utile promemoria nell’aiutarci a correggere i nostri piccoli grandi vizi quotidiani.
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Rucola da lavare vs. rucola già lavata, c’è rimasto ancora un po’ di buon senso?
Piccolo, semplice, esperimento. Ieri mattina per prima cosa ho comprato dal fruttivendolo un mazzetto di rucola dal peso di circa 70 grammi e dal costo di 65 centesimi di euro poi, cambiato negozio, ho acquistato di nuovo la rucola ma questa volta quella accuratamente selezionata, lavata, asciugata e depositata nella vaschetta di plastica, dal peso di 100 grammi e dal costo di 2,70 euro. Detta così, in altre faccende affaccendati come di solito siamo, potrebbe anche passare inosservata la “sottile” differenza di prezzo che passa tra le due offerte dello stesso prodotto e allora, per scongiurare questo rischio, ecco buttati di seguito due-numeri-due abbastanza eloquenti: la prima rucola, quella da lavare, costa 9 euro al chilo, la seconda, quella già generosamente lavata per noi, costa 27 euro al chilo. Sì, avete letto bene, la seconda costa esattamente il triplo della prima (già di suo tutt’altro che a buon mercato…), anche se in entrambi i casi si tratta, né più né meno, di Eruca sativa.
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Ecosia, il motore di ricerca che salva la foresta pluviale
Se non conoscevate già questo blog, molto probabilmente (per l’esattezza in più di 8 casi su 10) siete giunti a leggere queste righe grazie all’utilizzo di un motore di ricerca. Inutile ripetere il ruolo che hanno i vari Google, Yahoo!, Bing e compagnia bella nell’economia, nella struttura e nel funzionamento di quell’incredibile mezzo di comunicazione di massa che chiamiamo Internet, molto più utile invece, almeno in teoria, parlare di un nuovo motore di ricerca che dallo scorso dicembre (esattamente dallo stesso giorno nel quale è iniziato il vertice dei cambiamenti climatici di Copenaghen) è possibile usare per le proprie ricerche e al contempo per compiere una buona azione per la salvaguardia del Pianeta. Il suo nome è Ecosia e ci promette che “Ogni ricerca in rete gratuita salva 2 m² di foresta pluviale”.
Piante che purificano l’ambiente domestico: la Rhapis excelsa
Si fa un gran parlare, giustamente, dell’inquinamento atmosferico e di come questo ci stia portando potenzialmente vero scenari davvero poco auspicabili ma quello che più spesso ignoriamo è che i luoghi di solito più inquinati sono a noi molto vicini, anzi: ci viviamo dentro.
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Buon anno a tutti (e in particolare al pianeta Terra…) da Florablog!
Non giriamoci troppo intorno con discorsi tipo “bicchiere-mezzo-vuoto-bicchiere-mezzo-pieno”: purtroppo, come volevasi dimostrare, la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici di Copenhagen è stata un completo flop. In pratica dopo due settimane è rimasto tutto come prima: nessun trattato, nessun vincolo, l’annuncio dei presunti tagli di emissioni da parte dei governi spostato a gennaio, verifiche rifiutate (specialmente da “Cindia”) e tutto relegato alla buona volontà dei singoli Paesi e decisioni spostate agli incontri futuri. Fantastico. È pur vero che il tentativo di un grande accordo era, più che doveroso, obbligatorio, ma sarei molto curioso di conoscere l’inquinamento generato dall’assemblea di Copenhagen per questo buco nell’acqua…
Copenhagen, il clima e il Terra Madre Day
Non servirà purtroppo a molto, almeno da un punto di vista pratico, ma Copenhagen ha l’indubbio merito di approfondire temi come il riscaldamento globale e i cambiamenti cliamtici che, nonostante siano da anni tra gli argomenti più dibattuti, sembrano alla fine non sortire particolari allarmi nella maggior parte delle gente, visto che tutti, più o meno, continuiamo a vivere seguendo il nostro fantastico e insostenibile stile di vita. Eppure i dati che girano sono piuttosto inquietanti: restando alla sola Italia si scopre per esempio che la temperatura media nel nostro paese è cresciuta, nell’arco di un secolo, di ben 1,3 gradi centigradi; ma il peggio è che l’ormai certo riscaldamento globale sta subendo negli ultimi anni un’accelerazione che non ha riscontri nella recente storia del pianeta. Basta osservare l’elenco degli anni più caldi da due secoli a questa parte per rendersene conto: 2003, 2001, 2007, 1994, 2009, 2000, 2008, 1990, 1998 e 1997. Fanno sei annate di questo decennio e le restanti degli anni ’90. Non male.
Se, come me, avvertite una “remota” sensazione di pericolo e ritenete che sia giunto il momento per (tentare di) fare qualcosa “dal basso”, senza aspettare le decisioni “dall’alto” (che hanno, si sa, i loro tempi …), vi potrebbe tornare utile sapere che oggi, 10 dicembre 2009, si festeggia per la prima volta il Terra Madre Day.
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In bocca al lupo caro, vecchio pianeta Terra
Dunque ci siamo. Da lunedì 7 dicembre e fino al 18, in quel di Copenhagen si svolgerà la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, e vedremo se sarà l’ennesima (e forse ultima) occasione persa o se si trasformerà in qualcosa di utile per cercare di invertire una rotta che sembra portare il Pianeta dritto verso la catastrofe.
Il clima, l’emissioni dell’agricoltura e il Convegno della Biodinamica
Beh, se non inquieta un novembre così ditemi cosa inquieta. È vero che, in tema di climatologia, basarsi sul locale per trarre una conclusione più estesa sulle temperature di questi giorni è una (non) tecnica neanche da prendere in considerazione, ma visto che queste temperature “primaverili” sembrano comuni a tutta la Penisola, confermate dai mezzi di informazione e da testimonianze dirette sul territorio, è facile farsi prendere dal peggior pessimismo. Se negli ultimi anni, a un ottobre passato tutto o quasi in t-shirt, seguiva un novembre che, già nei primissimi giorni del mese, faceva registrare un repentino abbassamento delle temperature, quest’anno del freddo non se ne vede neanche l’ombra, e siamo già al 25 di novembre…
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