Noci, nocciole, mandorle, arachidi, chiamati un tempo “alimenti poveri”, oggi vengono rivalutati da nutrizionisti e medici che ne suggeriscono il consumo giornaliero dato il loro effettivo toccasana per il cuore, le arterie e per le altre patologie vascolari. La frutta secca è poverissima di acqua ma ricca di proteine vegetali (tanto da essere indicata dai vegani, insieme ai legumi, come alternativa alla carne rossa), vitamine, sali minerali, grassi fondamentali (monoinsaturi e polinsaturi), fibre e zuccheri. I grassi presenti abbassano i livelli del colesterolo e riducono il rischio di aterosclerosi e di cardiopatie.
La frutta secca si potrebbe dividere in due categorie: quella lipidica, propriamente detta secca (ricca di grassi benefici e povera di zuccheri cioè di carboidrati) e quella essiccata detta glucidica (ricca di zuccheri e povera di grassi). La frutta secca lipidica comprende i semi di alcune piante come ad esempio arachidi. noci, nocciole, pistacchi, mandorle, noci brasiliane, anacardi, pecan, etc., mentre quella essiccata glucidica comprende prugne, datteri, albicocche, etc. Oggi parliamo delle qualità nutrizionali della prima categoria: la frutta secca lipidica. Read More