Dulcamara, se “presa con le molle” depura e aiuta il metabolismo

Dulcamara, se "presa con le molle" depura e aiuta il metabolismo

La dulcamara (Solanum dulcamara L.) è una pianta ad andamento prostrato o rampicante, che cresce nelle boscaglie, sulle rive dei corsi d’acqua e che appartiene alla famiglia delle Solanacee. I fiori sono piccoli, viola, con macchie verdi alla base di ogni petalo. Le foglie sono cuoriformi, i frutti sono bacche all’inizio verdi, che diventano di un vistoso colore rosso a piena maturità in autunno.
Il nome è dovuto al sapore dei rametti, prima amaro e poi dolce, che venivano masticati dai ragazzi di campagna come quelli della liquirizia. La dulcamara viene spesso confusa con la belladonna, mentre in realtà, pur facendo parte della stessa famiglia, è una specie diversa.
In ogni caso va chiarito che la dulcamara è a tutti gli effetti considerata una pianta velenosa e per questo pericolosa anche se è utilizzata da sempre in fitoterapia: si adoperano le sommità, i cui particolari ingredienti sono costituiti da saponine, alcaloidi tropanici, flavonoidi e fitosteroli. Read More

Marrubio, mucolito e digestivo

Marrubio, mucolito e digestivo
Il marrubio (Marrubium vulgare) è una pianta aromatica della famiglia delle Labiate. Originaria dell’ Europa, del nord Africa e dell’Asia, ha fusto eretto, quadrangolare, scarsamente ramificato. Le foglie sono ovali e pelose con una superficie densa e solcata da numerose nervature. I fiori sono di colore bianco-azzurro disposti a grappoli sul fusto principale. Si tratta di una pianta erbacea sempreverde, che somiglia molto alla menta e cresce fino ai 60 cm di altezza. Vive in luoghi aridi, in mezzo ai ruderi e alle macerie, ai margini delle strade, nei terreni sassosi, nelle posizioni assolate, sia in pianura che in montagna. Il nome marrubio deriva dall’ebraico Mar che vuol dire amaro e Rob che significa succo.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie e le sommità fiorite. Read More

Partenio, un antinfiammatorio naturale per la prevenzione dell’emicrania

Partenio, un antinfiammatorio naturale per la prevenzione dell'emicrania
Il Partenio (Tanacetum parthenium) è una pianta erbacea molto simile nell’aspetto alla comune Camomilla e come questa appartiene alla famiglia delle Compositae (o Asteracee). Pianta perenne, che viene però coltivata come annuale, è originaria del Nord Europa e delle Americhe. Si trova in piccoli cespugli e raggiunge un’altezza di circa 60 e 70 centimetri, le foglie, ricoperte da leggera peluria, sono di colore verde pallido ed emettono un odore acre, i fiori sono bianchi o gialli e arrivano ai due centimetri circa di diametro. Nell’antichità questa pianta era conosciuta e utilizzata soprattutto per alleviare i dolori mestruali: la sua etimologia deriva dal greco pàrthenos, che significa fanciulla, vergine, mentre il nome Tanaceto, deriva sempre dal greco tànaos che significa lungo e akéomai  io guarisco.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie. I costituenti principali sono i polifenoli (flavonoidi e tannini), i terpenoidi, numerosi lattoni sequiterpenici, fra i quali il partenolide e i guaianolidi (monossidi, diepossidi, endoperossidi). Read More

Altro che maledetto, l’assenzio stimola l’appetito e favorisce la digestione

Altro che maledetto, l'assenzio stimola l'appetito e favorisce la digestione
L’assenzio maggiore (Artemisia absinthium L.), della famiglia delle Asteraceae, è una pianta erbacea perenne, odorosa e molto aromatica. Abbiamo già imparato a conoscerlo per le sue proprietà antiparassitarie ma visto che “repetita iuvant” facciamo un rapido ripasso. Ha un rizoma duro dal quale partono gli steli che sono rotondi e ramificati, le foglie sono lunghe di colore grigio-verdi argentate per la presenza di peli nella parte inferiore. I fiori sono eretti, alti 40-60 cm, ramificati, di colore giallo, e riuniti in piccoli capolini (3-5 cm di diametro) solitari o in infiorescenze. Fiorisce in estate e cresce spontaneo nei luoghi sassosi e soleggiati della zona mediterranea e della zona subalpina fino a 2000 m. L’assenzio maggiore è presente in tutta Italia ad eccezione delle isole.
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Goji, pianta miracolosa o abile operazione di marketing?

Bacche di Goji (Lycium barbarum) - Foto di Antonio Tajuelo - Flickr
Da un po’ di tempo a questa parte non faccio che sentir parlare di una pianta originaria della Cina chiamata comunemente Goji. Il motivo di tanta celebrità deriva dall’interesse che si è scatenato intorno al suo frutto, una bacca, che contiene la più alta concentrazione di antiossidanti presente in natura, tanto che chi studia la materia sta riscrivendo le tabelle del test ORAC. Per chi non sapesse cos’è questo test, ORAC è l’acronimo di Oxygen Radicals Absorbance Capacity ovvero la Capacità di Assorbimento dei Radicali dell’Ossigeno e, detto in soldoni, misura la capacità antiossidante dei vari alimenti. Di questo test ne ha parlato anche Franco dedicandogli post ma proponendo una classifica non aggiornata e priva dei valori del Goji. Visto che l’esperto dell’argomento è momentaneamente indisponibile (rimettiti in forma, grande Franco!) ho deciso di scoprire un po’ di più su questa pianta e ho per questo contattato un lettore, Marco Tacconi, che ha acquistato il Goji in occasione di Orticola, per farmi raccontare la sua esperienza con questa pianta. Prima di vedere cosa dice Marco in proposito vediamo però quel poco che so sul Goji.
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Tamarindo, non solo fresca bevanda estiva, ma anche regolatore intestinale

