Il cachi, ottima riserva di elementi nel frutto più buono dell’autunno

Il cachi, tante qualità nel frutto autunnale
Il cachi (Diospyros kaki) della famiglia delle Ebenaceae, è un tipico frutto autunnale, che molti in questo mese di dicembre avranno già gustato, che si caratterizza per il colore arancio brillante, la buccia liscia e lucida e la polpa molto dolce, simile ad una vellutata. L’albero è a foglia caduca e può raggiungere e oltrepassare i 15 metri anche se viene mantenuto più basso attraverso le potature. Originario dell’estremo Oriente dove venne chiamato “Mela d’Oriente”, si diffuse anche in Giappone ricoprendo un ruolo importante nell’alimentazione del popolo nipponico. Nel nostro paese iniziò a diffondersi nella seconda metà del secolo XIX grazie alle importazioni in Europa dal Giappone. Devo ricordare che secondo il vocabolario di lingua italiana singolare e plurale sono la stessa cosa e quindi si deve dire cachi, per uno come per tanti frutti. Moltissimo tempo fa, in un fumetto del mitico Ken Parker, il protagonista parlando con un suo anziano amico che si rattrista per la sua età avanzata, gli dice con tenerezza che tutte le stagioni hanno i suoi frutti, e che quelli autunnali non sono molti ma sono i più saporiti. Devo dire che quando il cucchiaio da tè affonda nella polpa cremosa del cachi ben maturo, spesso mi tornano a mente quelle parole: non solo è saporito, ma anche pastoso e dolcissimo, in pratica uno dei frutti più buoni di TUTTE le stagioni. Io ne sono letteralmente ghiotto ed è per questo che oggi ne parlo, nonostante che in fitoterapia il cachi non presenti grandi proprietà, ma rappresenta comunque un’interessante riserva di elementi molto utili al nostro organismo Read More

AIL, una Stella di Natale per la solidarietà

AIL, una Stella di Natale per la solidarietà
Approfitto della festività infrasettimanale per farmi questo lungo e rigenerante ponte, iniziato con la pioggia come da un mese e passa a questa parte (però con previsioni che promettono – finalmente! – qualche giorno di sole), ma prima di darvi appuntamento a lunedì vi ricordo che dal 10 al 12 dicembre ci aspetta un fine settimana di solidarietà: in 3.800 piazze italiane infatti migliaia di volontari dell’AIL distribuiranno più di 800.000 Stelle di Natale i cui proventi serviranno a rendere le leucemie, i linfomi e il mieloma sempre più curabili. È fondamentale partecipare per finanziare la ricerca scientifica, migliorare la qualità delle cure, aiutare l’assistenza domiciliare e altre importanti iniziative. E poi: non vorrete mica passare le imminenti festività natalizie senza una bella Stella di Natale ad abbellire la vostra casa?
Maggiori informazioni sul sito dell’AIL.

Intervista a Tiziano Fratus, autore di Homo Radix – Appunti per un cercatore di alberi

Intervista a Tiziano Fratus, autore di Homo Radix - Appunti per un cercatore di alberi

L’offerta di libri dedicati agli alberi monumentali presenti nel nostro Paese per fortuna non manca: sono diversi gli scrittori che hanno dedicato almeno un volume all’argomento così come sono molte le regioni italiane che hanno pubblicato libri che catalogano i loro più importanti esemplari arborei, segno che l’interesse che ruota intorno agli alberi monumentali si fa sempre maggiore e comincia ad attrarre un pubblico sempre più vasto.
A questa ormai non trascurabile offerta si è aggiunto da poco un nuovo libro, Homo Radix – Appunti per un cercatore di alberi, scritto da Tiziano Fratus e che sta riscuotendo un notevole successo. Il libro, edito da Marco Valerio, è sì un’opera dedicata agli alberi monumentali (sono 40 gli esemplari trattati nel volume e illustrati da magnifiche foto in bianco e nero) ma l’autore non si limita ad elencarne età, luogo e stato di conservazione ma propone riferimenti letterari, poesie, storie, racconti di viaggio, considerazioni personali e molto altro ancora che, assieme al suo amore per la natura e per questi magnifici esemplari, rendono Homo Radix un libro da leggere assolutamente e che non può mancare nella libreria degli appassionati e non solo.
Grazie a un contatto con l’editore ho avuto la possibilità di rivolgere, così come già fatto con Valido Capodarca, alcune domande a Tiziano Fratus che ringrazio per la disponibilità e per il (per forza parziale) elenco degli alberi monumentali da non perdere che trovate a fine intervista.
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Meliloto, diuretico naturale contro l’insufficienza venosa

