Forza, eh! che per quanto riguarda l’orto, il periodo peggiore (nel senso di inattività) è quasi alle spalle e a partire dall’inizio del prossimo mese (ma in molte parti d’Italia fin da subito), anche se pur blandamente riparte l’attività nel nostro orto. E riparte a cominciare, tra gli altri, da un ortaggio che non può davvero mancare in nessun orto che si rispetti, ovvero la cipolla. Può infatti definirsi tale un orto che fa a meno della regina della nostra cucina? ovvio che no, vediamo allora più da vicino la coltivazione della cipolla, considerando che proprio in questo periodo è prevista un po’ in tutto il Paese la sua semina.
Nigella sativa, regolatrice del sistema immunitario
Quello della Nigella è un genere di piante erbacee annuali che appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae e che include 14 specie di cui la Nigella sativa è forse la più conosciuta. Coltivata in Europa, Africa del Nord e Asia è considerata tra le più importanti erbe medicinali in grado di rinforzare il sistema immunitario. La pianta cresce fino a 30 centimetri, ha foglie ramificate e lineari e sviluppa fior composti dai cinque ai dieci petali di colore o bianco e blu. I frutti sono delle grandi capsule che contengono molti semi.
La N. sativa era conosciuta e apprezzata dagli antichi egizi, testimoniato dal fatto che sono stati ritrovati i suoi semi in diversi siti archeologici dell’Egitto. La prima scritta che fa riferimento alla N. sativa si trova nel Vecchio Testamento e più precisamente nel libro di Isaia. In epoca medievale, le proprietà di questa pianta furono studiate da ricercatori arabo-islamici, mentre attualmente gli estratti di N. sativa vengono usati per la loro attività antistaminica, antinfiammatoria e sedativa sul SNC (Sistema Nervoso Centrale), con ipotesi di impiego nel trattamento di alcune forme di cefalea. Read More
Alberi monumentali, il Ficus macrophylla del giardino Bellini a Catania
L’appuntamento settimanale con il fotocensimento degli alberi monumentali ci porta di nuovo in Sicilia e più precisamente a Catania dove il lettore Carmelo ha fotografato un notevole esemplare di Ficus macrophylla presente all’interno del giardino Bellini di Catania.
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La coltivazione delle principali specie del genere Hibiscus
Visto che Franco ne ha descritto le qualità fitoterapiche vediamo più da vicino il genere Hibiscus, descrivendone velocemente le caratteristiche botaniche e le tecniche colturali, almeno per quanto riguarda le specie più diffuse nel nostro Paese.
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Suggerimenti per seminare in casa con le lampade fluorescenti e anticipare la primavera
Da quasi 15 anni ho iniziato a coltivare piante sotto le lampade fluorescenti in casa e anche se non posso affermare che qualsiasi pianta possa crescere bene e completare il ciclo di crescita col solo ausilio della luce artificiale (ogni pianta fa storia a sé per tempi di esposizione alla luce e lunghezza d’onda assorbita) sono arrivato alla conclusione che praticamente tutte le piante succulente, carnivore, bulbose, tropicali, nostrane, erbacee, arbusti, alberi, ecc si possono seminare con successo e tenere per i primi mesi di vita sotto a delle semplici lampade fluorescenti.
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Orto a gennaio: la lavorazione del terreno
Per chi si diletta con la coltivazione di un orto quello di gennaio è in assoluto il mese di maggior riposo, almeno se si prende in considerazione una buona fetta dell’italico Stivale. Molti ortolani amatoriali, non importa se della prima o dell’ultima ora, trascinati dalla passione per questo vecchio/nuovo hobby non riescono proprio a stare con le mani in mano e talvolta cercano di precorrere i tempi, anticipando trapianti e semine all’aperto con il risultato di ottenere, nella stragrande maggioranza dei casi, solo una inutile perdita di tempo. Il mio consiglio in questi casi è quello di resistere a tali tentazioni e lasciarsi guidare dai ritmi naturali dettati dalle stagioni, concentrandosi invece verso quelle poche ma fondamentali attività, come la lavorazione del terreno, che è possibile svolgere in questo periodo e che risulteranno determinanti per la buona riuscita dell’orto nelle stagioni successive.
