Nepeta cataria, inebriante per i gatti, dolcemente sedativa per tutti

Nepeta cataria, inebriante per i gatti, dolcemente sedativa per tutti
Il genere Nepeta comprende circa 250 specie, una delle più conosciute e apprezzate nel campo della fitoterapia per le sue proprietà medicamentose è la Nepeta cataria chiamata più comunemente erba gatta, perché le foglie e la radice hanno un odore pungente di menta, affine ai feromoni dei gatti che infatti ne vengono attratti. Della famiglia delle Labiatae è una pianta erbacea perenne il cui aspetto ricorda un po’ la Melissa, alta dai 50 ai 100 centimetri, con foglie grigioverdi, a forma di cuore, dentate, molto pelose nella parte inferiore da sembrare quasi bianche, e con fiori, bianchi-azzurro pallido con macchie color lavanda, molto apprezzate dalle api, riuniti in spighe come quelli della Lavanda, che fioriscono da maggio ad agosto. Il frutto è formato da quattro acheni ovoidali, di colore bruno con superficie liscia, racchiusi nel calice persistente. Cresce spontaneamente in Europa e in Asia, fino ad un’altitudine di 1200 m, preferibilmente nelle zone incolte e nelle macerie di vecchi edifici.
Le parti usate in fitoterapia sono i fiori e le foglie, i costituenti principali sono i flavonoidi e l’olio essenziale. Read More

H2O, la molecola della vita: può l’acqua sottostare alle regole del mercato?

H2O, la molecola della vita: può l'acqua sottostare alle regole del mercato?
Prima di augurarvi un buon ponte del due giugno e darvi appuntamento al prossimo lunedì, voglio farvi una domanda: vi siete mai chiesti perché, a differenza di quanto succede per gli elementi nutritivi, nel corso dell’evoluzione il nostro organismo non abbia escogitato un sistema per immagazzinare una scorta di acqua, come fanno per esempio alcuni animali e molte specie di piante (succulente in testa)?
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La Flora in mostra, gli appuntamenti di giugno 2011

Florablog – Mappa della Flora in mostra del mese di giugno 2011

Ecco che arriva giugno e con lui non può certo mancare la Flora in Mostra del mese che vede l’ingresso dell’estate e l’esplosione del regno vegetale che proprio in questo periodo raggiunge il massimo della potenza. Se volete comprare una pianta, ammirarla nel suo splendore o più semplicemente gustare una delle tante delizie di stagione che in questo mese abbondano, cercate nell’elenco l’appuntamento che fa più al caso vostro. Se poi siete a conoscenza di un evento che non è presente nella lista, lasciate pure un commento con i dati della manifestazione e verrà senz’altro integrata nel post.
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Le importanti e benefiche proprietà del Lino

Le importanti e benefiche proprietà del Lino
Al genere Linum, della famiglia delle Linacee, appartengono circa 200 specie. Oggi in questo post, parliamo del Linum usitatissimum, conosciuto fin da tempi antichissimi, perché utilizzato addirittura in epoca preistorica per le sue fibre e i suoi semi. La pianta – probabilmente originaria delle zona compresa tra il Golfo Persico, il Mar Caspio e il Mar Nero – è una pianta erbacea annuale che cresce spontanea ma che può anche essere coltivata; ha un fusto eretto con foglioline lanceolate molto tenere di colore verde, i fiori sono piuttosto grandi con 5 delicati petali di colore azzurro, gli stami sono gialli, mentre la radice è a fittone.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono i semi maturi essiccati che danno un olio non volatile (acido linolenico, acido linoleico ed acido oleico), proteine, una piccola percentuale di mucillagini e i lignani. I semi di Lino contengono anche una modestissima percentuale di glucosidi cianogenetici (1%) che possono rilasciare per idrolisi acido cianidrico, anche se successivamente inattivato a livello gastrico. Una piccolissima parte di glucosidi viene invece trasformata in tiocianato, tossico solo ad alte dosi. Read More

Alberi monumentali, “La Grande Quercia”, la farnia del Parco del Sile (TV)

