Ne viene celebrata la bontà tutti i giorni in cucina, è coltivato in ogni orto d’Italia, le sue sostanze benefiche sono fondamentali per il vivere sano, eppure le qualità del pomodoro non finiscono qui: il suo estratto per esempio risulta un ottimo rimedio contro alcuni tipi di parassiti.
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Nate piante di Solanum torvum, un giorno saranno alberi di melanzana
Almeno spero… Grazie a Francesco prima e a Giuseppe poi sto facendo la mia bella esperienza con il Solanum torvum, la solanacea con cui e possibile dar vita all’ormai famoso albero delle melanzane. E se le piante avute da Francesco crescono lentamente (ma crescono) dai semi avuti da Giuseppe sono finalmente nate le prime piantine di S. torvum.
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Aglio, prezioso alleato contro i parassiti delle piante
In questo periodo di piena attività vegetativa le nostre piante possono subire attacchi da parte di diversi tipi di parassiti. Afidi, acari, cocciniglie e altri fitofagi possono recare danni anche seri sulle nostre piante se non debitamente contrastati. Se non volete utilizzare insetticidi e veleni vari per proteggere le vostre amate piante potete trovare un efficace alleato nell’aglio.
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Festa della mamma, coltivate l’Azalea, aiutate la Ricerca
In occasione della Festa della Mamma, domenica 10 maggio 2009, in oltre 3.000 piazze d’Italia potrete comprare l’Azalea della Ricerca, iniziativa organizzata dall’AIRC per la raccolta di fondi destinati alla ricerca sui tumori femminili. Cosa buona e giusta, sia per aiutare la ricerca (in Italia si sa, sempre a corto di fondi) sia per portarsi a casa una bella pianta di azalea, da affiancare alle altre in giardino o, se mai fatto, da coltivare per la prima volta. Se appartenete a quest’ultima categoria, ecco alcuni consigli utili per una corretta coltivazione.
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Coltivare ortaggi in Alaska con un giardino verticale fai-da-te
Non deve essere semplicissimo trasferirsi dallo Iowa e adattarsi al clima dell’Alaska. Certo, non è che lo stesso Iowa, con i suo clima continentale e i suoi inverni freddi e piovosi, sia proprio quello che si intende uno stato mite ma niente in confronto a Juneau, Alaska: qui le temperature medie annuali sono inferiori a 5° C e, a causa della vicinanza dell’oceano, nevica molto e abbondantemente, tanto che avere anche 4 metri di neve per un paio di mesi è ritenuta una cosa normale. E Juneau è la città più mite dell’Alaska…
In questo contesto qualche anno fa è arrivata Suzanne Forsling e, essendo appassionata di giardinaggio ha fin da subito messo in pratica il suo hobby ma si è trovata davanti una situazione davvero ostile: non bastassero le temperature rigide di cui sopra deve fare i conti anche, a causa della vicinanza della casa ad un ghiacciaio, con un terreno povero di materia organica e soprattutto con un giardino piccolo, ostacolato da alberi e mal esposto al sole. Per tacere poi delle poco gradite visite di istrici, gatti, orsi, corvi e compagnia bella…
Dopo alcuni anni di deludenti tentativi di “coltivazione tradizionale”
Suzanne ha quasi perso il sonno alla ricerca di una soluzione ma alla fine ha avuto un’idea semplice quanto geniale: coltivare gli ortaggi in verticale sulla parete della casa.
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Produrre 40 kg di patate in mezzo metro quadrato
Tempo fa ho pubblicato il video di Carlo intento a mettere a dimora le patate perché ritengo che in ogni orto che si rispetti non debba mancare la coltivazione della regina dei tuberi. Facile e semplice (più o meno) se si possiede un pezzo di terra da coltivare a orto, lo è un po’ meno se il terreno a disposizione è ridotto al minimo o peggio inesistente. Per chi non ha spazio e vuole comunque provare a coltivare le patate esistono metodi potenzialmente validi per farlo in un’area minima del giardino o addirittura del balcone, il principale dei quali è la cosiddetta coltura della patata nel bidone. Sostanzialmente si tratta di portare alle estreme conseguenze la pratica della rincalzatura delle patate, tecnica quest’ultima che consiste nell’addossare del terreno al colletto della pianta allo scopo di impedire l’inverdimento dei tuberi e stimolarne la crescita di nuovi. In soldoni si fa così: posizionando le patate sul fondo del bidone e ricoprendole con del terriccio si aspetta che sviluppino le giovani piante dopodiché si aggiunge terra (o altri materiali, più leggeri e gestibili) fino a ricoprire un terzo/metà della pianta stessa, ripetendo l’operazione ogniqualvolta la vegetazione è ricresciuta e fino al completo riempimento del bidone. Il risultato finale sarà appunto un bidone riempito di terra e patate grazie all'”inganno” perpetrato ai danni della pianta, spinta a credere di essere ancora sottoterra costringendola così a sviluppare nuovi tuberi.
