L’acerola (Malpighia glabra L.) è il frutto di un piccolo albero (alto fino a circa 4 metri), originario del centro – sud America, chiamata anche ciliegia delle Antille. Cresce nelle zone tropicali, soprattutto nei terreni sabbiosi o argillosi, ha un frutto ovale di colore rosso – cremisi di dimensioni piccole (1-2 cm), con un grosso seme all’interno; come ho detto assomiglia moltissimo alla ciliegia (Prunus avium) anche se in realtà appartiene ad un genere completamente diverso. Il sapore è acidulo – dolciastro, la buccia è sottile. Dai frutti maturi si ricava il succo, che viene essiccato e polverizzato fino ad ottenere un estratto con un altissimo contenuto di vitamina C e di bioflavonoidi (vitamina C2), che hanno un effetto sinergico con la vitamina C stessa. L’azione antiossidante prodotta da questi elementi legati assieme è molto più potente dell’acido ascorbico sintetico. Read More
Ciliege, mentre le gustiamo ci depurano e aiutano il cuore
Finalmente arriva sui banconi dei mercati il frutto, a parer mio, più saporito dell’anno: la ciliegia. È il momento dunque di mangiarle in abbondanza, perché oltre al fatto che sono gustose, sono anche ricche di sostanze nutrienti e curative. La ciliegia è il frutto del ciliegio (Prunus avium) appartenente alla famiglia delle Rosacee, nota per alcune piante impiegate in fitoterapia, tipo la rosa canina, la spirea ulmaria, il biancospino etc. Il merito di tante virtù terapeutiche è la presenza di elementi come fibre, potassio, calcio, fosforo, vitamine, tannini e zuccheri ma in una forma (fruttosio) adatta anche e soprattutto agli obesi e ai diabetici. Ci sono poi i flavonoidi (utili contro i radicali liberi) cui fanno parte gli antociani, sostanze che praticamente rappresentano una “aspirina naturale”, che aiutano l’organismo a combattere le malattie cardiovascolari.