È ormai convenzione anche nel nostro Paese che la seconda domenica di maggio (quest’anno domenica 9) si festeggi la Festa della Mamma e per questa ricorrenza l’Airc, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, organizza ogni anno in molte piazze d’Italia L’Azalea della Ricerca, l’iniziativa che aiuta la ricerca a rendere il cancro sempre più curabile.
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Compost, come usarlo in vaso, in giardino e nell’orto
Dopo aver visto come trattare il prezioso compost quando esce dalla compostiera, vediamo come impiegarlo al meglio nei vari contesti di coltivazione, sia che si tratti di piante da vaso, da giardino o da orto.
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compost maturo, vagliato e pronto all’uso
Se lo spazio a nostra disposizione lo permette, produrre in proprio il compost è cosa buona e giusta, almeno per due ottimi motivi. Per primo, e fondamentale, compostando i rifiuti organici si evita di dirottare una bella fetta di rifiuti (la principale componente della spazzatura domestica, stimabile intorno al 25-30% del totale) in discarica risparmiando all’ambiente un po’ dei nostri veleni. Per secondo, quando il meccanismo è innescato si ricava dell’ottimo humus utile per ottenere vari tipi di terriccio e da usare praticamente in tutte le attività da pollice verde: nelle colture in vaso, in giardino e nell’orto.
Una volta a regime, il nostro sistema di compostaggio ci regala dunque (e a costo zero) la materia prima che dovremmo altrimenti acquistare sottoforma di terriccio che di solito si rivela di scarsa, se non di scarissima, qualità.
Il tutto senza fare praticamente niente se non accumulare rifiuti organici in un apposito contenitore (o nel vecchio, caro, efficiente, cumulo all’aperto) e aspettare che la natura faccia il suo mestiere. A quel punto e prima del suo utilizzo si dovrà compiere l’unica operazione veramente indispensabile, ovvero la vagliatura del compost.
L’incantevole bellezza della Peonia
Peonia (o Paeonia) è un genere che comprende dalle 25 alle 40 specie (a seconda delle classificazione) arbustive o erbacee perenni ed è l’unico che appartiene alla famiglia delle Paeoniaceae. È diffusa in Asia, in Europa e nella costa occidentale nell’America del Nord ma sicuramente i più grandi nella coltivazione delle Peonie sono i cinesi che già molto prima degli europei le coltivavano nei giardini, tanto che per la loro ricercatezza, erano diventate talmente care che quelle legnose o arbustive che dir si voglia, se le potevano permettere solo i ricchi.
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Jarst, il vaso-compostiera made in Italy
Ancora un concept che sposa la necessità di riciclare i rifiuti organici con il piacere di coltivare le nostre piante. Per trovare chi lo ha pensato però, invece di andare all’altro capo del mondo come per Urb Garden, questa volta rimaniamo a casa nostra perché Jarst, questo il nome del vaso-compostiera, è un’idea tutta italiana.
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Fiori d’inverno, la viola mammola
Anche se quest’inverno si sta rivelando particolarmente freddo (almeno per come eravamo abituati ultimamente), i giorni della merla sono ormai alle spalle e la primavera non è poi così lontana. Già a fine mese infatti è possibile cominciare a gustarsi le prime fioriture e il traguardo della prima pianta in fiore è conteso tra la primula e un altro fiore simbolo della precocità: la viola mammola.
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Calicanto, per un giardino fiorito anche d’inverno
L’inverno si sa, non è proprio il massimo per le piante del giardino in fiore: salvo rare eccezioni alle nostre latitudini non è che la stagione più fredda brilli per numero e bellezza delle fioriture. Ovvio che si tratta della scoperta dell’acqua calda, visto che in questo periodo la maggior parte delle piante è in fase di riposo in attesa di tempi migliori, ma anche in pieno inverno, a ben guardare, il Regno vegetale ci riserva la possibilità di godere di qualche bella fioritura, magari in grado di allietare almeno in parte queste fredde e grigie giornate, in attesa che l’esplosione di colori primaverile giunga il più velocemente possibile. Se per esempio vi piace avere almeno una pianta in fiore tra gennaio e febbraio potete riservare un angolo del vostro giardino al Chimonanthus praecox, molto più noto con il nome di Calicanto.
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Pacco dono da Palermo: avocadi, arance e pomeli!
Nella tarda mattinata di uno degli ultimi giorni festvi appena trascorsi (ormai-purtroppo-ahimé volati via), sento suonare il campanello e vedo giungere il postino con un pacco postale a me destinato. Curioso come non mai (non aspettavo niente, ergo: massima sorpresa) mi affretto ad aprirlo e, con mia estrema soddisfazione, lo trovo colmo di avocadi, arance e del più (paradossalmente) sconosciuto tra gli agrumi: il pomelo. Visto che in questo periodo faccio letteralmente incetta di agrumi, vi lascio immaginare la gioia di assaggiare tali bontà. Mittente del pacco-dono una vecchia conoscenza di questo blog, ovvero quel Giuseppe Marino che, grazie (o malgrado, fate voi) all’ormai noto albero di melanzane, si è fatto conoscere su giornali, web e tv e che (con mio enorme piacere) con discreta frequenza invia a Florablog alcuni interventi interessanti che pubblico sempre molto volentieri.
A questo giro Giuseppe ci parla appunto del pomelo, antico e poco conosciuto agrume che invece merita la massima attenzione per la sua bontà e per il fatto che, strano e appunto paradossale, è uno dei tre soli frutti che possono vantare, tra gli agrumi, l’appellativo di specie.
Tornerò presto sull’argomento per un doveroso approfondimento, intanto vi lascio al testo di Giuseppe, non prima di averlo di nuovo ringraziato per lo splendido dono che spero in qualche modo di poter contraccambiare, almeno parzialmente, il prima possibile.
Natale, 10 regali per pollici verdi
Si avvicina Natale e con esso arriva anche il consumistico rituale dei regali. Certo, con la crisi che tira, tra cassintegrati, precari a vita e licenziati il budget per i regali, se non del tutto assente, è ridotto all’osso, e anche se dispiace rinunciare del tutto a questa tradizione sono convinto che quest’anno gireranno molti meno doni. Se comunque qualche euro da spendere lo avete racimolato e volete fare un presente a un vostro caro appassionato di giardinaggio, di seguito ho messo insieme un po’ idee, per tutte le tasche e per tutti i gusti, spesso futili (come si conviene ai regali di Natale…) ma anche utili, che vi possono aiutare nella scelta degli acquisti.
Agrifoglio, vischio e Stella di Natale, ma quanti veleni nelle piante natalizie!
Stando a quanto dicono da almeno un paio di millenni a questa parte, durante il periodo di Natale dovremmo essere tutti più buoni. Del resto, per chi ci crede, il 25 di dicembre si celebra la nascita del figlio di Dio ed è normale che l’evento susciti sentimenti positivi. Appare quindi per lo meno curioso che alcune delle piante associate a questa festività non risultino, come dire, “in linea con lo spirito natalizio” e che al contrario rappresentino un potenziale pericolo per l’uomo a causa delle sostanze tossiche in esse contenute.
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