Ogni tanto commento le news che trattano di piante, clima e ambiente, e puntuali come un orologio svizzero non mancano mai le quotidiane e allarmanti notizie sul clima e i suoi repentini mutamenti. Certo, con una cadenza del genere di news tutte più o meno pessimistiche, c’è il rischio che alla fine subentri l’assuefazione e che si faccia un po’ l’abitudine ai continui allarmi ma questa notizia la dice lunga sul rischio potenziale che corriamo e sulle reali possibilità che abbiamo di reagire agli eventi.
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Notizie “verdi” del venerdì, tra i soliti allarmi spuntano i negazionisti
Un po’ di notizie, prese in giro, apparse sui media nei giorni scorsi che parlano di piante, stili di vita, clima, ambiente. Come sempre, quando si parla di clima, prevalgono pessimismo e allarmismi e anche se ogni tanto spuntano i negazionisti (questa volta in casa nostra, con tanto di mozione in Senato da parte di alcuni esponenti della maggioranza) tutte le altre notizie riportano rapporti, studi e ricerche che arrivano sempre alla stessa conclusione: cambiare rotta.
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News verdi di inizio anno, tra aglio, semi d’uva e “stupido lusso”
Il 2009 è ormai giunto e anche quest’anno le news che, direttamente o no, trattano delle piante e del regno vegetale non mancano di certo. E allora ecco un po’ di notizie verdi di inizio d’anno, in questa mini rassegna stampa super incompleta e parzialissima che porta con sé qualche buona notizia ma lascia molto amaro in bocca.
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Clima, la posizione del Governo e l’opinione degli italiani
Mentre Obama nomina Steven Chu ministro per l’energia il Governo italiano, per quanto riguarda le politiche ambientali, prende decisioni diametralmente opposte. Non bastava infatti il taglio ai fondi per l’efficienza energetica che tanto bene facevano all’ambiente e all’economia (il 56% in più di caldaie a condensazione vendute tra il giugno 2007 e il giugno 2008, unito all’aumento del 42% di installazione del solare termico sono cifre che stanno lì a dimostrarlo), adesso l’Italia sembra mettersi di traverso, minacciando il veto, anche sul pacchetto clima europeo chiamato 20–20–20 (cioè, per ciascun paese della Comunità, taglio del 20% delle emissioni di gas serra, 20% di energie rinnovabili, il tutto entro il 2020).
Al momento in cui scrivo è saltata fuori un nuova bozza, più permissiva nei tempi e nei modi di attuazione, per la quale Berlusconi si dichiara ottimista, ma non si sa come andrà a finire questa storia mentre si capisce benissimo che il clima, per questo Governo, è tutto fuorché un’urgenza. Certo, il nostro esecutivo avrà le sue buone ragioni (penso all’intento di non far pagare alla nostra industria, già gravemente provata dalla crisi mondiale e indietro per quanto riguarda le emissioni di CO2, i costi dell’adeguamento ai nuovi obiettivi) ma la situazione ambientale è tale da non poter più rimandare decisioni di questo tipo.
E allora, dopo aver aderito alla catena di blog creata da ilKuda allo scopo di ripristinare gli sgravi fiscali sul risparmio energetico, e visto che conosco un sacco di gente sensibile ai temi ambientali, sull’argomento clima mi chiedo: e gli italiani? sono d’accordo con la politica di Berlusconi? preferirebbero altre scelte?
Io credo di sì e a tale proposito vi invito a lasciare un commento con la vostra opinione a riguardo.
Nessuna pretesa, ovvio, ma tutto fa brodo…
Foto di Enzo D.
Gli alberi non tagliamoli, semmai andiamo a viverci sopra
Leggo sul sito di The Guardian una ricerca condotta da scienziati inglesi e tedeschi dalla quale emerge il ruolo fondamentale che hanno gli alberi per il controllo del riscaldamento globale. Secondo questo studio infatti i boschi e le foreste sarebbero capaci di un vero e proprio effetto “condizionatore” capace di contrastare il surriscaldamento del pianeta.
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Le solite news: piante erbacee estinte e la Terra al collasso
Old North Bridge, Concord – Massachusetts by Sebastià Giralt
Lo so, è venerdì, la settimana è stata lunga, piovosa, faticosa… uno si aspetta di rilassarsi nel fine settimana per ritrovare un po’ di serenità (magari “coltivando” il suo hobby preferito…) recuperando energie per il lunedì successivo e che notizie si ritrova a leggere? l’ennesimo studio sulla biodiversità a rischio e il pessimo scenario previsto dal Living Planet Report 2008 del WWF!
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Se il governo se ne frega dell’ambiente andate a Terra Madre
Riporto alcune notizie di questi giorni:
• nel suo nuovo rapporto il WWF denuncia che i cambiamenti climatici sono più veloci anche delle peggiori ipotesi previste dagli scienziati e che il taglio delle emissioni di CO2 proposto (20% entro il 2020) è insufficiente, serve almeno del 30%;
• secondo un gruppo di biologi dell’Università della California a Santa Barbara siamo dentro alla sesta estinzione di massa e per arginare la perdita del 50 per cento delle specie è stato condotto uno studio internazionale sugli ecosistemi delle praterie allo scopo di determinare a quali piante concedere la priorità di conservazione;
• una normativa dell’Ue mette al bando una serie di pesticidi dannosi per la salute e per l’ambiente nonostante il provvedimento metta a dura prova la produzione di tulipani olandesi che dei pesticidi fa un massiccio uso;
• uno studio di Sun Microsystem sancisce che il telelavoro fa risparmiare di media 5400 kilowattora all’anno (e 1700 dollari di carburante…) con indubbi vantaggi per il pianeta e auspica che sempre più aziende (la Sun vanta il 56% di “telelavoratori”) adottino questa politica.
Potrei andare avanti ancora con altre notizie del genere, che riportano dati, studi, normative e abitudini che vanno tutte nella stessa direzione: la salvaguardia del Pianeta. In uno scenario del genere, dove finalmente la sensibilità generale inizia ad abbracciare certe tematiche, la posizione tenuta dal governo italiano alla riunione dei capi di stato europei in corso a Bruxelles appare come minimo clamorosamente stonata.
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Migliaia di prove: stiamo distruggendo il pianeta
Scusate la franchezza ma stiamo mettendo in serio pericolo la Terra! Secondo quanto riportato da un articolo del Corriere.it (che riprende uno studio apparso nell’ultimo numero di Nature), in soli 35 anni, precisamente dal 1970 al 2005, i cambiamenti importanti e repentini del clima, registrati da una ricerca della climatologa Cynthia Rosenzweig della Goddard Institute for Space Science (facente parte della Nasa), sono talmente tali e tanti da riempire un database di quasi 30 mila casi.
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