Da sempre appassionato di peperoncini che coltivo in vaso balcone per consumarli nell’inverno successivo, da diversi anni ho iniziato a coltivare varietà più particolari, di origine tropicale, che hanno un periodo vegetativo molto lungo e quindi non si riesce ad ottenere un raccolto abbondante o addirittura si ottengono a malapena 1-2 frutti e solo a fine stagione se seminati come i peperoncini tradizionali a febbraio-marzo.
Di queste varietà coltivo prevalentemente Habanero bianchi e rossi, con quest’ultimi che, avendo frutti più grandi, sono quelli che richiedono un periodo vegetativo ancora più lungo.
Premetto che dovendo usare questi frutti per alimentazione non utilizzo nessun prodotto chimico in nessuna fase della crescita della pianta, né concimi.
Il trucco è seminare a Gennaio, i primi giorni del mese, approfittando del tempo libero offerto dalle festività natalizie.
ovviamente il clima è troppo rigido per seminare all’aperto ed è quindi necessario farlo in casa, fornendo una luce artificiale almeno per i primi due/tre mesi.
Il necessario è quindi:
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Elenco dei motivi per i quali vale la pena coltivare le piante
Quasi perfetto, mancava solo l’elenco (in progress) dei motivi per i quali vale la pena coltivare le piante. Eccolo:
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Cosa coltivare nell’orto, r come rucola
Non è certo semplice, nel bel mezzo della Stagione delle piogge e con metà Italia allagata (e l’altrà metà tutt’altro che asciutta), entrare nel proprio orto senza trovarsi immersi nel fango fino alla cintola. I lavori del mese, che subiscono un fisiologico calo a causa dell’arrivo della stagione fredda, sono resi ancora più improbabili dalle incessanti precipitazioni che hanno investito, investono e investiranno la Penisola in questo periodo e che rendono il terreno praticamente incoltivabile. Ma se abitate in una zona colpita marginalmente dal maltempo (esiste?) oppure (e sopratutto), se vi siete attrezzati con una serra o con un tunnel per la coltivazione sotto protezione, allora per voi la stagione non è certo finita e vi potete permettere di seminare anche a fine novembre o addirittura agli inizi di dicembre. Fanno per voi allora la cicoria da taglio (e da raccolta) e il ravanello che abbiamo già trattato in altri post, oppure la rucola, un ortaggio che resiste abbastanza bene al freddo e che risulta essere in assoluto uno dei più facili da coltivare.
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Cosa coltivare nell’orto, c come cicoria da taglio e da raccolta
Nuovo appuntamento con “Cosa coltivare nell’orto” che, per essere più “stagionale” e parlare cioè delle piante che più si adattano al periodo, si stacca dal rigido ordine alfabetico per cercare gli ortaggi che è possibile seminare anche nel mese di novembre, per poi recuperare gli altri nelle “puntate” successive. A dir la verità il salto è breve perché dopo cetriolo, cavolfiore e carota si rimane alla lettera “c” di cicoria, in particolare le varietà dette da taglio e da raccolta, ortaggio diffusissimo che potrebbe rientrare anche in una ipotetica categoria chiamata “piante orticole per principianti” tanto risulta facile da coltivare.
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In autunno l’ortolano si riposa… ma non troppo!
Avete costruito la vostra bella serra? avete allestito un piccolo tunnel nell’orto? in alternativa, vi siete muniti del tessuto non tessuto? Se avete risposto sì almeno a una di queste domande, per voi l’attività nell’orto si protrae ben oltre il classico periodo primaveril-estivo, se invece la risposta è negativa per tutti e tre i quesiti il vostro impegno di ortolano si riduce un po’ ma non si esaurisce certo del tutto.
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Le protezioni per gli ortaggi in inverno: la serra
Sogno nel cassetto di tutti i “pollici verdi” di ogni livello e passione, una serra rappresenta un vero e proprio salto di qualità anche per l’amatore che coltiva un orto perché, tra i numerosi vantaggi che questa offre, c’è di sicuro anche quello di estendere la coltivazione di ortaggi (e quindi la loro raccolta) in pratica per tutto l’anno, compresi i mesi più freddi. Dopo il tessuto non tessuto e il tunnel, per quanto riguarda la protezione per gli ortaggi durante l’inverno è il momento di parlare della soluzione più completa, ovvero la serra, anche se l’argomento può essere affrontato solo sommariamente perché è piuttosto vasto e complesso.
