Il Fieno greco (Trigonella foenumgraecum L.) è una pianta erbacea annuale, originaria dell’Asia occidentale; introdotta in Europa nel IX secolo, cresce spontanea in ambienti costieri e submontani. I fiori del fieno greco possiedono una caratteristica forma a triangolo, dalla quale deriva il nome del genere, mentre quello della specie deriva dall’utilizzo della pianta nell’alimentazione del bestiame. Conosciuta fin dall’antichità per le proprietà stimolanti e “ricostituenti” dovute alla presenza di proteine ad alto valore biologico (contenenti tutti gli aminoacidi essenziali, compresa la lisina poco disponibile in natura), è ancora oggi usata e apprezzata per queste stesse caratteristiche. Ma il Fieno greco. le cui parti utilizzate sono i semi, ha altri preziosi elementi quali flavonoidi, saponine steroidee (tra le quali la diosgenina), alcaloidi (trigonellina), steroli, fibre, vitamine, minerali e galattomannani. Read More
Guaiàbo del Brasile, un angolo tropicale nel mio giardino (e sulla mia tavola!)
Guaiàbo, Acca sellowiana o Feijoa che dir si voglia è questa la pianta che dà il tocco “sudamericano” al mio giardino e che, con mia sorpresa, produce pure degli ottimi frutti. Una piccola piantina mi è stata regalata circa cinque anni or sono da mia madre e, fino a pochi giorni fa, l’ho sempre considerata come un puro ornamento del mio piccolo giardino. Sinceramente avevo anche prestato poca attenzione al suo nome e l’apprezzavo sopratutto per l’aspetto, i bei fiori e per il fatto che non ha mai richiesto alcuna cura da parte mia.
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Edera, contro tosse e catarri bronchiali
Sono iniziati i freddi invernali e con essi arrivano i primi raffreddori e i primi malanni; l’importante è coprirsi bene ed evitare i colpi di freddo, ma se nonostante queste attenzioni la gola si arrossa o se si avvertono i sintomi del raffreddamento, la fitoterapia, in questi casi, ci può dare una mano con l’edera.
L’edera (Hedera helix) appartiene alla famiglia delle Araliaceae, le cui foglie si raccolgono durante tutto l’anno, ma è meglio farlo durante i mesi giugno – agosto quando sono ben sviluppate, evitando di mescolarci i frutti perché questi ultimi sono particolarmente velenosi. Le sue proprietà sono conosciute dai tempi dei Greci e dei Romani: Plinio il Vecchio ci tramanda di come le proprietà medicinali dell’edera rischiarassero le idee offuscate dal troppo bere e avessero proprietà refrigeranti e diuretiche e che il succo di edera bianca togliesse i fastidi alle narici.
Le principali proprietà riconosciute dell’edera sono in particolare antinfiammatorie, sedative della tosse e antimicrobiche dovute alla alfaederina. Read More
Erba medica, un valido ricostituente ricco di proteine vegetali
L’erba medica o alfa-alfa (Medicago sativa L.) della famiglia delle Fabaceae, è una pianta erbacea perenne, alta fino a circa 80 cm, che ha un fusto eretto da cui partono molte ramificazioni ricche di numerosi germogli laterali, dai quali, dopo il taglio, si originano nuovi fusti. Ha delle radici estremamente profonde che le permettono di assorbire sostanze nutritive dal basso sottosuolo che sono generalmente non disponibili alle altre piante. Cresce nei prati aridi, nei terreni incolti e al bordo dei campi. La pianta era usata in antichità dagli Arabi come cibo per cavalli, perché sostenevano che li rendesse veloci e forti, per questo la chiamarono Al-fal-fa che significa “padre di tutti i cibi”. Coltivata fin dai tempi più remoti nell’Asia occidentale, fu introdotta in Grecia dai Persiani, mentre in Italia è giunta intorno al 200 a.C. ed è usata, ai giorni nostri, soprattutto come cibo per i conigli. Ma oltre ad essere ricca di proteine (18%, molte più delle uova e del latte), quindi ritenuta dagli esperti un buon ricostituente, possiede anche sorprendenti virtù curative. Read More
Sfagno, prezioso alleato per gli appassionati di giardinaggio
Mi serviva. Era da tempo che volevo ripiantarlo anche per fare qualche esperimento con alcune piante. Così, quando ho trovato un banchino di piante carnivore che ne aveva a disposizione, non mi sono fatto sfuggire l’occasione e ho comprato (tra l’altro a buon mercato) le uniche due vaschette a disposizione. Di cosa sto parlando? di uno dei migliori alleati non solo di chi coltiva le piante carnivore ma di tutti gli appassionati di giardinaggio: lo sfagno.
