Arriva la bella stagione e con essa aumentano i fiori che possiamo recidere e portare in casa per rendere più bella la nostra giornata. Ecco di seguito alcuni consigli per conservare più a lungo i fiori e rendere più durature le nostre composizioni in vaso.
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“Un posto nel semenzaio”, anno terzo: le prime nascite
Complice un clima caldo tardo primaverile il semenzaio è letteralmente esploso e le prime semine sono già tutte andate a buon fine. È ovvio che queste splendide giornate non possono che fare molto piacere (specie quando si viene da un lungo inverno che dalle mie parti ha regalato pure una nevicata record di 42 cm…) ma al contempo lasciano un po’ di inquietudine perché, astronomicamente parlando, l’inverno si è concluso da sole due settimane e, a occhio e croce, queste temperature sono tutto fuorché nella media stagionale. Tant’è, vedremo se il 2011 sarà l’ennesimo anno di caldo record ma intanto tra questo bel solicino e il calore prodotto dal processo di trasformazione del letame le giovani piantine vanno che è una meraviglia.
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Antinfiammatorio, analgesico, decongestionante ecc. quel toccasana dell’elicriso italico
Appartenente alla famiglia delle Astaraceae il genere Helichrysum comprende circa 600 specie. Quella che trattiamo in questo post è quella denominata H. italicum che è una piccola pianta cespugliosa perenne originaria dell’Europa meridionale. Cresce spontanea in tutta la bassa macchia del bacino mediterraneo in terreni incolti e pietrosi, assolati e aridi. In Italia si trova soprattutto al centro-sud e nelle isole, soprattutto nei luoghi con una buona esposizione al sole della Sardegna. La pianta ha una base legnosa alta circa 40 cm., le foglie filiformi sono grigio-argento vellutate, i fiori sono giallo luminoso riuniti in piccoli capolini molto profumati, mentre i frutti sono lucenti bianchi di forma cilindrica. Il nome deriva dal greco “helios” (sole) e “chrysos” (oro), e si riferisce al colore giallo dorato molto luminoso dei suoi fiori, piccoli capolini raccolti in infiorescenze. La medicina popolare conosce e utilizza da tempo l’elicriso per le sue proprietà terapeutiche, tra le quali si riscontrano quella antinfiammatoria, analgesica, decongestionante, antiallergica, balsamica, espettorante.
Alberi monumentali, la farnia di Attimis (UD)
E tre! Matteo, il più giovane “cacciatore di alberi monumentali” che io conosca, ha colpito di nuovo e, dopo la farnia di Guarda di Sotto a Fiume Veneto e “la magnolia della Contessa” a Polcenigo, mi ha spedito una galleria fotografica di un superbo esemplare di farnia, riconosciuto dalla Regione Autonoma del Friuli-Venezia Giulia monumento naturale.
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La Flora in Mostra, gli appuntamenti di aprile 2011
Arriva il mese di aprile e la Flora in Mostra inizia a proporre un alto numero di manifestazioni dove l’appassionato può dare libero sfogo al proprio pollice verde. Questo mese poi propone appuntamenti interessanti e importanti, uno su tutti l’edizione 2011 di Euroflora, davvero da non perdere. Come sempre il Nord si distingue per una grande concentrazione di eventi mentre, man mano che si scende verso sud, gli appuntamenti diminuiscono fin quasi a sparire. Di questa carenza meridionale un giorno me ne farò una ragione… Nel frattempo e come sempre ricordo che se avete da segnalare una manifestazione potete farvi avanti e lasciare un commento con i riferimenti dell’evento e io aggiornerò senz’altro il post. Buon pollice verde a tutti!
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Il lombrico, fondamentale alleato nell’orto e nel giardino
Suvvia, non fate quella faccia schifata, il suo aspetto non è poi così ripugnante e poi la maggior parte del suo tempo lo passa sottoterra (per emergere per lo più di notte) e quindi lontano dagli sguardi più sensibili che possono incontrarlo solo durante la lavorazione del terreno dell’orto e del giardino. In quel caso però non fatevi prendere dalla repulsione ma anzi trattatelo con il massimo rispetto perché il lombrico, nonostante il suo aspetto e la sua dimensione, è il miglior alleato per chiunque coltivi la terra.