Tamarindo, non solo fresca bevanda estiva, ma anche regolatore intestinale
Il tamarindo (Tamarindus indica) è un albero maestoso, sempreverde che vive piuttosto a lungo, appartenente alla famiglia delle Leguminose, originario del Madagascar e poi diffusasi anche in aree tropicali dell’Asia. La sua altezza può raggiungere i 30 metri, mentre la sua circonferenza arriva a più di 7 metri. Le foglie sono lunghe fino a 15 cm., i fiori sono riuniti a grappoli di colore giallo con striature rosse o arancioni, mentre i frutti sono baccelli penduli dalla forma leggermente incurvata lunghi dai 10 ai 15 cm. ed hanno una colorazione marrone; i semi, da 4 a 12 per ogni baccello, sono inseriti in una polpa giallastra o bruna dal sapore leggermente aspro ma gradevole. Questa polpa viene usata in cucina sia come ingrediente per la salsa (“Worcestershire”), sia come bevanda (soprattutto in Italia lo sciroppo al tamarindo). Ha sapore acidulo, ma comunque piacevole, che può variare a seconda che il frutto sia ben maturo o ancora acerbo. Ma oltre ad essere utilizzato in cucina, il tamarindo ha ottime proprietà nutrizionali. Read More

Zucca, una migliore abbronzatura con poche calorie

Zucca, con poche calorie una migliore abbronzatura
La zucca è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, che annovera molte varietà, ma quella di cui parliamo oggi è la classica zucca dolce detta Cucurbita maxima. Di grandi dimensioni presenta una polpa di colore giallo-arancio, farinosa e dolciastra. La zucca ha origini che risalgono addirittura al 7.000- 6.000 A.C.. Scoperta in America centro-meridionale, fu così importata, insieme alla patata e al pomodoro, nel resto del mondo. Il termine zucca deriva da “cocutia” (testa), poi trasformato in “cocuzza” e, infine, zucca. In fitoterapia sono spesso usati i semi, ma anche la polpa è ricca di qualità e benefici. Per prima cosa la polpa di zucca è ipocalorica (solo 15 calorie ogni 100 grammi!) grazie ad un’alta concentrazione di acqua (94%) e una bassissima percentuale di zuccheri semplici. Read More

Le proprietà lassative della Frangola

Rhamnus frangula
La frangola (Rhamnus frangula L.) è un arbusto che può raggiungere i 5 m. di altezza, frequente nel sottobosco su terreni con ristagno idrico o periodicamente umidi, cresce anche su terreni poveri di sostanze nutritive, ed è tipico del Centro Europa. In Italia è presente in tutto il Settentrione fino al versante tirrenico, ma manca al Sud. Alcuni studiosi la considerano pianta competitrice, che impedisce cioè l’insediamento di altre specie arboree forestali. I rami sono fragili, a disposizione alternata, le foglie, color verde intenso, sono lunghe circa 4 – 6 cm. e larghe circa 3  – 4 cm., la corteccia, che è la parte utilizzata in fitoterapia, è di colore grigiastro con sfumature rosse ed è facilmente staccabile. Il nome deriva dal latino frangere – spezzare, con riferimento alla fragilità dei rami.
I costituenti principali sono i derivati idrossiantracenici e loro glucosidi (antrachinoni): franguline e glucofranguline A e B e loro agliconi, contiene anche tannini ed un enzima (ramnodiastasi). La principale proprietà della frangola è quella lassativa. Read More

Cipresso, un buon rimedio contro l’insufficienza venosa

Cipresso, un buon rimedio contro l'insufficienza venosa
Il cipresso mediterraneo (Cupressus sempervirens L.) è una pianta che cresce spontaneamente in tutta l’area mediterranea. Comunissimo in Italia è caratteristico di molte Regioni come per esempio la Toscana dove fa parte integrante del paesaggio e dove, tra gli altri impieghi nei quali è adoperato questo albero, ci sono anche i suggestivi viali, il più famoso dei quali è ricordato dal Carducci nella sua poesia “Davanti a San Guido“.
Il cipresso ama il sole e una temperatura mite, ma si adatta a vivere anche con inverni rigidi e non è esigente in fatto di clima e terreno. Sembra che il suo nome derivi dal giovane greco Ciparisso, che per sbaglio uccise il cerbiatto amorosamente allevato da lui stesso e che per il dispiacere si suicidò.
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Achillea millefoglie, antinfiammatoria e antiemorragica

Achillea millefolium
L‘Achillea millefoglie (Achillea millefolium L.), della famiglia delle Asteraceae (Compositae) è una pianta erbacea rustica, perenne, che cresce spontaneamente nei prati di tutta Italia. I fusti che raggiungono un’altezza di circa 50-70 cm, sono eretti, striati e ramificati in alto. Le foglie sono pelose, frastagliate e hanno un certo odore aromatico. I fiori sono piccoli di colore variabile dal bianco al rosa intenso e sono riuniti in infiorescenze. La fioritura avviene da giugno a settembre e produce acheni. Il suo nome deriva dalla tradizione dell’antica Grecia secondo la quale sembrerebbe che Achille ne facesse uso per curare i suoi soldati feriti nelle battaglie. La pianta deve infatti la notorietà alle sue proprietà emostatiche, antiemorragiche e spasmolitiche. Le parti utilizzate sono le sommità fiorite e le foglie. I principali costituenti sono i polifenoli, i flavonoidi, un olio essenziale ricco in terpeni ed azuleni e lattoni sesquiterpenici (leucodina, achillicina ecc.). Read More