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Il decespugliatore a propano che “taglia” del 95% anche le emissioni
Tagliare l’erba col decespugliatore mi mette sempre di pessimo umore. In buona parte, devo ammetterlo, per la poca voglia (direi vicina allo zero assoluto) di passare un’intera giornata con quell’infernale aggeggio che ti vibra in mano e per la fatica che ci vuole per domare le muraglie di infestanti sempre più padrone incontrastate della mia collinare regione. Quello che però mi adombra di più è pensare all’inquinamento che questo attrezzo produce e i conseguenti danni che causa, sia per chi li usa (io, nella fattispecie…), sia per l’ambiente. Perché, diciamoci la verità, tenere una marmitta a pochi centimetri dal proprio naso per ore e ore non è esattamente quello che si intende per “comportamento salutare” e tutti i gas di scarico, una volta transitati nei polmoni del malcapitato utilizzatore, finiscono inesorabilmente nell’atmosfera che, come capita di saggiare di persona ormai ogni giorno, non se la passa un granché bene. Se moltiplichiamo il tutto per le centinaia di migliaia di professionisti e hobbisti che utilizzano regolarmente un decespugliatore si capisce come l’utilizzo di questi attrezzi per la cura degli spazi verdi abbia un impatto ambientale non trascurabile. Per questo motivo l’esistenza di un decespugliatore a propano non può che essere un’ottima notizia.
8 consigli per ottimizzare l’uso dell’acqua per i propri vasi
Nonostante sia arrivato in leggero ritardo rispetto agli ultimi anni, anche in questo rovente 2009 il caldo africano attanaglia e mette a dura prova tutta la Penisola. Se si possiedono piante in vaso, specie se esposte al sole per buona parte della giornata, questo è il momento più delicato per quanto riguarda il loro fabbisogno idrico. Visto che non è proprio il caso di sprecare una risorsa così preziosa (col passaggio alla gestione privata, anche molto cara) di seguito ho elencato alcuni consigli, sperimentati nel tempo, semplici ma utili per ottimizzare il fabbisogno di acqua delle piante in vaso.
Agapanto, dedicato ai profani del giardinaggio
La cara Antonietta, mia vicina di casa nei mesi estivi, ama tantissimo le piante; pensate che quando arriva da Genova, appena scaricati i bagagli si fa portare dal figlio a comprare subito alcune piantine fiorite che sistema con grazia nel suo giardinetto dietro casa. L’anno scorso mi ha regalato una pianta di Agapanto che, pur essendo abbastanza comune, dalle mie parti non viene coltivata frequentemente e io ne sono rimasta affascinata. Nonostante le rassicurazioni di Antonietta, “stai tranquilla, questa pianta non ha bisogno di niente, è rustica”, mi sono documentata su come va coltivata e ho scoperto che, a dispetto dell’apparente delicatezza dei fiori che produce, è veramente una pianta robusta (come sempre Antonietta aveva ragione) e che ha bisogno di pochissime cure.
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Video, la talea erbacea
Se volete ottenere dei cloni perfetti di molte delle vostre amate piante, in questo mese e per tutto luglio potete provare con la tecnica di riproduzione forse più facile (insieme alla divisione di cespi e rizomi) tra tutte quelle disponibili: la talea erbacea.
Antiparassitari naturali, il peperoncino efficace contro gli afidi
Continua la carrellata di antiparassitari naturali, cioè quelle sostanze in grado di svolgere una reale azione deterrente nei confronti dei parassiti delle piante ma che nel contempo non arrecano danno all’ambiente e all’uomo come di solito succede con i veleni chimici o di sintesi adottati dall’agricoltura convenzionale. Dopo aver visto le proprietà di sapone di marsiglia, ortica, aglio e pomodoro è la volta di una pianta conosciutissima nelle cucine di tutto il mondo per le sue particolari caratteristiche “piccanti”: il peperoncino.
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