L’agrimonia (Agrimonia eupatoria L.) della famiglia delle Rosaceae è una pianta erbacea perenne, eretta, con fusto ramificato e solo nella parte finale ricoperto di peluria sul quale sono disposte le foglie. Alta da 40 a 70 cm, preferisce i terreni soleggiati ed è presente in Italia dalle coste fino alla fascia subalpina, nei luoghi erbosi e lungo le sponde dei canali. I fiori sono gialli e sono riuniti in pannocchie, mentre il frutto è formato da due acheni che sono chiusi nel tubo del calice. Le proprietà mediche di questa erba erano note fin dal’antichità tanto che Plinio il Vecchio la consigliava nella cura delle malattie del fegato, come cicatrizzante e antiveleno. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le sommità fiorite. I costituenti principali sono i polifenoli (flavonoidi e tannini catechici), oltre a triterpeni e tracce di olio essenziale. Read More
Il gelso nero, un gradevole toccasana per la nostra salute
Il genere Morus appartiene alla famiglia delle Moraceae ed è originario dell’Oriente da dove in seguito è stato introdotto e naturalizzato in tutto il mediterraneo. Le specie più famose sono il gelso bianco (Morus alba) e il gelso nero (Morus nigra) e hanno storie decisamente separate, dato che il primo proviene dalla Cina ed era coltivato come nutrimento del baco da seta, mentre il secondo è da sempre considerato un albero da frutto, legato alle tradizioni della cucina mediterranea. Oggi parliamo del gelso nero che può essere superficialmente confuso con il gelso bianco ma è più robusto, ha foglia più grande a forma di cuore e pelosa in entrambi i lati (glabra invece per il bianco), arriva a circa 15 metri di altezza, presenta il tronco e i rami più grossi, resiste meglio al freddo e può essere coltivato ad altezze che arrivano oltre 1000 metri. I frutti hanno un sapore decisamente gradevole per cui sono usati come alimento, soprattutto per preparare marmellate, confetture o sciroppi, a differenza di quelli del gelso bianco che sono sì dolciastri ma pure leggermente aciduli. Inoltre, data la loro bontà, sono usati anche come aromatizzanti e coloranti per i gelati. Dal punto di vista terapeutico gli effetti del gelso nero e del gelso bianco sono molto simili.
A scopo medicinale si usano soprattutto le foglie, ma anche i frutti e, in alcuni casi, la corteccia della radice. I principali costituenti sono i flavonoidi, l’olio essenziale e i polisaccaridi. Read More
Melaleuca, l’albero del tè contro le infezioni e le micosi
La Melaleuca (Melaleuca alternifolia L.) appartiene alla famiglia delle Myrtaceae ed è un albero sempreverde che cresce spontaneo in Australia, ma che oggi viene coltivato per scopi industriali in molte zone umide e paludose di altre aree del mondo. Può raggiungere l’altezza di 6 metri e sviluppare una chioma della larghezza di 4, ha foglie strette e fiori bianchi che fioriscono dalla primavera fino all’inizio dell’estate. Conosciuto soprattutto con il nome “Tea Tree” (albero del the), dato dallo scopritore dell’Australia, James Cook, che imparò a preparare un Tè con le foglie dell’albero, imitando gli aborigeni locali. Le foglie del Tea Tree erano state usate per migliaia di anni dall’antico popolo dell’Australia per curare tagli, ferite e altre malattie. Le sue proprietà sono arrivate presto anche in Europa, tanto che la comunità scientifica ha documentato gli effetti della pianta, in particolare la sua azione battericida e germicida. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie mature da cui si distilla l’olio essenziale. Read More
Ononide, antinfiammatoria, diuretica e depurativa
L’Ononide spinosa (Ononis spinosa L.) della famiglia delle Fabaceae, ma nelle classificazioni più vecchie viene detta anche Leguminosae, è un arbusto spinoso spontaneo di modeste dimensioni e può raggiungere l’altezza di 60- 70 cm. Cresce nei luoghi assolati, nei terreni aridi e sassosi, nei prati e nei campi abbandonati, dalla pianura fino alla bassa montagna. Il fusto, legnoso alla base, è molto resistente e le radici, abbastanza profonde, servono alla pianta per superare lunghi periodi di siccità. I delicati fiori rosa assomigliano a quelli dei piselli, le foglie inferiori sono formate da trifogliate, mentre quelle superiori sono indivise. Il termine prende il nome da “onos”, che significa asino, animale che sembra vada ghiotto di questa pianta nonostante la presenza delle spine che possono recargli qualche difficoltà. Le parti usate in fitoterapia sono le radici che vengono raccolte nel periodo settembre- novembre. I costituenti principali sono i glucosidi isoflavonici (spinonina, ononina e biocanina), un olio essenziale, alcuni triterpeni e sitosteroli. Read More
Parietaria, antinfiammatoria e diuretica
La parietaria (Parietaria officinalis L.), della famiglia delle Urticaceae, è una pianta erbacea perenne alta dai 10 ai 30 cm, i suoi fusti sono eretti, pelosi e di colore rossastro. Le foglie sono ovali a forma di lancia e leggermente appiccicose. I fiori sono molto piccoli e di colore rosato-bianco, mentre il frutto è un achenio di forma ovale. Cresce nelle vicinanze dei fossati, nei boschi e nelle zone umide soprattutto sui muri. Per questo è chiamata erba muraiola. Detta anche erba vetriola perché i contadini la usavano in autunno per pulire le damigiane, bottiglie e fiaschi. La parietaria, insieme alla betulla, è tristemente famosa per le noiose allergie che provocano i suoi pollini durante il periodo primaverile. Ma nonostante i fastidi che procura, è una pianta che in erboristeria è assai conosciuta e apprezzata.
