È più forte di me, non riesco a farmene una ragione. Perché un ortaggio del genere e con le proprietà che possiede (buonissimo in cucina per il suo delicato sapore, facilissimo da coltivare e uno dei pochi ortaggi che è possibile coltivare anche in inverno) non può rimanere relegato solo nei confini della Toscana o poco più. Parlo del cavolo nero, uno dei simboli culinari della mia regione (è ingrediente imprescindibile della ribollita), ingiustamente snobbato nel resto del Paese nonostante i vantaggi sopra elencati. Proprio per diffonderne la coltura un po’ ovunque, ecco qualche dritta su come farlo crescere al meglio, anche perché è in questo mese che si può seminare.
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Video, crostoni di cavolo nero (e fagioli zolfini)
L’alto numero di varietà orticole presenti nel nostro Paese è, inutile ripeterlo, un vero vanto nazionale. Mi sbaglierò ma credo che in nessuna altra parte del mondo si possa trovare in agricoltura una quantità tale di prodotti tipici distribuiti in maniera così capillare in tutto il territorio. Le particolari condizioni ambientali che spesso si creano lungo la Penisola, la tradizione culinaria tramandata (faticosamente) fino a oggi e soprattutto secoli di attenta selezione da parte dei contadini hanno costruito nel tempo un patrimonio di varietà orticole che non ha eguali.
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