Meliloto, diuretico naturale contro l'insufficienza venosa
Il meliloto (Melilotus officinalis) della famiglia delle Leguminosae è una pianta erbacea alta circa dai 60 ai 180 cm, con uno o più fusti eretti, semplici o più spesso ramificati di colore verde chiaro. Le foglie sono divise in tre foglioline con margine irregolarmente dentato. I fiori sono gialli (con profumo dolcemente gradevole che ricorda il fieno), a grappolo allungato, mentre i frutti sono piccoli legumi di circa 2/3 mm. glabri, quasi arrotondati all’estremità, di color verde-giallo paglierino o bruno (quando sono maturi). La pianta è molto diffusa in Europa, Asia e nelle zone temperate e cresce spontanea ai margini delle strade, dei campi, dei boschi e nei terreni calcarei. La pianta officinale di meliloto è utilizzata per le sue proprietà in erboristeria ed omeopatia. Le parti usate sono i fiori. i costituenti principali cono le cumarine, ma sotto forma di glucosidi troviamo anche flavonoidi, tannini e saponine triterpeniche. Read More

Alberi monumentali, il cipresso di Orta San Giulio (NO)

Alberi monumentali, il cipresso di Orta San Giulio (NO)
Piano piano ma con buona frequenza, gli alberi monumentali continuano ad arrivare e la cosa non può che farmi piacere. Oggi è la volta di un nuovo albero situato in Piemonte e grazie a Gabriele facciamo la conoscenza con il bel cipresso che si trova a Orta San Giulio in provincia di Novara.
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Per chi proprio non si rassegna l’Elleboro fiorisce in pieno inverno

Per chi proprio non si rassegna: l'Elleboro fiorisce in pieno inverno
Bene, se proprio non vi rassegnate al grigiore della stagione, alle piante in quiescenza, alla quasi totale mancanza di fioriture, ho giusto il genere che fa per voi: è quello conosciuto con il nome scientifico di Helleborus, più comunemente chiamato elleboro, che con le sue specie si fa beffa del freddo e del gelo e ci regala abbondanti fioriture anche in pieno inverno.
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Video, distacco e rinvaso dei keiki di Phalaenopsis

Era inevitabile. Prima o poi doveva giungere il momento del distacco dei keiki dalla mia pianta di Phalaenopsis e quel momento è giunto: dopo due fioriture di cui una, spettacolare, in contemporanea con la “mamma”, ho deciso di recidere il “cordone ombelicale” (leggi: stelo floreale) che legava i keiki alla pianta madre per poi sistemarli ciascuno in un vaso. Ho optato per realizzare l’operazione in un periodo non proprio adattissimo perché la permanenza dei keiki “bamboccioni” sullo stelo è andata ben oltre il fisiologico tempo necessario alla formazione di un apparato radicale che garantisse loro l’autosufficienza e, per non gravare oltre misura sulla pianta che li ha generati, il distacco non poteva più essere rimandato. E poi è giusto, anche tra le orchidee, che a un certo punto un figlio prenda la sua strada, diventi autonomo, metta su il suo vaso e magari si faccia la propria famiglia, generando – perché no? – a sua volta un keiki.
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Genziana maggiore, l’amaro che favorisce la digestione

Genziana maggiore, un amaro vegetale che favorisce la digestione
Il genere Gentiana fa parte della famiglia delle Gentianaceae e comprende circa 400 specie di cui la genziana maggiore (Gentiana lutea L.) è sicuramente una delle più famose. È una pianta erbacea perenne, fornita di una grossa radice cilindrica, lunga e ramificata, dal colore giallastro all’interno e con dei risvolti bruni all’esterno. Il fusto è eretto e può arrivare ad un’altezza compresa tra i 50 e i 150 cm., la sua struttura è allungata, semplice ed essenziale, mentre le foglie sono opposte, ellitiche e lunghe fino a trenta centimetri. I fiori sono gialli riuniti in verticilli. Cresce di solito, dall’alta collina fino ai 2500 metri di altezza, nei prati e nei pascoli degli Appennini e delle Alpi, in terreni umidi, al sole o anche al mezzo sole. La genziana, è dotata di una particolare bellezza, ha colori vivi e splendenti, e fa parte delle specie protette. Le proprietà medicamentose della genziana maggiore erano conosciute dagli antichi Egizi e dagli antichi Romani, che la usavano per stimolare l’appetito, favorire la digestione, come antisettico per le piccole ferite e per le escoriazioni, per i vermi intestinali, per problemi epatici e per i disturbi mestruali. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le radici che sono presenti anche in Farmacopea Ufficiale. I costituenti principali sono i glucosidi amari (genziopicrina, amarogentina e gentiacaulina) e una sostanza colorante gialla (gentisina), oltre ad alcaloidi, mucillagini e olio essenziale. Read More

Alberi monumentali, “la Palme”, l’abete bianco di Paularo (UD)


Secondo albero fotografato da Luciano da Udine  per il fotocesimento degli alberi monumentali messo in piedi da questo blog che così si arricchisce di un esemplare davvero superbo e particolare, l’abete bianco nel comune di Paularo in provincia di Udine, soprannominato dagli abitanti del luogo “la Palme.”
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