Le parti usate sono le foglie. I costituenti principali sono flavonoidi, tannini, sali di potassio, sostanze amare e mucillagini. Read More
La castagna, energetico e gustoso alimento autunnale
L’arrivo dell’autunno ci regala un tipico alimento stagionale, la castagna. È il frutto (più precisamente un achenio) del castagno europeo (Castanea sativa), comunamente chiamato castagno, che appartiene alla famiglia delle Fagacee. I frutti più grandi e gustosi (e per questo più ambiti) vengono forniti dalla varietà detta dei “marroni”. L’ albero è molto longevo, può vivere fino a 1000 anni, e può raggiungere i 30 m di altezza e i 6-8 di diametro del tronco. Fino a qualche tempo fa le castagne rappresentavano la base dell’alimentazione delle popolazioni povere montane, ma con l’arrivo del benessere il loro consumo si è drasticamente ridotto.
Dal punto di vista nutrizionale la castagna è ricca di carboidrati, sali minerali (potassio, ferro, fosforo, calcio, magnesio, sodio), vitamine (C, B1, B2, B6, Acido folico, PP), amidi, fibre, aminoacidi. Praticamente ha una composizione simile al frumento e potrebbe essere considerata un cereale. Read More
Frutta e verdura, i 5 colori della salute
Studi moderni hanno scoperto che i pigmenti che colorano la frutta e la verdura, chiamati in modo generico fitonutrienti, producono effetti benefici su tutto l’organismo. In base al loro colore svolgono un’azione antiossidante che aiuta a difenderci dai radicali liberi, ci protegge dalla proliferazione cellulare anomala (antitumorali) e aumenta le difese immunitarie. I vegetali si possono dividere in 5 gruppi in base al loro colore. Questi, i colori della salute: rosso, giallo-arancione, blu-viola, verde e bianco. Read More
Sambuco, antireumatico, diuretico e antinfluenzale
Il sambuco (Sambucus nigra) della famiglia delle Caprifogliacee è una pianta alta 3- 4 metri che cresce in tutta Europa. In Italia si trova in pianura, nella zona montana, tra le siepi, lungo i corsi d’acqua e le strade. Le foglie sono caduche di colore verde pallido, i fiori sono molto piccoli, profumatissimi, di colore bianco crema, mentre i frutti sono delle piccole bacche nere. Pianta conosciuta fin dall’antichità, tanto che Ippocrate le attribuiva proprietà diuretiche e lassative. Le parti utilizzate in medicina popolare e in fitoterapia sono soprattutto i fiori. Si possono usare anche i frutti, ma la pianta in generale, e i suoi semi in particolare, sono tossici per la presenza di cianuro. I costituenti principali sono flavonoidi, triterpeni, mucillagini, derivati dell’acido caffeico, glicosidi, vitamine A B C e tannini. Read More
Ancora sulla Calendula, utile anche contro le punture di zanzara
Voglio riparlare della calendula (Calendula officinalis L.) della famiglia delle Asteraceae (Compositae) perché nel post precedente non avevo completato il discorso sul suo uso fitoterapeutico. Fino dai tempi antichi le sono state riconosciute diverse proprietà medicinali, come cura per il fegato, contro i dolori mestruali e come antisettico e cicatrizzante. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie e i fiori. I costituenti principali sono triterpeni pentaciclici, flavonoidi, polisaccaridi, carotenoidi (betacarotene, licopene, calendulina, luteina e xantofille), fitosteroli, mucillagini e un olio essenziale ricco in terpeni. Read More
Agnocasto, un sollievo per la sindrome premestruale
L’ Agnocasto (Vitex agnus castus L.), della famiglia delle Verbenaceae è un arbusto che può arrivare a una altezza di circa 6 metri con una vistosa fioritura bianca o violacea estiva. Le foglie sono decidue, opposte, hanno un odore che ricorda la salvia e in più assomigliano in modo impressionante a quelle della marijuana, caratteristica che gli ha fatto guadagnare l’appellativo di “hemp tree”. I fiori, ermafroditi, sono minuscoli e somigliano a una piccola campana, con colori che vanno dal viola al rosa-biancastro e, come frutto, producono una drupa di 4 mm circa.
L’agnocasto ha da sempre fatto parte delle piante medicinali dell’antichità ed è citato da Plinio il Vecchio e anche nelle opere di Ippocrate nel IV secolo a.C.. Read More