Ancora a parlare di America, ancora a parlare di Obama, ancora a parlare di orto e Casa Bianca: ma allora è un’ossessione! Ebbene sì, quando ho letto la notizia ho sorriso ripensando al post di venerdì e visto che l’argomento m’interessa riporto volentieri i fatti.
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Obama, Internet e l’orto alla Casa Bianca
Secondo la stragrande maggioranza dei più autorevoli osservatori politici, un ruolo fondamentale nelle ultime elezioni americane lo ha giocato Internet. L’uso che Obama e il suo staff hanno fatto del web è stata la vera grande novità della corsa elettorale che ha portato il senatore di Chicago a diventare il primo presidente di colore nella storia degli Stati Uniti d’America. Diffondendo il suo pensiero su Youtube e raccogliendo i fondi direttamente sul sito internet il neoeletto ha riscritto le regole della campagna elettorale creando un nuovo modello, vincente, che verrà sicuramente studiato a lungo negli anni a venire.
Una volta sedutosi nello studio ovale Obama non ha certo cambiato atteggiamento nei confronti della grande rete ma ha anzi continuato a sfruttarne le potenzialità come per il primo discorso alla nazione, inserito sul sito della Casa Bianca e poi su Youtube. Tra le tante iniziative del nuovo presidente legate a internet mi ha colpito, all’interno di Change.gov, il Citizen’s Briefing Book istituito per raccogliere, idee, progetti, suggerimenti direttamente dai cittadini statunitensi. E gli americani, molto più evoluti di noi nell’usare internet come strumento democratico, hanno risposto in massa: oltre 125.000 utenti hanno presentato più di 44.000 idee giudicate con un milione e 400 mila voti. Niente male. Tra le migliaia di proposte presenti ho puntato la mia attenzione su quelle “verdi”, quelle legate cioè in qualche modo all’ambiente e al regno vegetale e la mia preferita è senz’altro quella che suggerisce al nuovo presidente americano di coltivare una parte dello storico giardino della Casa Bianca a orto biologico.
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