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Mirra, antinfiammatoria e disinfettante
La mirra è una resina dall’odore acre estratta da alcuni arbusti e alberi appartenenti al genere Commiphora (a sua volta appartenente alla famiglia delle Burseraceae); la si ottiene da diverse specie presenti sulle rive del mar Rosso, in Senegal, in Madagascar e in India ma qui ci concentriamo su quella più usata per la sua produzione, ovvero la Commiphora myrra, un arbusto molto diffuso nella penisola arabica e nelle regioni dell’Africa Nord- orientale e che possiede numerose proprietà benefiche. Moltissimi la conoscono come uno dei doni, insieme all’oro e all’incenso, che i Re Magi portarono a Gesù Bambino, ma pochi sanno che in passato la mirra era utilizzata proprio per le sue qualità terapeutiche. Era usata per combattere disturbi come gli arrossamenti della gola, aiutava a cicatrizzare tagli, ferite e bruciature, leniva le irritazioni della pelle, delle gengive, e combatteva i disturbi delle vie respiratorie. Oggi sono dimostrate solo queste attività farmacologiche: antinfiammatoria, analgesica e disinfettante.
I costituenti principali sono olio essenziale, sesquiterpeni, chetoni, steroli e polisaccaridi. Read More
Alberi monumentali, “la magnolia della Contessa” a Polcenigo (PN)
Come già detto sono 11 le segnalazioni di alberi monumentali giunte al blog durante la breve sosta natalizia e non sapendo da dove ripartire mi sono detto: spazio ai giovani! Sì, perché dopo la sua prima segnalazione Matteo, il più giovane “cacciatore di alberi monumentali” che io conosca, è di nuovo entrato in azione è ha recensito ben due esemplari da aggiungere al fotocensimento. Partiamo dal primo, la magnolia di Polcenigo (detta “la magnolia della Contessa“) perché, al di là della sua bellezza, possiede un importante valore storico.
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Semina di Habanero e di altri peperoncini che richiedono un periodo vegetativo lungo
Da sempre appassionato di peperoncini che coltivo in vaso balcone per consumarli nell’inverno successivo, da diversi anni ho iniziato a coltivare varietà più particolari, di origine tropicale, che hanno un periodo vegetativo molto lungo e quindi non si riesce ad ottenere un raccolto abbondante o addirittura si ottengono a malapena 1-2 frutti e solo a fine stagione se seminati come i peperoncini tradizionali a febbraio-marzo.
Di queste varietà coltivo prevalentemente Habanero bianchi e rossi, con quest’ultimi che, avendo frutti più grandi, sono quelli che richiedono un periodo vegetativo ancora più lungo.
Premetto che dovendo usare questi frutti per alimentazione non utilizzo nessun prodotto chimico in nessuna fase della crescita della pianta, né concimi.
Il trucco è seminare a Gennaio, i primi giorni del mese, approfittando del tempo libero offerto dalle festività natalizie.
ovviamente il clima è troppo rigido per seminare all’aperto ed è quindi necessario farlo in casa, fornendo una luce artificiale almeno per i primi due/tre mesi.
Il necessario è quindi:
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Alberi monumentali, albero delle melanzane e semi di Solanum torvum (di nuovo) a volontà!
Due ottime notizie. La prima è che il concorso “fotografa gli alberi monumentali e ricevi i semi di Solanum torvum” inizia a dare i suoi frutti: durante la breve sosta natalizia ho ricevuto 9 email da altrettanti lettori che hanno fotografato e censito un totale di 11 alberi monumentali sparsi per la nostra Penisola e che nei prossimi giorni andranno ad arricchire la mappa delle piante.
La seconda è che altro che i miei pochi e pallidi frutti di S. torvum! (delle quali mi sono spocchiosamente vantato il mese scorso): poco dopo Natale, direttamente da Palermo, mi è arrivato un pacco postale pieno zeppo dei suddetti frutti. Mittente chi se non il grande Giuseppe Marino, vecchia conoscenza di questo blog? Non smetterò mai di ringraziare Giuseppe per la sua generosità (cercherò di farlo, almeno parzialmente, con uno dei prodotti più famosi della mia regione…) e per aver rimpinguato le mie scorte di semi della solanacea più famosa sulle pagine di questo blog (e non solo), scorte che metto come sempre a disposizione di tutti coloro che vorranno partecipare al concorso.
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