Salve a tutti, oggi vi parlo di una pianta a me particolarmente cara, il Plumbago auriculata (conosciuta anche con il sinonimo P. capensis), detta anche “gelsomino azzurro”, anche se con il gelsomino non ha niente da spartire.
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Buon compleanno Italia! “Il tricolore” del corbezzolo simbolo del Risorgimento
Per gli Stati Uniti è la quercia, così come per la Germania; per la Danimarca il faggio, per la Repubblica Ceca il tiglio, per Maldive, Iraq e Inghilterra la rosa; per il martoriato Giappone i fiori di ciliegio, per l’Albania l’ulivo, il fiordaliso per l’Estonia e la dalia per il Messico; il Canada ha direttamente la foglia di acero nella bandiera così come l’Ecuador ha la palma nello stemma nazionale; la Svizzera ha la stella alpina, il Madagascar il baobab e il Libano (ovvio) il cedro del Libano; la Francia ha il giglio (ma attenzione, non fate gaffe: solo per l’Ancien Régime), per l’Estonia c’è il fiordaliso, la giunchiglia per il Galles, il lotus per l’India, il tulipano per i Paesi Bassi e via elencando. Di cosa stiamo parlando? di alcuni esempi di simboli nazionali che i vari Paesi hanno preso in prestito dal Regno vegetale.
E l’Italia? Nel Paese di Santi, Poeti, Navigatori (e chi più ne ha, più ne metta…) non mancano di certo i simboli derivati da fiori e piante, e anzi regna l’abbondanza; su Wikipedia per esempio si citano il ciclamino delle Alpi, l’ulivo e la quercia ma si scorda di riportare un’altra pianta che, come emblema nazionale, acquista una valenza molto più ricca di significati delle altre perché riassume in sé i colori della nostra bandiera. questa pianta, adottata dal Risorgimento, è il corbezzolo. Prima di spiegare il perché di questa scelta vediamo velocemente le caratteristiche di questa pianta.
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Torna l’Azalea della Ricerca, regalo per la mamma e per la salute di tutti
È ormai convenzione anche nel nostro Paese che la seconda domenica di maggio (quest’anno domenica 9) si festeggi la Festa della Mamma e per questa ricorrenza l’Airc, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, organizza ogni anno in molte piazze d’Italia L’Azalea della Ricerca, l’iniziativa che aiuta la ricerca a rendere il cancro sempre più curabile.
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Guaiàbo del Brasile, un angolo tropicale nel mio giardino (e sulla mia tavola!)
Guaiàbo, Acca sellowiana o Feijoa che dir si voglia è questa la pianta che dà il tocco “sudamericano” al mio giardino e che, con mia sorpresa, produce pure degli ottimi frutti. Una piccola piantina mi è stata regalata circa cinque anni or sono da mia madre e, fino a pochi giorni fa, l’ho sempre considerata come un puro ornamento del mio piccolo giardino. Sinceramente avevo anche prestato poca attenzione al suo nome e l’apprezzavo sopratutto per l’aspetto, i bei fiori e per il fatto che non ha mai richiesto alcuna cura da parte mia.
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Festa della mamma, coltivate l’Azalea, aiutate la Ricerca
In occasione della Festa della Mamma, domenica 10 maggio 2009, in oltre 3.000 piazze d’Italia potrete comprare l’Azalea della Ricerca, iniziativa organizzata dall’AIRC per la raccolta di fondi destinati alla ricerca sui tumori femminili. Cosa buona e giusta, sia per aiutare la ricerca (in Italia si sa, sempre a corto di fondi) sia per portarsi a casa una bella pianta di azalea, da affiancare alle altre in giardino o, se mai fatto, da coltivare per la prima volta. Se appartenete a quest’ultima categoria, ecco alcuni consigli utili per una corretta coltivazione.
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Camellia, la Rosa d’Oriente
Le Camellie sono arbusti ed alberi della famiglia delle Theaceae, originarie dell’Oriente, Cina, Giappone, e Corea; stranamente fecero il loro ingresso in Europa solo nei primi del 1700, mentre in Italia addirittura si cominiarono a coltivare verso la fine dello stesso secolo. Da allora nella nostra penisola le troviamo in molti giardini anche perchè sono piante generalmente piuttosto rustiche e sopportano le basse temperature invernali, anche fino a 10/11° sotto zero.
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L’Oleandro, bello, facile e… velenoso!
Parliamo ancora di una pianta facile da accudire, sempreverde, dall’abbondante fioritura e per questo di grande effetto. Oltre a ciò, l’Oleandro (Nerium oleander) ha il vantaggio che lo si può coltivare sia in piena terra che in vaso (anche se con risultati diversi) e, dato che non si spoglia nemmeno in inverno, particolarmente adatta anche per una terrazza.
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Il Rosmarino, ma cosa volete di più?
Una pianta sempreverde, dai graziosi fiorellini azzurri, piuttosto rustica, che tiene lontani gli insetti, aromatica, che si può coltivare sia in terra che in vaso, dalle acclarate proprietà medicinali: ma cosa chiedere di più a una pianta?
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Il Melograno, l’arbusto dei miti e delle leggende
Poche piante possono vantare un numero di miti e leggende simile a quello che si può associare al Melograno. Raffigurato fin dal terzo millennio avanti Cristo in numerose tombe egizie questo splendido arbusto attraversa praticamente tutte le culture del Mondo antico, comparendo in riti, racconti, simboli, sogni e tradizioni spesso legati alla sensualità. Read More