Signore e signori, ho il piacere di presentarvi una vera e propria star degli alberi monumentali d’Italia: grazie a Barbara il fotocensimento portato avanti da questo blog si può finalmente fregiare di un esemplare famosissimo quanto straordinario: il platano dei 100 bersaglieri.
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Alberi monumentali, il bagolaro di Villa Caroli Zanchi a Stezzano (BG)
L’albero monumentale di questa settimana ci porta in una regione fin qui poco rappresentata nel fotocensimento, la Lombardia. Merito di Davide che nel bergamasco ha scovato un bellissimo esemplare di bagolaro.
Parassiti delle rose, gli argidi
Guardate questa foto, magari cliccandola per ingrandirla: non è l’emblema della voracità? 13 insaziabili larve su un’unica foglia, tempo di disintegrazione: una manciata di minuti. Mi sono ritrovato davanti a questa tremenda scena l’altro giorno, vittime sacrificali le foglie delle mie rose, decimate dall’ingordigia degli argidi.
“Un posto nel semenzaio”, anno terzo: piante in cerca di sistemazione
Arrivato al terzo anno di esistenza il semenzaio ha raggiunto la piena maturità e la stagionale operazione di semina e crescita degli ortaggi può dirsi conclusa con il massimo dei risultati. Complice anche la stagione non certo troppo fredda, le piante sono cresciute senza alcun problema, all’inizio protette dal calore sprigionato dal processo di trasformazione del letame e, in seguito, dall’effetto serra che la copertura in policarbonato alveolato ha loro assicurato. Il risultato finale è stato quello di una vera e propria esplosione vegetativa che ha presto saturato il poco spazio all’interno del semenzaio costringendomi a piazzare le piante prima del previsto.
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Alberi monumentali, “Aliva ‘Mpittata” di Misterbianco (CT)
Anche questa settimana, grazie alla gentilezza e alla disponibilità di Carmelo, un altro esemplare davvero notevole si aggiunge al fotocensimento degli alberi monumentali di questo blog. Notevole perché, al di là della sua oggettiva bellezza, l'”Aliva ‘Mpittata” è uno di quegli alberi che raccontano una storia importante, testimone di avvenimenti drammatici che accaddero quasi tre secoli e mezzo fa. Protagonisti un olivo, una campana e il vulcano attivo più alto d’Europa.
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Alberi monumentali, la farnia di Attimis (UD)
E tre! Matteo, il più giovane “cacciatore di alberi monumentali” che io conosca, ha colpito di nuovo e, dopo la farnia di Guarda di Sotto a Fiume Veneto e “la magnolia della Contessa” a Polcenigo, mi ha spedito una galleria fotografica di un superbo esemplare di farnia, riconosciuto dalla Regione Autonoma del Friuli-Venezia Giulia monumento naturale.
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Alberi monumentali, la Quercia delle Streghe a Capannori (LU)
Questa settimana segnalazione notevolissima. Merito di Giosuè (che non smetterò mai di ringraziare per la disponibilità e per la bella galleria fotografica e al quale spero sia giunto il meritatissimo premio) se il fotocensimento degli alberi monumentali può vantare un vero e proprio pezzo da novanta: signore e signori ecco a voi la Quercia delle Streghe, in assoluto uno tra gli esemplari più belli e maestosi di tutta Italia.
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Alberi monumentali, il castagno di Canepina (VT)
Per il nuovo appuntamento con gli alberi monumentali restiamo in provincia di Viterbo e più precisamente nel comune di Canepina dove Viviana ha scovato un imponente esemplare di castagno dalla forma sofferta quanto bella. O forse sarebbe più corretto dire castagni dalla forma sofferta e bella.
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Crack Garden, coltivare piante… nel cemento!
Osservando di sfuggita la foto qui sopra sembra che non ci sia nulla di strano e che si tratti di una coltivazione di piante come tutte le altre ma se si presta un po’ di attenzione in più la straordinarietà non sfugge.
Si tratta infatti sì di un giardino con piante e fiori normali ma invece che con la zappa lo si lavora con il martello pneumatico. Perché al posto del comune terreno c’è… il cemento!
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“Un posto nel semenzaio”, anno terzo: i preparativi
Anche quest’anno eccomi alle prese con il semenzaio a letto caldo che ho costruito tre anni fa. Il grosso dell’attività orticola sta infatti iniziando e per anticipare la maggior parte delle semine, che altrimenti slitterebbe di un mese abbondante, non c’è niente di meglio di un semenzaio “alimentato” con il letame fresco. Ecco dunque di seguito il fotoracconto dei lavori che precedono la semina vera e propria.
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