Concimi naturali, dalle mille proprietà dell’ortica un fertilizzante che rinforza le piante

Pianta dalle mille risorse, dall'ortica si ottiene anche un ottimo fertilizzante

Da piccolo era l’incubo mio e dei miei compagni di gioco: durante le scorribande estive era impossibile non farci i conti quotidianamente ma soprattutto durante le interminabili partitelle di calcio con gli amici, se il pallone usciva dal campetto, finiva immancabilmente nel bel mezzo dell’ortica. E lì erano sempre dolori perché, nonostante la massima prudenza nel recuperare la palla, si finiva sempre per pungersi e maledire quella presenza fissa quanto indesiderata.
Col tempo però ho progressivamente messo da parte la mia ostilità per questa pianta è ho iniziato ad apprezzare le sue molteplici proprietà: dalla cucina alla fitoterapia, passando per la cosmesi naturale e la colorazione dei tessuti, sono molte le sue applicazioni pratiche, alle quali si aggiungono il suo ruolo in difesa delle piante è la sua capacità di rivitalizzarle e concimarle.
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Concimi naturali, lo stallatico

Stallatico
I fertilizzanti di origine chimica, è risaputo, sono dannosi per l’ambiente e alla lunga impoveriscono il terreno. Del resto i loro effetti negativi vennero indicati addirittura dal loro inventore, Justus von Liebig, che, come ho già avuto occasione di ricordare, prima di morire lasciò le seguenti ed emblematiche parole:

Confesso volentieri che l’impiego dei concimi chimici era fondato su delle supposizioni che non esistono nella realtà. Questi concimi dovevano portare una rivoluzione completa in agricoltura. Il concime di stalla doveva essere completamente escluso e tutte le materie minerali asportate dai raccolti, sostituite con dei concimi chimici. Il concime doveva permettere di coltivare su di uno stesso campo, senza discontinuità e senza esaurimento, sempre la stessa pianta, il trifoglio, il grano ecc., secondo la volontà e i bisogni dell’agricoltore. Avevo peccato contro la saggezza del Creatore e ho ricevuto la dovuta punizione. Ho voluto portare un miglioramento alla Sua opera e nella mia cecità ho creduto che nel meraviglioso concatenamento delle leggi che uniscono la vita alla superficie della terra, rinnovandola continuamente, un anello era stato dimenticato, che io povero verme impotente, dovevo fornire.

Se ebbe a dirlo lui…

Per garantire elementi nutritivi alle nostre piante, e al contempo ristabilire quella fertilità del terreno andata persa a causa della chimica, tra le tante valide alternative si può provare la versatilità dello stallatico.

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Concimi naturali, il sovescio

Concimi naturali, il sovescio
Un metodo efficace e naturale per fertilizzare il terreno, usato in antichità e oggi recuperato in agricoltura biologica, è il sovescio. In sostanza si coltiva un vegetale non per ottenerne cibo o altri prodotti derivati ma per interrarlo e concimare così la terra per la coltura successiva. Il suo impiego garantisce indubbi vantaggi:
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“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”

Letame

Così cantava uno dei maggiori poeti del ‘900 ricordandoci, dall’alto della sua sconfinata arte, la più semplice delle verità: il tanto vituperato letame, usato spesso come peggior epiteto, è in realtà il miglior “carburante” che abbiamo a disposizione per far crescere le nostre piante.
Spesso accantonato per far posto alla chimica la sua migliore rivincita venne proprio dall’inventore dei concimi chimici, Justus von Liebig, che nel suo testamento scrisse:

Confesso volentieri che l’impiego dei concimi chimici era fondato su delle supposizioni che non esistono nella realtà. Questi concimi dovevano portare una rivoluzione completa in agricoltura. Il concime di stalla doveva essere completamente escluso e tutte le materie minerali asportate dai raccolti, sostituite con dei concimi chimici. Il concime doveva permettere di coltivare su di uno stesso campo, senza discontinuità e senza esaurimento, sempre la stessa pianta, il trifoglio, il grano ecc., secondo la volontà e i bisogni dell’agricoltore. Avevo peccato contro la saggezza del Creatore e ho ricevuto la dovuta punizione. Ho voluto portare un miglioramento alla Sua opera e nella mia cecità ho creduto che nel meraviglioso concatenamento delle leggi che uniscono la vita alla superficie della terra, rinnovandola continuamente, un anello era stato dimenticato, che io povero verme impotente, dovevo fornire.

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