Potete trovare degli ottimi esempi di questo metodo su Di tutto di più o su L’orto di carta dove è spigata la tecnica e alcuni suggerimenti su come realizzarla, personalmente ho in mente una modifica che ritengo interessante e che spero di poter documentare quanto prima, quello che volevo però segnalare oggi è una variante geniale ed efficace di questo modo di coltivare patate ottenendone 40 kg in mezzo metro quadrato.
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Alisso, il sole in una pianta
L’Alyssum è un genere di piante erbacee per lo più perenni di altezza variabile dai 10 ai 40 cm. a seconda della specie. Appartiene alla famiglia delle brassicaceae ed è particolarmente diffuso in tutto il bacino del mediterraneo, ma anche nell’Europa centrale ed in Asia. Vi appartengono circa un centinaio di specie molto simili fra loro e di solito crescono nella forma di bellissimi cespugli rigogliosi pieni di piccoli e fitti fiorellini.
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Video, costruire un semenzaio a letto caldo
(Nota: se guardate il video ricordatevi di attivare i sottotitoli)
Mi è sempre piaciuta l’idea di ricreare, nell’orto, il ciclo completo delle piante, ottenenere cioè gli ortaggi direttamente dal seme per poi, una volta coltivati, ricavare da loro i semi per l’anno successivo realizzando quello che si dice da “seme a seme”. Tutto ciò si può fare solo se si è in grado di anticipare le semine assicurando ai semi stessi le condizioni ideali per poter germogliare e crescere anche nei freddi mesi di febbraio e marzo e questo è possibile solo se si semina al coperto. Un metodo efficace per ottenere l’anticipo delle semine è un metodo semplice quanto antico, conosciuto dai nonni dei nostri nonni: il semenzaio a letto caldo.
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Mimosa o Acacia che dir si voglia, felice otto marzo a tutte voi
Domenica è l’otto marzo e di conseguenza mi sembra doveroso scrivere della pianta simbolo di quel giorno, ovvero la mimosa ma per farlo la prendo come si suol dire un po’ alla larga partendo addirittura da quasi tre secoli fa, precisamente dal 1735. In quell’anno infatti il grandissimo biologo svedese Carl Nilsson Linnaeus, più conosciuto con il nome latinizzato di Linneo, introdusse un innovativo metodo per la classificazione delle piante e degli animali: la nomenclatura binomiale. Fino ad allora infatti gli esemplari di flora e fauna venivano catalogati con un sistema completamente arbitrario basato su una lunga descrizione, scritta in latino, che riportava i caratteri principali di ogni essere vivente. Il problema maggiore veniva dal fatto che gli scienziati del tempo potevano descrivere per esempio la stessa pianta ponendo l’accento ognuno su caratteristiche anche molto diverse della pianta stessa o descrivendo una particolarità in comune a più specie in realtà molto distanti tra loro con il risultato ovvio di un’estrema approssimazione. Associando la definizione di genere ad un aggettivo che ne descrivesse la caratteristica principale Linneo trovò il modo, semplice e geniale, di dare un nome univoco agli esseri viventi classificati sancendo di fatto una vera e propria rivoluzione che, spazzando via i vecchi metodi, è giunta più o meno immutata fino ai giorni nostri. Tornerò sicuramente sull’argomento perché a mio parere è molto interessante ma adesso mi preme spiegare il perché di questa lunga introduzione. L’albero simbolo della festa delle donne infatti è uno degli esempi più clamorosi che dimostrano l’utilità e soprattutto la necessità della nomenclatura binominale: la pianta che comunemente siamo abituati a chiamare mimosa di fatto non ha niente a che vedere con questo genere di piante ma è in realtà una acacia, la Acacia dealbata.
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Il suo nome è Zantedeschia, più semplicemente Calla
Forse non tutti sanno che la pianta conosciuta con il nome di Calla è in realtà la Zantedeschia, chiamata così in onore del botanico Francesco Zantedeschi.
La Zantedeschia è una pianta perenne, rizomata, della famiglia delle Araceae con fioritura in primavera-estate. A me personalmente piace tantissimo per l’eleganza ineguagliabile delle sue spate e delle sue foglie, magnificamente immortalata dalle fotografie di Mapplethorpe.
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