Video, messa a dimora della zucchina


Visto che l’altro giorno il mio amico Diego ha messo a dimora alcune piante di zucchina, per altro le ultime uscite da un supreproduttivo semenzaio, ho preso la mia vecchia e fida videocamera e ho immortalato l’operazione. Ne è uscito un video semplice semplice che documenta quanto sia facile la tecnica che dalle mie parti va per la maggiore per trapiantare le zucchine. E non solo.
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Il biotrituratore, per produrre compost anche dal materiale di scarto legnoso


Il problema non è da poco, lo sa bene chi vive in campagna. Ogni anno, specialmente in questa stagione, tra rami, ramaglie e scarti vari, le parti legnose e semilegnose potate o estirpate dal proprio terreno possono diventare una massa importante da smaltire e per farlo spesso viene scelta la strada più semplice, ovvero bruciare il tutto. Il guaio è che (almeno a livello mesoscopico) “nulla si crea e nulla si distrugge” e tramite l’azione del fuoco non si fa altro che trasferire il nostro scarto dal suolo all’atmosfera che, poverina, non ne ha certo bisogno scambiata da tutti com’è per la pattumiera del pianeta.
Eppure una soluzione c’è: il legno è, ovvio, un materiale naturale che, come tutto quello che ha origine organica, si decompone e con il tempo si trasforma nel prezioso humus, solo che lo fa più lentamente rispetto agli scarti di cucina che di solito dirottiamo nella compostiera. Per accelerare questo processo di decomposizione è possibile usare una macchina semplice quanto efficace, il biotrituratore.
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Come ottenere un fertilizzante liquido dal compost


È vero che parlarne proprio nel bel mezzo della “Stagione delle Piogge” (e con fosche previsioni fino alla fine del mese…) sembra come minimo fuori luogo ma un bel giorno spunterà il sole e potremo così tornare a prenderci cura delle nostre piante con le solite operazioni di sempre, comprese l’annaffiatura e la concimazione, e allora lì potrà tornare uitle sfruttare l’estrema versatilità del compost anche per ottenere un buon fertilizzante liquido, utile per mettere in atto una sorta di fertirrigazione fai da te ma valida ed ecosostenibile. Vediamo come.
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compost maturo, vagliato e pronto all’uso

Se lo spazio a nostra disposizione lo permette, produrre in proprio il compost è cosa buona e giusta, almeno per due ottimi motivi. Per primo, e fondamentale, compostando i rifiuti organici si evita di dirottare una bella fetta di rifiuti (la principale componente della spazzatura domestica, stimabile intorno al 25-30% del totale) in discarica risparmiando all’ambiente un po’ dei nostri veleni. Per secondo, quando il meccanismo è innescato si ricava dell’ottimo humus utile per ottenere vari tipi di terriccio e da usare praticamente in tutte le attività da pollice verde: nelle colture in vaso, in giardino e nell’orto.

Una volta a regime, il nostro sistema di compostaggio ci regala dunque (e a costo zero) la materia prima che dovremmo altrimenti acquistare sottoforma di terriccio che di solito si rivela di scarsa, se non di scarissima, qualità.
Il tutto senza fare praticamente niente se non accumulare rifiuti organici in un apposito contenitore (o nel vecchio, caro, efficiente, cumulo all’aperto) e aspettare che la natura faccia il suo mestiere. A quel punto e prima del suo utilizzo si dovrà compiere l’unica operazione veramente indispensabile, ovvero la vagliatura del compost.

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Jarst, il vaso-compostiera made in Italy

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Ancora un concept che sposa la necessità di riciclare i rifiuti organici con il piacere di coltivare le nostre piante. Per trovare chi lo ha pensato però, invece di andare all’altro capo del mondo come per Urb Garden, questa volta rimaniamo a casa nostra perché Jarst, questo il nome del vaso-compostiera, è un’idea tutta italiana.
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Elogio del compostaggio

Elogio del compostaggioQuesto pianeta non ci sopporta più! Dobbiamo renderci conto che questo modello di consumo non è sostenibile e dobbiamo giocoforza cambiare radicalmente le nostre abitudini, ma non in fretta: subito! Se non vi rendete conto del livello di assurdità – perché di assurdità di parla – a cui siamo arrivati (per giunta a livello globale) e vi siete persi la puntata di Domenica 13 Aprile di Report intitolata “Buon appetito” provate a leggere il testo integrale o a vedere il video dell’ottimo reportage firmato da Michele Buono e Piero Riccardi (su cui tornerò di sicuro), così vi farete un’idea. Ora che l’idea ve la siete fatta vediamo come possiamo, con poche accortezze e nel nostro piccolo, cominciare a cambiare il nostro comportamento e di conseguenza provare a cambiare un po’ il sistema. Read More