Il problema non è da poco, lo sa bene chi vive in campagna. Ogni anno, specialmente in questa stagione, tra rami, ramaglie e scarti vari, le parti legnose e semilegnose potate o estirpate dal proprio terreno possono diventare una massa importante da smaltire e per farlo spesso viene scelta la strada più semplice, ovvero bruciare il tutto. Il guaio è che (almeno a livello mesoscopico) “nulla si crea e nulla si distrugge” e tramite l’azione del fuoco non si fa altro che trasferire il nostro scarto dal suolo all’atmosfera che, poverina, non ne ha certo bisogno scambiata da tutti com’è per la pattumiera del pianeta.
Eppure una soluzione c’è: il legno è, ovvio, un materiale naturale che, come tutto quello che ha origine organica, si decompone e con il tempo si trasforma nel prezioso humus, solo che lo fa più lentamente rispetto agli scarti di cucina che di solito dirottiamo nella compostiera. Per accelerare questo processo di decomposizione è possibile usare una macchina semplice quanto efficace, il biotrituratore.
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Come ottenere un fertilizzante liquido dal compost
È vero che parlarne proprio nel bel mezzo della “Stagione delle Piogge” (e con fosche previsioni fino alla fine del mese…) sembra come minimo fuori luogo ma un bel giorno spunterà il sole e potremo così tornare a prenderci cura delle nostre piante con le solite operazioni di sempre, comprese l’annaffiatura e la concimazione, e allora lì potrà tornare uitle sfruttare l’estrema versatilità del compost anche per ottenere un buon fertilizzante liquido, utile per mettere in atto una sorta di fertirrigazione fai da te ma valida ed ecosostenibile. Vediamo come.
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compost maturo, vagliato e pronto all’uso
Se lo spazio a nostra disposizione lo permette, produrre in proprio il compost è cosa buona e giusta, almeno per due ottimi motivi. Per primo, e fondamentale, compostando i rifiuti organici si evita di dirottare una bella fetta di rifiuti (la principale componente della spazzatura domestica, stimabile intorno al 25-30% del totale) in discarica risparmiando all’ambiente un po’ dei nostri veleni. Per secondo, quando il meccanismo è innescato si ricava dell’ottimo humus utile per ottenere vari tipi di terriccio e da usare praticamente in tutte le attività da pollice verde: nelle colture in vaso, in giardino e nell’orto.
Una volta a regime, il nostro sistema di compostaggio ci regala dunque (e a costo zero) la materia prima che dovremmo altrimenti acquistare sottoforma di terriccio che di solito si rivela di scarsa, se non di scarissima, qualità.
Il tutto senza fare praticamente niente se non accumulare rifiuti organici in un apposito contenitore (o nel vecchio, caro, efficiente, cumulo all’aperto) e aspettare che la natura faccia il suo mestiere. A quel punto e prima del suo utilizzo si dovrà compiere l’unica operazione veramente indispensabile, ovvero la vagliatura del compost.
Jarst, il vaso-compostiera made in Italy
Ancora un concept che sposa la necessità di riciclare i rifiuti organici con il piacere di coltivare le nostre piante. Per trovare chi lo ha pensato però, invece di andare all’altro capo del mondo come per Urb Garden, questa volta rimaniamo a casa nostra perché Jarst, questo il nome del vaso-compostiera, è un’idea tutta italiana.
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Urb Garden, produrre ortaggi in casa riciclando i rifiuti organici
Notizie verdi, notizie nere
Se siete tra i pochi che hanno creduto alla notizia secondo la quale i ghiacci del Polo Nord sarebbero in netto aumento è l’ora di tornare con i piedi per terra: lo scienziato interessato alla vicenda ha smentito la notizia così come è stata riportata da tutte le agenzie del pianeta, nata da un malinteso durante un’intervista con un blogger. Dal fatto emerge la schizofrenia a cui è soggetta l’informazione globale, visto che un’involontaria inesattezza si è diffusa istantaneamente in tutto il pianeta tramite tv, giornali e internet, ma soprattutto si capisce come notizie prive di fondamento vengano usate nella guerra tra chi nega i cambiamenti climatici e chi pensa che il nostro pianeta sia sull’orlo del baratro.
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Dicembre, i lavori nell’orto
Cosa c’è da fare in questo periodo nell’orto? a dir la verità, con l’arrivo di dicembre e del freddo, non molto ma anche in questo mese le cose da fare non mancano e, oltre che per i lavori fisici, si può spendere un po’ di tempo anche per fare un bilancio della stagione e pianificare quella successiva.
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Novembre, i lavori nell’orto
La foto che vedete qui sopra mostra un orto del centro Italia ed è stata scattata il 10 novembre 2008: oltre all’immancabile cavolo nero e ad una fila di finocchi si vede in bella mostra un gruppo di piante di pomodori ancora piuttosto arzilli e soprattutto produttivi. Pomodori? 10 novembre? centro Italia?… Certo, è l’Estate di San Martino (che è oggi) ma vedere ancora i pomodori sulla pianta mi fa un certo effetto…
Visto che alle stranezze climatiche ci siamo oramai abituati (e forse questa è la cosa peggiore…), vediamo cosa c’è da fare nell’orto in questo mese.
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Ottobre, i lavori nell’orto
Siamo dentro all’autunno ormai da quasi un mese e, nonostante le piante se ne stiano accorgendo, nell’orto possiamo ancora trovare qualche “tardizia” come pomodori, zucchini, fagioli oltre a raccogliere un discreto numero di verdure del periodo: bietole, cardi, carote, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cicorie, finocchi, porri, rape, sedani ecc.
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Compostaggio areato, compostaggio fortunato!
Il compostaggio si sa è cosa buona e giusta tant’è che abbiamo già analizzato una serie di ottimi motivi per prendere in seria considerazione la buona abitudine di riciclare anche gli scarti organici che quotidianamente produciamo.
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