Periodo di iperattività nell’orto quello di questi mesi, ed ecco allora qualche altra dritta per coltivare un ortaggio come il cocomero che può essere ancora seminato o messo a dimora nel mese di maggio. Anche se non è proprio facilissimo da coltivare, durante le calde giornate estive la soddisfazione di gustarsi una fetta fresca di un cocomero coltivato in proprio dovrebbe da sola spingere chiunque a tentare la coltivazione.
Video, innesto erbaceo per approssimazione dell’anguria sulla lagenaria
Come è noto, l’innesto nasce anche dalla esigenza di creare piante arboree ed orticole per meglio adattarle, attraverso le qualità del portainnesto, alle diverse composizioni chimico fisiche dei terreni. In terreno pesante, ad esempio in quello argilloso, difficilmente una pianta di anguria riuscirebbe a svilupparsi e produrre i suoi frutti che nel migliore dei casi non supererebbero i 4 chilogrammi. Risultati assai diversi si ottengono se andiamo a sostituire “il motore” dell’anguria con quello della zucchina che è molto più potente. Chiaramente per chi si avvicina per la prima volta al mondo degli innesti erbacei, (quello per approssimazione è uno dei tanti), dovrà abituarsi all’uso del bisturi ( si fa per dire), basta all’uopo una lametta da barba, anche se non si sbaglierebbe se si definisse l’intervento di microchirurgia botanica!
L’esecuzione di questo tipo d’innesto è alla portata di tutti: si potrà sbagliare il primo ma, dal secondo in poi, si può incominciare a gustare l’anguria gigante dall’orto di casa.
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L’innesto dell’anguria sulla zucca (aggiornato)
(Per completezza d’informazione, Giuseppe ha pensato bene, grazie alla gentilezza e alla disponibilità che sembrano in lui inesauribili, di inviare qualche immagine del risultato di questo innesto e, raggiunta casa di un amico con il quale condivide la passione per le piante, ha scattato alcune foto, inclusa quella del megacocomero di 20 kg che vedete qui sopra. Che dire? il metodo promette bene ed è sicuramente balzato in cima alla lista delle cose da fare la prossima primavera…)
Ieri Giuseppe Marino ha lasciato un commento sul post dedicato al cocomero e alle sue caratteristiche e visto che lo scritto mi sembra davvero interessante, d’accordo col suo autore ho deciso di dargli lo spazio che si merita dedicandogli un apposito post. Si tratta della descrizione della tecnica per realizzare lìinnesto del cocomero sulla pianta di zucca, innesto che tenterò sicuramente di realizzare l’anno prossimo, visto che ahimé purtroppo per quest’anno è ormai troppo tardi. Il metodo promette una produzione migliore sia per quantità sia per qualità, oltre che a consegnare una pianta più resistente ad attacchi e malattie. Vediamo come funziona.
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