Cosa coltivare nell’orto, M come melanzana
Nuovo appuntamento con “Cosa coltivare nell’orto” e visto che inizia il periodo della sua coltivazione facciamo un salto alla lettera M per conoscere più da vicino la melanzana, uno degli ortaggi più buoni in assoluto, talmente buono che, pur se meno facile da coltivare di altre colture, merita senz’altro di essere piantato nei nostri orti.
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L’Eleuterococco aumenta le difese immunitarie
L’Eleuterococco (Eleutherococcus senticosus) è un arbusto spinoso appartenente alla famiglia delle Araliacee. Alto approssimativamente da uno a tre metri, è originario dell’Asia nord orientale (Siberia, e in alcune regioni del nord di Corea, Giappone e Cina) dove è molto diffuso allo stato selvatico dove vegeta nel sottobosco. I fiori sono piccoli, di colore giallastro (femminili) o violetti (maschili), le foglie sono palmate, ellittiche con margine seghettato, mentre il frutto è una drupa nera, simile a quella dell’edera, che contiene 5 semi. Il rizoma è di colore bruno chiaro con radici cilindriche più scure. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le radici e i rizomi, i costituenti principali sono gli eleuterosidi (ai quali erroneamente venivano attribuite tutte le proprietà della pianta), cumarine, olio essenziale, polifenoli, fitosteroli, in particolare polisaccaridi, presenti in quantità tripla rispetto agli eleuterosidi. Nelle foglie abbondano invece saponine triterpeniche. Read More
Alberi monumentali, la Quercia delle Streghe a Capannori (LU)
Questa settimana segnalazione notevolissima. Merito di Giosuè (che non smetterò mai di ringraziare per la disponibilità e per la bella galleria fotografica e al quale spero sia giunto il meritatissimo premio) se il fotocensimento degli alberi monumentali può vantare un vero e proprio pezzo da novanta: signore e signori ecco a voi la Quercia delle Streghe, in assoluto uno tra gli esemplari più belli e maestosi di tutta Italia.
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L’Ora della Terra 2011, facciamo in modo che non rimanga solo un gesto simbolico
Quello dell’energia è senz’altro il problema principale non solo del nostro futuro ma anche di quello del Pianeta: come produrla senza compromettere le sorti dell’ambiente? Di sicuro non continuando a bruciare gli idrocarburi che, senza contare gli altri prodotti di scarto inquinanti, producono CO2 che causa l’effetto serra che a sua volta porta ai cambiamenti climatici che tanto ci preoccupano; né tantomeno scherzando col fuoco nucleare come le catastrofiche conseguenze del disastro di Fukushima dimostrano, perché non ci sarà mai la certezza assoluta sulla sicurezza di una centrale nucleare, neanche quelle di 80ª generazione, e il rischio che si corre non vale certo la candela. Rimarrebbero le energie rinnovabili ma non tutti, vedi il nostro governo, sono disposti a investirci con convinzione.
Dunque che fare? Come sempre il cambiamento deve partire dal basso, cioè da noi e dal nostro stile di vita che deve porsi come principale obiettivo quello di ottimizzare le risorse adottando tutti i possibili accorgimenti allo scopo di ridurre il consumo di energia e delle materie prime, il tutto magari senza particolari sacrifici ma con il risultato di regalare ai ricercatori il tempo necessario per trovare soluzioni ecocompatibili.
Facile a dirsi eh? be’, rimbocchiamoci le maniche: per iniziare a cambiare le cose quale migliore occasione de l’Ora della Terra, l’evento globale organizzato dal WWF per sabato 26 marzo 2011? A patto però che non si riduca a un isolato gesto simbolico.