Non servirà purtroppo a molto, almeno da un punto di vista pratico, ma Copenhagen ha l’indubbio merito di approfondire temi come il riscaldamento globale e i cambiamenti cliamtici che, nonostante siano da anni tra gli argomenti più dibattuti, sembrano alla fine non sortire particolari allarmi nella maggior parte delle gente, visto che tutti, più o meno, continuiamo a vivere seguendo il nostro fantastico e insostenibile stile di vita. Eppure i dati che girano sono piuttosto inquietanti: restando alla sola Italia si scopre per esempio che la temperatura media nel nostro paese è cresciuta, nell’arco di un secolo, di ben 1,3 gradi centigradi; ma il peggio è che l’ormai certo riscaldamento globale sta subendo negli ultimi anni un’accelerazione che non ha riscontri nella recente storia del pianeta. Basta osservare l’elenco degli anni più caldi da due secoli a questa parte per rendersene conto: 2003, 2001, 2007, 1994, 2009, 2000, 2008, 1990, 1998 e 1997. Fanno sei annate di questo decennio e le restanti degli anni ’90. Non male.
Se, come me, avvertite una “remota” sensazione di pericolo e ritenete che sia giunto il momento per (tentare di) fare qualcosa “dal basso”, senza aspettare le decisioni “dall’alto” (che hanno, si sa, i loro tempi …), vi potrebbe tornare utile sapere che oggi, 10 dicembre 2009, si festeggia per la prima volta il Terra Madre Day.
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In bocca al lupo caro, vecchio pianeta Terra
Dunque ci siamo. Da lunedì 7 dicembre e fino al 18, in quel di Copenhagen si svolgerà la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, e vedremo se sarà l’ennesima (e forse ultima) occasione persa o se si trasformerà in qualcosa di utile per cercare di invertire una rotta che sembra portare il Pianeta dritto verso la catastrofe.