Voglio riparlare della calendula (Calendula officinalis L.) della famiglia delle Asteraceae (Compositae) perché nel post precedente non avevo completato il discorso sul suo uso fitoterapeutico. Fino dai tempi antichi le sono state riconosciute diverse proprietà medicinali, come cura per il fegato, contro i dolori mestruali e come antisettico e cicatrizzante. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie e i fiori. I costituenti principali sono triterpeni pentaciclici, flavonoidi, polisaccaridi, carotenoidi (betacarotene, licopene, calendulina, luteina e xantofille), fitosteroli, mucillagini e un olio essenziale ricco in terpeni. Read More
Dulcamara, se “presa con le molle” depura e aiuta il metabolismo
La dulcamara (Solanum dulcamara L.) è una pianta ad andamento prostrato o rampicante, che cresce nelle boscaglie, sulle rive dei corsi d’acqua e che appartiene alla famiglia delle Solanacee. I fiori sono piccoli, viola, con macchie verdi alla base di ogni petalo. Le foglie sono cuoriformi, i frutti sono bacche all’inizio verdi, che diventano di un vistoso colore rosso a piena maturità in autunno.
Il nome è dovuto al sapore dei rametti, prima amaro e poi dolce, che venivano masticati dai ragazzi di campagna come quelli della liquirizia. La dulcamara viene spesso confusa con la belladonna, mentre in realtà, pur facendo parte della stessa famiglia, è una specie diversa.
In ogni caso va chiarito che la dulcamara è a tutti gli effetti considerata una pianta velenosa e per questo pericolosa anche se è utilizzata da sempre in fitoterapia: si adoperano le sommità, i cui particolari ingredienti sono costituiti da saponine, alcaloidi tropanici, flavonoidi e fitosteroli. Read More
Pungitopo, non solo addobbo natalizio ma anche potente antinfiammatorio
Il pungitopo (Ruscus aculeatus), della famiglia delle Ruscaceae, è una pianta perenne arbustiforme, originaria del bacino del Mediterraneo, che cresce spontanea nei boschi e nei sottoboschi di tutta Europa, fino ad un’altitudine di circa 1000 m. È una pianta sempreverde, caratterizzata da foglie ovali verdi scure, lucide e dure, terminanti con una spina acutissima. I fiori sono minuscoli e verdastri e danno origine, in inverno alle tipiche bacche rosso vivo. Il nome pungitopo deriva dall’uso che ne facevano i contadini per proteggere dai topi alcuni prodotti culinari tipo salumi o formaggi messi a stagionare. Usata e conosciuta, insieme ad agrifoglio, vischio e stella di natale, come addobbo natalizio, ha invece molte proprietà curative, soprattutto antinfiammatorie. Esse sono racchiuse nel rizoma (fusto sotterraneo) e nelle radici che risultano essere ricche di saponine di tipo steroideo, in particolar modo ruscogenina e neoruruscogenina, di diversi flavonoidi (come la rutina), di polifenoli e di fitosteroli. Queste sostanze aumentano la resistenza delle pareti capillari e ne normalizzano la permeabilità, in modo che ci sia una minore fuoriuscita di liquidi ed una riduzione di rotture dei capillari stessi. Read More