Già, perché si fa presto a dire serra. Per costruirne una ci sono infatti talmente tante variabili da tenere presenti per quanto riguarda costi, forme, materiali, dimensioni, posizione geografica ecc. che rendono l’argomento delle serre impossibile da esaurire in un solo post. Sarà magari il caso, voglia e tempo permettendo, di tornarci sopra, anche per un suo utilizzo generale e non solo in funzione dell’orto, vediamo però velocemente qualche aspetto da considerare quando ci si appresta a mettere in piedi una serra per ortaggi, magari fai-da-te.
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Le protezioni per gli ortaggi in inverno: il tunnel
Seconda parte dell’approfondimento sui metodi per proteggere gli ortaggi durante i mesi autunnali e invernali e dopo aver affrontato per sommi capi il tessuto non tessuto è la volta di un’altra protezione, il tunnel, un po’ più macchinosa da mettere in piedi ma più efficace e versatile del TNT.
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Le protezioni per gli ortaggi in inverno: il tessuto non tessuto
Per non rendere chilometrico il post sui 5 consigli per coltivare ortaggi durante l’autunno e l’inverno ho preferito approfondire a parte un punto in particolare, il quinto, relativo alla Protezione delle colture: la serra, il tunnel e il tessuto non tessuto perché nel precedente intervento lo spazio a disposizione non consentiva che una veloce introduzione all’argomento. Che invece merita una diversa attenzione perché è proprio grazie all’impiego di una protezione che è possibile, anche per il semplice appassionato, prolungare ai mesi più freddi e con ottimi risultati (almeno per buona parte del territorio italiano) il periodo di raccolta degli ortaggi.
Per quanto riguarda il tempo e il denaro impiegati in relazione ai risultati ottenuti, l’utilizzo del tessuto non tessuto è forse la soluzione migliore.
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Orto, 5 consigli per coltivare ortaggi durante l’autunno e l’inverno
È risaputo che il migliore periodo per coltivare un orto è quello che va dalla primavera alla fine dell’estate, sia per la maggiore facilità di coltivazione sia per la qualità e la quantità di ortaggi che si riescono a ottenere. Le alte temperature, le ore di luce a disposizione, la (relativa) stabilità climatica e altre “facilitazioni” tipiche del periodo rendono infatti l’esperienza di coltivare un orto più che soddisfacente per la maggior parte dei molti appassionati che ormai si cimentano in questa pratica con successo ed entusiastica passione. Per molti di loro però il periodo di coltiavazione sta volgendo a termine perché la loro attività è spesso concentrata appunto nei mesi più caldi dell’anno, scelta che li costringe a rinunciare quasi del tutto alla coltivazione nelle restanti stagioni. Eppure con alcuni semplici accorgimenti è possibile prolungare l’attività dell’orto anche ai mesi autunnali e invernali, quelli più freddi, e ottenere così prodotti freschi provenienti dal proprio orto praticamente per tutto l’anno. In una veloce carrellata vediamo quali consigli generici adottare per ottenere tutto ciò.
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Cosa coltivare nell’orto, c come carota
Non so di preciso perché ma la carota era rimasta fuori dalla serie di post intitolati “Cosa coltivare nell’orto” e, forse semplicemente per essermene scordato, ero passato a descrivere la coltivazione del cavolo prima e del cetriolo poi. Del resto non è che abbia niente contro questo ortaggio, anzi! Tagliata per esempio à la julienne e condita con olio e un po’ di limone la carota risulta davvero molto buona, rinfrescante (specie in queste torride giornate estive) nonché ricchissima di Betacarotene, di vitamine B, C, PP, D ed E, e di sali minerali.
Poi nei giorni scorsi ho letto l’articolo di Carlo Petrini intitolato “Quei nove centesimi nelle tasche dei contadini” e, oltre a indignarmi per le condizioni in cui versa la nostra agricoltura (i nove centesimi del titolo si riferiscono proprio al compenso che spetta a un agricoltore per un chilo di carote da lui prodotte quando lo stesso chilo a noi ci viene a costare un euro, ovvero con un vergognoso ricarico del 1100%!!!), mi sono ricordato di questo ortaggio talmente comune nei nostri orti da passare quasi inosservato.
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