Trattori su Roma, Florablog solidale con gli agricoltori

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Nel silenzio quasi totale dei media, e quindi nell’indifferenza generale (a parte i romani che ieri, tra Fao e proteste varie, hanno visto il traffico della Capitale andare completamente in tilt), centinaia e centinaia di agricoltori provenienti da tutta Italia stanno manifestando a Roma per chiedere al Governo un aiuto concreto per contrastare la gravissima crisi che sta colpendo il settore.
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Il decespugliatore a propano che “taglia” del 95% anche le emissioni


Tagliare l’erba col decespugliatore mi mette sempre di pessimo umore. In buona parte, devo ammetterlo, per la poca voglia (direi vicina allo zero assoluto) di passare un’intera giornata con quell’infernale aggeggio che ti vibra in mano e per la fatica che ci vuole per domare le muraglie di infestanti sempre più padrone incontrastate della mia collinare regione. Quello che però mi adombra di più è pensare all’inquinamento che questo attrezzo produce e i conseguenti danni che causa, sia per chi li usa (io, nella fattispecie…), sia per l’ambiente. Perché, diciamoci la verità, tenere una marmitta a pochi centimetri dal proprio naso per ore e ore non è esattamente quello che si intende per “comportamento salutare” e tutti i gas di scarico, una volta transitati nei polmoni del malcapitato utilizzatore, finiscono inesorabilmente nell’atmosfera che, come capita di saggiare di persona ormai ogni giorno, non se la passa un granché bene. Se moltiplichiamo il tutto per le centinaia di migliaia di professionisti e hobbisti che utilizzano regolarmente un decespugliatore si capisce come l’utilizzo di questi attrezzi per la cura degli spazi verdi abbia un impatto ambientale non trascurabile. Per questo motivo l’esistenza di un decespugliatore a propano non può che essere un’ottima notizia.

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ANDREA, il purificatore d’aria con un filtro… vivo e vegeto!

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La capacità delle piante di assorbire le sostanze dall’atmosfera è nota da tempo e anche questo blog, nel suo piccolo, ne ha parlato. Ora però vengo a conoscenza dell’esistenza di un marchingegno che sfrutta al meglio questa caratteristica riuscendo addirittura a potenziarla: il suo nome è ANDREA ed è un purificatore d’aria che al posto dei filtri usa… le piante!
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Oggi è l’Earth Overshoot Day e non è più il caso di passarci sopra

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Oggi 25 settembre 2009 è l’Earth Overshoot Day e c’è poco da stare allegri. Cos’è l’Earth Overshoot Day? Semplice: a 97 giorni dalla fine del 2009 l’umanità ha già esaurito tutte le risorse che la terra è in grado di generare nell’intero anno e da qui al 31 dicembre vivremo a debito, sfruttando le risorse degli anni a venire, mangiandoci letteralmente il domani, il futuro.
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Park(ing) Day, trasformare per un giorno i parcheggi in parchi pubblici


Un po’ in ritardo ma  sempre interessante da segnalare, soprattutto per allargare questa bella iniziativa anche alle nostre città: il 18 settembre si è celebrato il Park(ing) Day, il giorno nel quale architetti, artisti, attivisti, giardinieri e comuni cittadini collaborano e si organizzano per trasformare i parcheggi per le auto in parchi pubblici estemporanei.
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Architettura vivente, il palazzo di salice

Dopo i ponti di radici viventi ecco un altro tipo di bioedilizia, intesa nel senso letterale del termine: bio, dal greco bíos, significa “vita” ed edilizia, che deriva dal latino aedes, significa edificio, casa. Cosa c’è allora di meglio del Weidenrutenpalast (palazzo di salice in tedesco) come esempio perfetto dell'”edificio che vive”?

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Notizie verdi d’agosto, cosa ci siamo persi?

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Pacchia finita, rieccoci qua. Mi ero ripromesso di non mollare completamente il blog, di scrivere ogni tanto durante il mese di agosto, di rivedere alcune cose, di aggiornare un po’ la veste grafica… niente, non ci sono riuscito. Ho cercato invece di fare, per quel poco che mi è riuscito, una cosa che nell’era moderna non è più possibile fare: oziare. Vuoi perché – dati i ritmi – è oggettivamente impossibile, vuoi perché da tempo caricato di una forte valenza negativa, il dolce far niente è un lusso che non ci si può ormai più permettere. Eppure un periodo, anche se brevissimo, con il cervello “staccato” da tutto e da tutti, con la mente libera di spaziare un po’ dove le pare (magari libera anche di formulare pensieri propri e non “precotti”…), può risultare il metodo migliore per farsi trovare pronti al rientro lavorativo e ripartire con nuove energie. In quei pochi giorni nei quali mi sono permesso l’ozio totale (e che, in termini di tempo, sto già cominciando a riscontare…) sono uscite comunque un sacco di notizie importanti che hanno, direttamente e non, a che fare con il tema di questo blog. Visto che a non far niente ci si annoia un po’, ho diligentemente appuntato le news (per coincidenza, tutte riportate da un quotidiano che fa troppe domande…) convinto che ne avrei parlato al rientro. Ecco dunque una breve, incompleta e parzialissima rassegna delle notizie verdi (verdi si fa per dire…) che sono uscite nel mese di agosto.
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La piaga degli incendi boschivi: leggi, dati e (possibili) rimedi

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Puntuali come il caldo africano, con il drammatico devastante esordio del fuoco in Sardegna (seguito subito a ruota da altri importanti focolai, specialmente in Sicilia), sono arrivati anche quest’anno gli incendi boschivi. Al mondo ci sono poche cose più desolanti di un bosco incendiato: al posto della vita, di un naturale polmone contro l’inquinamento o di una fonte di guadagno non rimane che un paesaggio spettrale contraddistinto solo dagli scheletri carbonizzati degli alberi. Proprio perché non riesco a farmi una ragione dello scempio che ogni anno si ripete inesorabile, ho provato, nei limiti di un blog come questo, ad approfondire un po’ l’argomento cominciando dalle leggi che regolano la materia.
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Ogm ma a fin di bene: il tabacco che scova le mine antiuomo

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Sono anch’io tra quelli che, magari sbagliando, guardano con diffidenza e sospetto agli Organismi geneticamente modificati. I potenziali rischi per salute e ambiente sono spesso tenuti in secondo piano rispetto alle mirabolanti caratteristiche delle “nuove creature” e il fatto, unito alla controversa possibilità di brevettare sequenze genetiche o gli stessi organismi modificati, non mi spinge certo all’entusiasmo nei confronti degli Ogm. L’altro giorno però ho letto su Wired una notizia che mi ha fatto riconsiderare almeno in parte la spinosa questione: un’azienda di biotecnologie danese, assieme all’istituto di biologia molecolare dell’Università di Copenhagen, sta perfezionando una pianta di tabacco modificata geneticamente in grado di scovare le pericolosissime mine antiuomo.
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