Il genere Arnica comprende circa 30 specie appartenenti alla famiglia delle Asteraceae o Compositae. L’unica che cresce spontaneamente in Italia è l’Arnica montana ed è di questa pianta che parliamo delle sue proprietà benefiche. Pianta erbacea perenne, preferisce i climi freschi e soleggiati, infatti cresce spontaneamente sui pascoli delle Alpi e dell’Appennino settentrionale da 1000 a 2400 m.. Assomiglia alla margherita, anche se i suoi fiori sono giallo-arancioni ed emanano un forte odore aromatico che in alcuni può provocare starnuti. Le foglie sono glabre nella parte inferiore, ma ricoperte di piccola peluria nella parte superiore. A causa della progressiva sparizione del suo habitat naturale, compresso dalle colture intensive, la A. montana è sempre più rara da incontrare ed è inclusa tra la flora protetta.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono i fiori e il rizoma. I costituenti principali sono i flavonoidi, i triterpeni, i lattoni sesquiterpenici, un olio essenziale contenente anche timolo, le cumarine e i derivati dell’acido caffeico. Altri componenti sono una sostanza amara chiamata arnicina, tannini e un alcaloide proprio, detto arnicaina.
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Timo comune, antisettico ed espettorante
Il genere timo (Thymus) comprende circa 300 specie che appartengono alla famiglia delle Lamiaceae. Il timo comune (Thymus vulgaris L.) è quello che adesso prendiamo in considerazione. Piccola erbacea perenne, molto ramosa, diffusa soprattutto in Europa meridionale, con la fioritura tra maggio e ottobre, non supera i 30 cm. ed emana un odore abbastanza gradevole. Il fusto è tortuoso e abbondantemente ramificato, le foglie sono piccole di color grigio-verdi, i fiori, piccoli e tubolari, di color bianco-rosato, ermafroditi, compaiono all’inizio della primavera. Le proprietà medicinali del timo utilizzate in erboristeria, soprattutto per le proprietà antisettiche, sono conosciute fin dall’antichità. Plinio il Vecchio lo raccomandava come un antidoto contro le morsicature e contro il mal di testa. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le sommità fiorite e le foglie fresche o essiccate. I costituenti principali sono i flavonoidi, responsabili dell’azione antispastica sulla muscolatura liscia, resina, acidi fenolici, tannini e olio essenziale, presente fra l’altro anche nella Farmacopea Ufficiale italiana, ricco in fenoli (timolo e carvacrolo), ma anche in alcoli e monoterpeni. Read More
Altro che maledetto, l’assenzio stimola l’appetito e favorisce la digestione
L’assenzio maggiore (Artemisia absinthium L.), della famiglia delle Asteraceae, è una pianta erbacea perenne, odorosa e molto aromatica. Abbiamo già imparato a conoscerlo per le sue proprietà antiparassitarie ma visto che “repetita iuvant” facciamo un rapido ripasso. Ha un rizoma duro dal quale partono gli steli che sono rotondi e ramificati, le foglie sono lunghe di colore grigio-verdi argentate per la presenza di peli nella parte inferiore. I fiori sono eretti, alti 40-60 cm, ramificati, di colore giallo, e riuniti in piccoli capolini (3-5 cm di diametro) solitari o in infiorescenze. Fiorisce in estate e cresce spontaneo nei luoghi sassosi e soleggiati della zona mediterranea e della zona subalpina fino a 2000 m. L’assenzio maggiore è presente in tutta Italia ad eccezione delle isole.
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Tanti buoni motivi per consumare l’origano
L’origano (Origanum vulgare L.), appartiene alla famiglia delle Lamiaceae ed è un’erbacea perenne che cresce spontanea nei luoghi soleggiati e con clima caldo e asciutto fino a circa 2000 metri, ma nelle zone fredde è meglio coltivarla in serra. È un’erba aromatica, usata nella cucina francese, spagnola e greca, ma soprattutto in quella italiana. La pianta ha origini antichissime e deve il suo nome all’unione di due parole greche, “oros”, che significa montagna, e da “ganos”, che significa splendore; in parole povere “gioia della montagna”. Nell’antica Grecia, infatti, si ornavano gli sposi con ghirlande fatte di origano, considerato simbolo di felicità e prosperità. La pianta dell’origano è considerata ricca di proprietà terapeutiche, utilizzata anche come olio essenziale per migliorare diversi problemi come tosse, emicrania, disturbi digestivi e dolori reumatici. I suoi principi attivi sono i fenoli timolo e carvacrolo, oltre a grassi, proteine, sali minerali, vitamine (tiamina) e carboidrati. È ricca inoltre di ferro, calcio, magnesio e vitamina C. Read More
Limone, più un farmaco che un alimento
Il limone (Citrus x limon) è uno dei tre frutti (insieme all‘uva e alla mela) usatissimi nella medicina popolare e tradizionale. Per le innumerevoli proprietà che possiede è ritenuto da molti esperti come uno tra i più importanti nutrimenti curativi, tanto da essere considerato più un farmaco che un alimento. Read More
Prezzemolo sempre in mezzo, anche per curare
Il prezzemolo, pianticella erbacea appartenente alla famiglia delle ombrellifere, è coltivata negli orti per le sue foglie aromatiche usate come condimento. In verità, il Petroselinum sativum (così chiamavano il prezzemolo gli antichi Romani) era già conosciutissimo nell’antichità per le preziose virtù medicamentose. Read More