Alberi monumentali, "La Grande Quercia", la farnia alla sorgente del Sile (TV)

Alberi monumentali veneti assoluti protagonisti ultimamente: con quello di oggi sono infatti tre di fila gli esemplari di quella regione segnalati dai lettori. E dopo il platano dei cento bersaglieri di Caprino Veronese e la farnia di Villanova Sant’Antonio a Fossalta di Portogruaro grazie ad Andrea è la volta di fare la conoscenza con un altro importante albero: “La Grande Quercia”, la farnia del Parco del Sile.
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Parassiti delle rose (e non solo…): il ragnetto rosso. Caratteristiche, danni e lotta

Parassiti delle rose (e non solo...): il ragnetto rosso. Caratteristiche, danni e lotta

Continua la veloce carrellata sugli innumerevoli problemi che possono colpire la rosa, trattando di un parassita che non si limita ad attaccare solo la regina dei fiori ma che possiamo trovare ahinoi su molte delle nostre piante, siano esse orticole, ornamentali o da frutto: il ragnetto rosso.

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Cosa coltivare nell’orto, C come cocomero

Cosa coltivare nell'orto, C come cocomero
Periodo di iperattività nell’orto quello di questi mesi, ed ecco allora qualche altra dritta per coltivare un ortaggio come il cocomero che può essere ancora seminato o messo a dimora nel mese di maggio. Anche se non è proprio facilissimo da coltivare, durante le calde giornate estive la soddisfazione di gustarsi una fetta fresca di un cocomero coltivato in proprio dovrebbe da sola spingere chiunque a tentare la coltivazione.

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Grindelia, un buon rimedio contro la tosse

Grindelia camporum
Il genere Grindelia, della famiglia delle Asteraceae (Compositae), comprende numerose specie, ma oggi parliamo della Grindelia camporum, nota anche con i sinonimi di G. bracteosa, G. paludosa, G. procera e G. robusta o, più semplicemente, Grindelia.
La pianta perenne, originaria delle regioni paludose della California e del nord del Messico, tende a lignificare alla base assumendo l’aspetto di un cespuglio alto 50-60 cm., mentre i suoi fusti sono ramosi e le foglie, isolate, fragili e lucide, sono allungate a margine seghettato. La secrezione resinosa avvolge e ricopre tutte le parti aeree della pianta e il fiore, detto capolino, è di color giallo acceso e caratterizzato da un involucro ricoperto di brattee verdi appuntite e rivolte verso il basso.
Le parti utilizzate sono le sommità fiorite, i costituenti principali sono i polifenoli e l’olio essenziale. La qualità migliore dell’estratto si ha quando la pianta è all’inizio della fioritura e i capolini, ancora semichiusi, sono particolarmente ricchi di resina. Read More

Alberi monumentali, la farnia di Villanova Sant’Antonio a Fossalta di Portogruaro (VE)

La farnia di Villanova a Fossalta di Portogruaro (VE)

Per l’albero monumentale della settimana rimaniamo in Veneto e lo facciamo grazie a una vecchia conoscenza di Florablog, che poi vecchia lo è solo per modo di dire. Sì perché Matteo è ormai un ospite fisso di queste pagine (con questo sono quattro gli alberi da lui censiti) ma vecchio non lo è di certo visto che con i suoi 13 anni è non solo il più giovane “cacciatore di alberi monumentali” che io conosca  ma credo a buon ragione che lo sia dell’Italia intera.
Senza togliere nulla poi alle precedenti segnalazioni (la farnia di Attimis (UD), la farnia di Guarda di Sotto a Fiume Veneto e “la magnolia della Contessa” a Polcenigo) con quella di oggi Matteo si è davvero superato, non solo e non tanto per la bellezza e l’importanza dell’albero censito (come vedrete veramente degno di nota) ma per il fatto che insieme alla solita ricca galleria fotografica e all’esaustiva descrizione ha spedito anche una vera e propria chicca: la foto di una mappa del 1763 nella quale la farnia di Villanova Sant’Antonio era già segnalata!
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