I fiori in città, profumo in pericolo. E non solo…

I fiori in città, profumo in pericolo. E non solo…
Brutte notizie, come sempre, dal fronte inquinamento. Riprendo una notizia del Corriere.it (già sviluppata da La Repubblica) che afferma come, a causa dello smog, il profumo dei fiori abbia sensibilmente perso di efficacia. Secondo uno studio della University of Virginia le molecole del profumo essendo molto complesse, delicate e volatili si legano facilmente col prodotto del nostro inquinamento, in modo particolare con quello derivato dai tubi di scarico delle auto.
La conseguenza più grave di tutto ciò sta nel fatto che il profumo copre distanze molto più brevi mettendo seriamente in pericolo uno dei processi fondamentali della natura: l’impollinazione.
Tutto questo infatti mette in seria difficoltà le api e tutti gli altri insetti impollinatori che non riescono più in maniera efficace a localizzare i fiori e di conseguenza a mettere in moto il processo dell’impollinazione.
La natura continua a mandarci continui messaggi di sofferenza e di difficoltà: è ancora il caso di continuare con il nostro stile di vita?

Cantala ancora, Pianta!

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A Copenhagen, in Danimarca, i tipi della Half Machine hanno allestito un’installazione presso il Giardino Botanico intitolata: Singing Plant, letteralmente la pianta cantante.
Quando la pianta (una Vriesea?) viene toccata emette suoni e luci. Più la gente interagisce, più la pianta risponde energicamente. Come dicono gli ideatori della trovata lo scopo dell’installazione era quello di sondare il rapporto fra l’uomo, la macchina e la natura. Sembra che la mostra abbia riscosso un discreto successo tant’è che il giardino botanico ha registrato circa 11.000 visitatori che hanno interagito con l’installazione.
Beh, magari se la pianta avesse avuto il dono della parola…

Gli alberi: piantiamoli, ci aiuteranno

Gli alberi: piantiamoli, ci aiuteranno
Leggo, nel prezioso sito di Le Scienze, un articolo riguardante l’efficacia delle foreste per quanto riguarda l’assorbimento del carbonio. Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dei Paesi Bassi e basato su simulazioni al computer gli alberi potrebbero avere un ruolo significativo nel rallentare la presenza di CO2 nell’atmosfera nel corso del XXI secolo. Read More

Se 8.000 anni vi sembrano pochi…

Picea abiesRiprendo la notizia di La Repubblica sul nuovo record di longevità di un albero, un Abete rosso risalente a 8.000 anni fa. Ci pensate? un albero che era presente sulla terra ai tempi dell’ultima glaciazione ancora vivo e vegeto! (soprattutto vegeto…). Incredibile, non c’è che dire. Il precedente record era attribuito a un Pinus longaeva (tipo questo) che vive sulle White Mountains della California a circa 3 mila metri di quota a cui vengono attribuiti 4600/5000 anni; non pochi certo ma surclassato di ben 3.000 anni dall’Abete svedese, scoperto in una zona scampata casualmente al taglio della foresta a scopo commerciale. Read More

Appendi il tuo giardino in soggiorno

Plant WallDi solito in casa siamo abituati ad appendere una natura morta, rappresentazione pittorica che ritrae oggetti inanimati in genere fiori e frutta (vi rimando a quella che è forse la natura morta più famosa della storia dell’arte: Canestra di frutta di Michelangelo Merisi detto Caravaggio Pinacoteca Ambrosiana, Milano) ma anche altri soggetti. Ebbene da oggi possiamo appendere anche una “natura viva”! Read More

Più biossido di carbonio più voracità per i parassiti!

Bruchi parassiti
(Foto: David Basagni)

Le Scienze
(Edizione Italiana di Scientifica American) pubblica un interessante articolo su un esperimento effettuato dall”Università dell’Illinois a Urban-Champaign sul rapporto tra CO2 e la pericolosità dei parassiti.
Stando ai risultati dello studio sembra che all’aumentare di biossido di carbonio aumenti anche l’aggressvità dei parassiti nei confronti delle piante, effetto particolarmente cruento per quanto riguarda i bruchi dei coleotteri come la Popillia japonica e la Diabrotica virgifera. Sembra anche che, dato il maggiore contenuto di carboidrati (dato che l’aumento di CO2 accelera la velocità di fotosintesi, aumentando di conseguenza la concentrazione di carboidrati nelle foglie rispetto alle sostanze azotate) i parassiti ne traggano beneficio in termini di aumento della durata vita.
Brutta storia, non c’è che dire, visto che ci attendono parassiti ancora più agguerriti cercheremo di scrivere di rimedi efficaci (e naturali!) per non farsi cogliere di sorpresa!

Allarme rosso per il pino marittimo in Toscana

pino marittimoTra Viareggio e Livorno si sta consumando uno sterminio. La vittima è il Pinus pinaster comunemente detto pino marittimo la pianta che spesso caratterizza le nostre campagne in prossimità del mare. Il killer è Matsucoccus feytaudi volgarmente chiamato anche Cocciniglia corticola, che, insinuandosi sotto la corteccia del pino, ne succhia la linfa vitale condannandolo inesorabilmente a morte sicura nel giro di due anni.
Sembra si possa solo contrastarlo ma non sconfiggerlo. La situazione appare piuttosto grave e La Repubblica Firenze ha dedicato un ampio approfondimento; è possibile anche segnalare, con foto e video, la presenza del parassita in zone diverse: e tu hai avvistato niente di strano?

altre informazioni disponibili scaricando un PDF tramite questo link dell’Arsia Toscana.