Di solito, anche in ambiente domestico, si tende a privilegiare la coltivazione di varietà di ortaggi che garantiscano la qualità del prodotto, un’alta produttività e una certa resistenza agli agenti patogeni. Il problema è che le piante che soddisfano queste caratteristiche sono poche e alla fine la scelta sulle varietà da coltivare si assottiglia di molto. Non fa eccezione certo il pomodoro del quale quasi sempre viene coltivata non più di una decina di varietà. Eppure basta mettere il naso fuori – è proprio il caso di dire – dal proprio orticello per scoprire l’enorme numero di tipi di pomodoro disponibili: su Tatiana’s TOMATObase per esempio è possibile scegliere tra oltre 3.000 varietà di questo fondamentale ortaggio, numero già impressionante così ma che è destinato di sicuro a crescere rapidamente.
Per far conoscere e diffondere questo immenso patrimonio (siamo pur sempre nell’anno della biodiversità), questo blog, nel suo piccolo, ha sperimentato per voi la coltura di varietà sconosciute ai più, alcune delle quali davvero strane e/o curiose. E dopo il pomodoro Spoon (il più piccolo del mondo), lo squisito Feuerwerk e quella specie di informe blob chiamato Reise, è la volta di parlare di un’altra inusuale e antica varietà (già presente nella Francia del 1890), quella detta Pêche Rose, ovvero pesca rosa. Chiamata così perché con il celebre frutto estivo non condivide soltanto forma e colore ma anche la peluria che ne ricopre la buccia.
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